In questa seconda parte, affrontiamo i comportamenti autodistruttivi e l’attaccamento alla negatività: per uscirne occorre prendere coscienza delle infinite possibilità di trasformazione che risiedono dentro di noi.
Le tradizioni spirituali ci spiegano che nascere in una certa famiglia e ritrovarsi alle prese con certe tematiche non è casuale, bensì corrisponde a un nostro preciso bisogno di trovare superamento proprio rispetto ai temi che ci provocano difficoltà. Se da bambini potevamo viverci come vittime di un fato ineluttabile, solo una piccola pedina sperduta nel brodo primordiale del caos cosmico, come adulti viene il momento in cui è necessario prendersi la responsabilità della propria vita.
Per lo scienziato David Bohm il cervello è come un ologramma, dove i nostri pensieri e le nostre intenzioni determinano il modo in cui viviamo rendendo ognuno di noi agente attivo ed altamente creativo, non certo solamente una pedina vittima delle circostanze. Attraverso le scelte che esercitiamo o che rifiutiamo di agire, siamo profondamente responsabili per ciò che si manifesta nella nostra vita; siamo responsabili per il modo in cui percepiamo le esperienze e per come gestiamo o ignoriamo le nostre emozioni. Un atteggiamento passivo che continua a gettare la colpa su qualcuno o qualcosa di esterno a noi non va nella direzione della crescita e dell’espansione della consapevolezza, non tiene conto della libertà di poter scegliere tra diversi modi di agire e reagire a cose, eventi e persone.
Persino la scienza con Einstein e la teoria della relatività ha dimostrato che cambiando la percezione di una situazione è la realtà stessa che cambia. Questo è il particolare potere del libero arbitrio, un grande dono che gli esseri umani hanno a disposizione, ma che richiede coraggio. Per quanto siano state avverse le circostanze della nostra vita, arriva il momento in cui riconoscere che se si vuole perpetuare lo stato di sofferenza questo equivale a conservare quel modello – è una scelta.
Di tanto in tanto l’inconscio ci invia dei segnali attraverso l’ intuizione, la creatività – è come una voce interiore che ci guida. Attraverso il dolore, sia fisico che emozionale, l’inconscio ci segnala quando abbiamo bisogno di rivedere il nostro modo di vivere, cerca di farci comprendere che abbiamo imboccato una strada sbagliata, o che c’è in noi un’esigenza di cambiamento. Se non prestiamo attenzione a questi avvertimenti e non modifichiamo ciò che non va, la nostra vita corre il rischio di impantanarsi in stati di sofferenza dai quali è sempre più difficile uscire. Il malessere, il dolore sono sempre un segnale che per recuperare il benessere c’è bisogno di cambiare qualcosa: ad esempio non si può continuare a stare bene se si mantiene troppo a lungo la stessa posizione senza modificarla ogni tanto.
A volte il cambiamento necessario per ripristinare il benessere è un po’ più complesso e riguarda abitudini, modelli, comportamenti, prospettive… E per cambiare ci vuole coraggio, è necessario lasciare la terra del conosciuto, che anche se ci fa soffrire è familiare, e spingersi verso il nuovo, verso quello che ancora non si conosce ed è quindi fuori dal nostro controllo. Se la persona ha avuto una dose rilevante di condizionamenti negativi totalizzanti, senza qualche voce fuori dal coro che esprimesse anche qualche speranza rispetto alla vita, qualche valutazione positiva, sarà particolarmente difficile affrontare il disagio del cambiamento, perchè non ci sarà la speranza di poter trovare un’uscita dal tunnel, un’alternativa reale.
Fortunatamente l’ipnosi ci rivela che l’inconscio non è soltanto l’insieme degli aspetti limitati e limitanti con cui abbiamo imparato ad identificarci, dei vecchi condizionamenti, sociali e familiari che dobbiamo superare o modificare. Nella vastità della Mente Inconscia coesistono allo stesso tempo i traumi e le infinite capacità che sono state imparate a livello inconscio proprio grazie alle difficoltà; le limitazioni e tutto ciò che serve per superarle. Non ci sono solo i livelli inferiori e oscuri, ma anche quelli luminosi e infinitamente saggi del superconscio, e quella voce interiore che ci guida a trovare la strada per rivelare i nostri doni di nascita, se l’ascoltiamo. Espandere la nostra consapevolezza per affidarci alla guida interiore che ci invita a trovare nuove vie, e quindi a crescere seguendo un percorso piuttosto che un altro, è un compito che ci accompagna per l’intera vita.
Per chi desideri cambiare, modificare comportamenti limitanti, modelli di pensiero ormai vecchi e obsoleti l’Ipnosi e la Programmazione Neurolinguistica costituiscono degli strumenti preziosi. Infatti è l’inconscio che detiene la chiave per il cambiamento, anche se la parte conscia ha deciso senza il permesso dell’inconscio che cambiare è impossibile, non appena si allenta la volontà si ricade nel comportamento indesiderato. L’Ipnosi conosce l’arte di comunicare con l’inconscio, le leggi che lo governano e il linguaggio per motivarlo a collaborare e creare una riorganizzazione, un nuovo centro di riferimento interno, stavolta positivo. Questo è già accaduto naturalmente così tante volte. Se ci guardiamo indietro sono innumerevoli le difficoltà che abbiamo superato e integrato e che oggi se ci ripensiamo, ci trasmettono un senso di forza.
Con traumi e shock particolarmente difficili da elaborare magari siamo rimasti impantanati e ci può essere bisogno di un aiuto di qualità per venirne fuori, per scoprire che quella difficoltà l’avevamo inconsciamente invitata nella nostra vita per imparare qualcosa di assolutamente necessario ad avanzare sulla strada della scoperta della nostra verità. Modificando in profondità le strutture della mente ecco che gradualmente anche ciò che ci ritroviamo a sperimentare magicamente cambia, le circostanze che richiamiamo a noi assumono connotazioni più positive, rispecchiano ciò che stiamo diventando.
Le recenti scoperte della fisica quantistica coincidono con le antiche tradizioni orientali: siamo i creatori di tutto ciò che va a comporre la nostra realtà. Secondo la fisica quantistica, l’osservatore influenza la realtà che osserva: materia ed energia sono la stessa cosa ed esistono come particelle indistinte che, secondo le aspettative dell’osservatore, “collassano” diventando materia. In ogni momento stiamo creando mondi diversi, che sia aprendoci a riconoscere le nostre proiezioni, o continuando a incolpare l’esterno per i nostri problemi e quindi perpetuando il livello di inconsapevolezza.
Riaffermare continuamente la nostra identità e personalità è uno dei compiti del cervello, ma non per questo dobbiamo necessariamente identificarci con questo livello. La fisica quantistica afferma che siamo continuamente i co-creatori del nostro futuro: se restiamo concentrati su ciò che per noi è importante, su ciò che desideriamo realizzare con totalità, prendendoci cura di integrare gli eventuali conflitti inconsci, esso verrà concretamente richiamato nella nostra esperienza. Su questo si basa la legge dell’attrazione.
Al momento si parla molto di “The Secret”, l’insieme di insegnamenti che raccoglie la saggezza di uomini e donne che nel tempo hanno saputo procurarsi ricchezza, salute e felicità. Il libro, e il dvd omonimo, ci spiegano che tutto l’Universo è costituito da energia sotto diverse forme. Anche i pensieri sono un tipo di energia, e perciò essi contribuiscono alla materializzazione della realtà.
Per ottenere i risultati che vogliamo, oltre ai pensieri che hanno un’energia che varia a seconda di quanto spesso ed intensamente ci focalizziamo su di essi, dobbiamo impiegare un’energia che è anche più potente: quella delle sensazioni. Questa è una parte importante del segreto per attrarre ciò che vogliamo realizzare: sentire con tutto il corpo le sensazioni che si provano avendo già raggiunto l’obiettivo desiderato, calarci sensorialmente ed emozionalmente nel risultato come se lo avessimo già ottenuto. La cosa bella della legge dell’attrazione è che non ci dobbiamo preoccupare di come l’obiettivo sarà realizzato, nel momento in cui il nostro inconscio ha registrato l’energia dell’obiettivo e ne è permeato, noi dobbiamo soltanto aprirci a ricevere e al resto penserà l’Universo.
Ci sono delle leggi che governano la manifestazione, conoscerle ci aiuta a procedere più spediti sulla strada che abbiamo scelto. Anche per quanto riguarda il dolore fisico ed emozionale, ci sono delle leggi da conoscere. Come si muove in noi l’energia, cosa peggiora o migliora il nostro stato, cosa può trasformare il malessere in benessere – ci sono così tante cose che possiamo fare, se lo vogliamo. Possiamo affermare che anche il benessere si basa su leggi ben precise che possiamo consciamente perseguire e siamo liberi di realizzare a patto di voler esercitare la nostra libertà di scelta, di volerci impegnare per noi stessi. Il nostro inconscio è sempre d’accordo a collaborare per migliorare la situazione e l’autoipnosi ci mette a disposizione gli elementi che ci servono per imparare a farlo in modo autonomo. E cambiando noi stessi cambiamo il mondo intero…
Gli automatismi ci inducono a rimanere incoscienti, ci impediscono di renderci conto del perché ci accadono certe cose e come mai si ripresentano costantemente nella nostra vita le situazioni che ci procurano sofferenza. Ripetere gli stessi errori, anche se inconsapevolmente, ci porta necessariamente a soffrire. Solo la consapevolezza ed il mutamento possono sottrarci al giogo dei condizionamenti, trasmetterci l’incredibile facoltà di vivere una vita diversa, sicuramente più serena e soddisfacente.
Tutti noi possediamo le capacità per cambiare la nostra vita, è un dono di nascita. E’ necessario però volerlo, esercitare il grande privilegio umano della responsabilità. Diventiamo pienamente, positivamente liberi solo quando ci prendiamo la responsabilità di ciò che ci ritroviamo a vivere. E diventando responsabili accade che scopriamo qualcosa che ci porta al di là di noi stessi, ci apriamo a riconoscere la trascendenza.
Freud e Jung, con le loro rispettive teorie sull’inconscio e sull’inconscio collettivo, in modi diversi ci hanno insegnato che esiste dentro di noi una specie di “intenzionalità” che va oltre la nostra ordinaria e quotidiana consapevolezza. Maslow, uno dei padri fondatori del movimento transpersonale, è convinto che il bisogno di trascendenza sia insito nella natura umana e che costituisca una parte integrante del nostro sviluppo psicologico. Per Viktor Frankl, psichiatra austriaco sopravvissuto ai campi di sterminio, quella voce della coscienza che ci chiama alla responsabilità è una voce che profondamente ha origine nella nostra capacità di contatto con l’oltre, viene dal Divino stesso.
La mia esperienza personale si allinea pienamente con questa visione, che il bisogno di trascendenza nell’uomo non abbia come scopo soltanto il poter vivere meglio nella dimensione terrena, ma che proprio questo sia l’impulso fondante a imparare ad agire con più integrità e responsabilità, a sviluppare consapevolezza e coraggio e aprire le porte di quell’infinito potenziale assolutamente magico che è in ognuno di noi, e il cui confine si perde nel Divino.
per approfondire:
“Invito al benessere”
di Annalisa Faliva
ed. Urra
(parte precedente: clicca qui).
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