Un’insegnate bolognese invia tutte le sere un messaggio ai suoi alunni con WhatsApp, spiegando ogni volta un nuovo vocabolo.
Non sempre il telefonino e le applicazioni di messaggistica distraggono i ragazzi dallo studio, anzi a volte possono aiutarli. Carla Romoli, insegnante bolognese di 61 anni, ogni sera invia, nei gruppi WhatsApp creati con i suoi alunni delle medie, un messaggio vocale per dare la buonanotte e spiegare il significato di un nuovo vocabolo. Le parole a volte sono strambe, difficili, altre volte curiose, inusuali, ecco allora che si passa da “abisso” a “bustrofedico”.
“Se sei padrone del lessico – spiega la docente bolognese in un’intervista per bologna.repubblica.it – la comunicazione verbale e affettiva non è più un problema: sai esprimere le tue emozioni. È la povertà lessicale che si trascina dietro il vuoto […]”
L’obiettivo, come spiega la docente, è quello di far conoscere ai suoi alunni almeno 400 parole in più entro la fine delle medie.
A proposito, “bustrofedico” è un aggettivo che si riferisce a “un’antica scrittura che cambia direzione a ogni riga, prima da sinistra a destra, poi da destra a sinistra e così via” (garzantilinguistica.it). La parola deriva dal greco boustrophedon, un avverbio che si può tradurre con “voltando come i buoi che arano”.
Redazione Anima.TV
Fonte: bologna.repubblica.it.
Mi piace l’insegnante che fa del suo lavoro un’arte e il suo daimon! Non c’ è come entrare nel mondo dell’altro con le sue chiavi per spalancare la porta…Quando un allievo sente che l’altro comprende ed accoglie il suo mondo, si apre all’apprendimento anche perché si è conquistato il suo amore, il suo rispetto e la sua fiducia. È qui che si apre un nuovo mondo e sbocciano talenti, passioni e cose inaspettate! FANTASTICO!
GRAZIE PROF. ❤