La ragazza provò l’istinto di urlare che la tenevano prigioniera quelli del villaggio, suo padre e sua madre, la tradizione, le abitudini e anche la paura, ma non le uscì di bocca neanche una parola…
C’era una volta una ragazza adolescente che abitava in un villaggio e si domandava come potersi liberare delle tante costrizioni che sentiva intorno a sé. Da lì a poco sarebbe andata in sposa a un compaesano, sarebbe diventata madre e avrebbe curato la casa. Non riusciva a far tacere le sensazioni sgradevoli legate a quel futuro predeterminato.
Chiese consiglio alla madre e alle zie, ma tutte le diedero la stessa risposta: “Non ci pensare! Questo è quanto la vita offre a una donna.Ti piacerà essere mamma. Lascia perdere, fidati!”.
Un giorno trovò il coraggio di parlarne al vecchio del villaggio. Lui la guardò con occhi sinceri e indagatori mormorando qualcosa come “È un peccato che tu non sia nata uomo”, poi aggiunse ad alta voce: “Figlia mia, rilassati. Queste domande sono naturali quando sei giovane, te ne dimenticherai presto crescendo”.
La ragazza non si dava pace, sentiva che da qualche parte dovevano esserci le risposte che cercava. Non riusciva a immaginare la propria vita come quella delle altre donne del villaggio.
Un giorno le giunse voce che nella foresta viveva in completa solitudine una donna di grande saggezza e decise di farle visita in cerca di risposte.
Appena entrata si sentì subito avvolta dal vigore della foresta e il suo spirito di avventura la aiutò a procedere fra alberi e paesaggi sconosciuti. Non sapendo dove andare si affidò all’intuito. Passarono ore senza che incontrasse anima viva, fu tentata di tornare al villaggio di corsa ma si fece coraggio: “Forza, abbi fede, vai avanti!”.
A un certo punto, quando era sul punto di arrendersi e tornare a casa, le apparve di fronte dal nulla una donna anziana. Mentre si riprendeva dallo spavento la osservò attentamente. Era di bassa statura ma molto agile, e aveva un che di giovanile nell’espressione, la luce di una ragazzina.
Fu l’anziana a parlare per prima dandole il benvenuto, e la ragazza sentì diffondersi nel corpo un calore improvviso. “Ti aspettavo! Prego, fammi pure le tue domande, sarò felice di rispondere!”.
Per quanto volesse, dalla sorpresa la ragazza non riuscì a emettere alcun suono né a porre anche una sola domanda. La saggia sorrise: “Vieni, sediamoci con una bella tazza di tè”, e fece strada alla giovane, indicandole una bellissima radura, proprio difronte a dove si erano incontrate.
La ragazza fu felice di sedersi davanti all’accogliente capanna in cui viveva la donna. Mentre sorseggiavano in tranquillità un infuso di erbe la giovane sentì che le si schiariva la mente. Cominciò dicendo: “Fra tutte le domande, una in particolare mi leva il sonno e mi ha spinto ad avventurarmi nella foresta per venire a trovarti: come fare a essere libera?”.
La donna sorrise, si avvicinò all’orecchio della giovane e sussurrò: “Cosa ti tiene prigioniera?”.
La ragazza provò l’istinto di urlare che la tenevano prigioniera quelli del villaggio, suo padre e sua madre, la tradizione, le abitudini e anche la paura, ma non le uscì di bocca neanche una parola. Rimase lì seduta, sentendo quella domanda entrarle nell’anima. “Già… chi è che mi tiene prigioniera?”.
Scese la notte e la giovane si fermò alla capanna. Rimase seduta in silenzio per giorni, interrompendo ogni tanto la propria ricerca interiore per aiutare la saggia a sbrigare le attività quotidiane.
Una mattina a colazione la ragazza parlò. “Nessuno mi tiene prigioniera. Io sono già libera!”.
La donna saggia annuì con gioia.
La giovane non tornò mai più al villaggio. Visse qualche anno con la donna saggia fino al giorno in cui provò il desiderio di viaggiare. Visse una vita felice, trovò il vero amore e la libertà e seguì la propria guida interiore, giorno dopo giorno.
“Io sono già libera”.
Tu sei già libera. Tu sei già Lei!
Scopri cosa ti tiene prigioniera. Più guardi, più troverai la verità. Siamo già libere!
So che per alcune di noi questo rimane solo un concetto, ma non lo è. È la verità. Non abbiamo mai vissuto in un’era in cui questa verità fosse più facile da trovare, un’era in cui la libertà è proprio qui, proprio ora, che ci guarda in faccia. In cui tutto ciò che scegliamo è possibile. In cui abbiamo accesso a tutte le risorse che ci occorrono in men che non si dica.
Cosa ti tiene prigioniera? Chi è? Cerca veramente in profondità. La sorprendente verità ti renderà libera.
Probabilmente scoprirai che siamo noi a preferire una prigione di certezze anziché condurre la vita libera per cui siamo venute al mondo. La vita in cui c’è Lei. La vita che a volte segretamente desideriamo ardentemente. È proprio qui affinché tu te la riprenda, perché tu sei già Lei.
Ariane Shürmann, estratto dal suo libro Iniziazione alla Donna Divina (Anima Edizioni)
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