India: un ragazzo pianta da solo 550 ettari di foresta nell’arco di 30 anni, anche se l’Ente locale gli aveva detto che su quel terreno non sarebbe cresciuto nulla.
India, nello stato di Assam, un teeneger indiano, 30 anni fa (nel 1979), dopo un alluvione scoprì i corpi di tanti serpentelli, morti perché portati dalle acque in piena e non essendo più protetti dall’ombra della fitta vegetazione perirono per il sole e il caldo.
Fu allora che Jadav “Molai” Payeng (nella foto qui sotto) decise si piantare a mano tanti semi per far ricrescere la foresta su quello sterile cordone di sabbia dove anch’egli viveva.
Chiese aiuto all’Ente Foreste locale ma gli risposero che tanto lì non sarebbe cresciuto nulla, e quindi di provare a piantarci bambù.
Egli decise, tuttavia, che quello sarebbe diventato lo scopo della sua vita e ora, 30 anni dopo, si è scoperto che questo ragazzo, oggi un uomo, ha piantato 1360 acri (550 ettari) di rigogliosa foresta.
Tanto che, chiamata adesso “Foresta Molai”, è divenuta un prezioso rifugio per numerosissime specie, non solo uccelli, ma cervi, rinoceronti, tigri ed elefanti.
Pensate a come potrebbe diventare il mondo se ognuno di noi avesse la passione e la determinazione di cambiare le cose in meglio!
Fonte:
tuttalabellezzadelmondo.it
Fonti originali:
www.treehugger.com
www.greatnewsnetwork.org
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