La Pentecoste è una delle feste più simboliche dell’anno liturgico… ma cosa rappresenta – al di là di ogni forma apparente – la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli? L’autrice ci aiuta a intravedere il messaggio velato della Pentecoste, una via che dalla diversità conduce all’unità di tutte le cose…
Maggio è un periodo davvero denso di simboli e di significati. Oltre a portare con sé il simbolo della Rosa, centro quiescente d’incontro e conciliazione delle energie, questo mese straordinario ci porta una delle feste più simboliche dell’anno liturgico: la Pentecoste chiamata anche “Pasqua delle Rose” oppure, nei paesi di lingua anglosassone, Whitsun, “Sole Bianco” o White Sunday, domenica bianca.
Si tratta, per la tradizione cristiana, dell’episodio narrato dai Vangeli e associato ai significati dello Spirito Santo e della sua discesa sugli apostoli i quali ricevono ciò che per i mistici è il Consolamentum: uno stato che porta alla rigenerazione del corpo e dell’anima per opera dello spirito, sinonimo di comunione con il tutto, di consolazione totale e di completa trasfigurazione nel sacro.
Questa immagine di discesa dall’alto dello Spirito e di trasfigurazione del corpo è presente in tutte le tradizioni religiose sotto diverse forme associate ai significati del fuoco. Nella tradizione cristiana gli apostoli si aggregano in una stanza superiore dove hanno l’apparizione folgorante del Cristo in gloria. Discesi tra gli uomini essi sono in grado di parlare ad ognuno con il linguaggio che gli appartiene, essi sono diventati cioè uno nella molteplicità. Essi hanno ricevuto il potere supremo di legare e di sciogliere, il fuoco dello spirito ha trasfigurato la carne e la mente, punto di contatto dell’umano col divino, che è divenuta ricettacolo dell’assoluto, capace di ricevere di continuo informazioni e di trasmetterle con la velocità della luce, costante con cui si misura l’Universo.
Proprio il superamento della croce spazio-tempo-materia è il significato pregnante della Pentecoste. Lo Spirito Santo che scende dal cielo è Fuoco che purifica, rigenera e trasfigura liberando il sottile dallo spesso, è alito divino che soffia dove vuole, suono primigenio che scuote i corpi con una vibrazione sottile e potente la quale arriva ad attraversare i petali dei fiori così come le montagne più alte e massicce.
E’ interessante notare come questo periodo dell’anno cada intorno al quinto Plenilunio dell’anno quando il Sole attraversa la fascia zodiacale dei Gemelli e la Luna si trova nel Sagittario. Questa posizione dei due luminari è significativa se analizziamo i simboli che nella tradizione astrologica assumono il Sole, associato al sé individuale, e la Luna, associata alla personalità. L’uno nucleo vitale irradiante del sé superiore, l’altra matrice della mente quotidiana e personale che riceve ed irradia in diverse e molteplici forme la Luce del Sole.
I Gemelli marcano il periodo dell’anno in cui il Sole raggiunge il culmine nel cielo, il punto più alto sull’orizzonte: le giornate si allungano, la luce ha predominio sul buio, il calore dilata la dimensione di ogni cosa espandendo le possibilità della vita organica. La Terra è penetrata, in questo periodo dell’anno, dalla luce e dal calore del Sole estivo che la riscalda completamente senza bruciarla.
Nella mitologia i Gemelli sono significatamente legati alla leggenda di Castore e Polluce, uno mortale e l’altro immortale sono sinonimo nella simbologia astrologica della capacità della mente quotidiana e personale di essere illuminata dalla luce dello spirito e di acquisire straordinarie capacità di linguaggio e di comunicazione.
I Gemelli nell’astrologia sono il segno governato da Mercurio messaggero degli dei, capace di mettere in comunicazione l’alto con basso, di fare interagire il mondo divino con quello terreno. Così sia la simbologia dei Gemelli che quella di Mercurio, associate a questo periodo dell’anno, sono in analogia con le capacità mentali, punto di contatto dell’uomo con l’assoluto. La mente è dunque uno specchio riflettente, altro simbolo associato ai significati profondi del segno dei Gemelli, che quando è calma, tranquilla riflette le verità spirituali e trasfigura le qualità umane in divine.
Alla personalità attribuita ai nativi dei Gemelli sono accordate qualità mentali simili all’argento vivo: instabilità, velocità, capacità di assumere forme diverse, di diffondere e di dissolvere. La mente come un radar capta le informazioni dell’ambiente, ma quando non è sintonizzata si perde nella contraddittorietà delle molteplici e mutevoli informazioni, diventa critica, instabile distruttiva.
Solo nella capacità di sintesi e di integrazione della diversità, lezione assegnata astrologicamente, ai nativi dei Gemelli, la mente umana diviene come un diamante capace di irradiare le infinite iridescenze della luce unica. La sintesi e la capacità di percepire i collegamenti tra tutte le cose è una delle qualità accordate al segno opposto, quello del Sagittario, nel cui logo si associano la croce spazio-temporale con la linea, segno d’unione tra due punti, e il triangolo coordinatore dello spirito. Il Sagittario che punta l’arco verso il cielo stellato è poi una bellissima immagine della sintesi tra umano e divino, anzi ancora di più un triplice simbolo che riunisce in sé la passione e l’istinto animale, l’intelligenza umana coordinatrice che trasporta le energie verso il Cielo, la dimensione sacra, la sublimazione delle energie attraverso l’uomo.
Se nei Gemelli possiamo dunque riconoscere l’unione dell’umano con il divino, di ciò che è mortale e finito con ciò che è immortale e infinito e da cui trae energia (come Castore dal fratello Polluce), nel Sagittario si opera la sintesi del finito con l’infinito attraverso l’uomo. E’ questa la dinamicità dello spirito e del numero tre associato allo Spirito Santo, legame d’unione tra Dio e l’uomo, il Padre e il Figlio, lo spirito e la carne che diventano uno nel mistero del tre.
Movimento dinamico tra la mente quotidiana dell’uomo e la sua essenza divina, la trasfigurazione rappresentata dalla Pentecoste è resurrezione continua della carne per opera dello Spirito. Ci si chiede spesso se lo Spirito possa prendere un corpo diverso con la reincarnazione ma il corpo può prendere un altro spirito al fine della sua evoluzione? Sì se lo Spirito si diffonde attraverso molteplici lingue di Fuoco nei corpi, e attraverso i corpi vive e prende forma pur restando unico.
La Pentecoste si trova, come abbiamo già accennato, come festa o ricorrenza in tradizioni religiose o popolari antecedenti al Cristianesimo. E’ presente anche nell’Antico Testamento dove viene chiamata festa delle settimane. Ma i significati della Pentecoste cristiana associano nuovo e antico testamento soprattutto nell’immagine della torre di Babele cioè nell’unità infranta dalle presunzioni degli uomini. Le conoscenze umane procedono attraverso un’articolazione sempre più differenziata dei linguaggi e delle forme esteriori che spesso non comunicano più tra di loro.
Così anche nell’epoca attuale vediamo le scienze e ancor più le religioni opporsi le une alle altre senza una collaborazione di fini e di intenti. Come le branche della scienza e della tecnica anche le religioni si differenziano nel loro aspetto formale e dogmatico opponendosi le une alle altre.
La discesa dello Spirito Santo sotto molteplici lingue di Fuoco rappresenta la possibilità di reintegrare la diversità nell’unità, di travalicare la dimensione contingente per accedere alla dimensione del sacro.
Il Fuoco è simbolo della verità che si cela oltre il velo del formalismo rivelando il comune senso del sacro che risiede nel nucleo di tutte cose. Una colomba bianca che scende dal cielo per formare una croce ricorda a tutti gli appassionati di astrologia e di astronomia la bellissima croce nel cielo formata dalla costellazione del Cigno, dove si trovano alcune delle stelle più brillanti. Essa è associata al potere di Giove, il fuoco celeste, di assumere qualsiasi forma per potere fecondare la Terra e portare ad essa nuove possibilità e nuove speranze.
Dall’unione di Giove disceso dal cielo sotto forma di un cigno per fecondare Leda, nascono i gemelli Castore e Polluce ed Elena, loro sorella, simbolo della bellezza. La discesa delle lingue di fuoco sugli apostoli è sinonimo di una condizione mentale che porta con sé l’illuminazione, un’energia inesauribile che trascende i limiti del corpo e della mente i quali possono così attraversare distanze indicibili, comprendere ogni linguaggio e parlare la lingua unica di tutti i popoli e di tutti tempi. E’ liberazione totale dai formalismi e dai preconcetti per attuare la vera fratellanza cosmica di tutte le diversità a cui la vita (calore e luce) è stata accordata e che possono comunicare, diventare continuamente uno nel legame dell’Amore.
Questo legame come il soffio dello spirito e la luce del fuoco permette la comunicazione di ogni identità ed entità della vita, ed è fonte di scambio, fratellanza, crescita e ricchezza. Vieni Santo Spirito e scendi nel cuore di tutti, trasforma il cuore di ognuno in un organo di carne in ascolto e continua ricezione, tu che riunisci le genti di differenti linguaggi nella luce dell’aspirazione comune alla Vita e all’Amore..
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