Le origini del denaro

Uno dei motivi per cui ci sono così tanti problemi con il denaro è perché quasi nessuno ha capito veramente che cosa sia. Se ci pensi, siamo abituati a credere che il denaro sia la ricchezza di una persona e che sia un oggetto materiale, come lo può essere un bene di consumo, un’auto o un immobile. Ma non è così.

Mi spiego meglio: prova a ricordare quando è stata la prima volta che hai avuto a che fare con il denaro in vita tua. Te lo ricordi? Personalmente è stato quando ho avuto il primo salvadanaio (alcuni avevano il porcellino); ricordo ancora come ogni volta che arrivava la nonna, lo zio o anche i miei genitori, ricevessi una piccola moneta e la inserissi al suo interno. La cosa buffa è che all’epoca non andavo ancora a scuola, dunque non sapevo contare, neppure percepivo come quel piccolo oggettino di metallo avesse una grande importanza nel mondo dei grandi. I soldi! Mio fratello è un po’ più grande di me, di conseguenza frequentava già la scuola, e ricordo ancora come fosse ieri che, mentre io avevo a disposizione solo pezzi di ferro, lui aveva anche quelli di carta (banconote). Non sapevo che differenza di valore ci fosse tra le due categorie, sapevo solo che lui ne aveva più di me.

Quindi il denaro fin dall’infanzia viene percepito come “materiale” a livello di esperienza, ma crescendo le cose non cambiano molto a livello inconscio, anche se tutti abbiamo il conto corrente e i soldi virtuali o le carte di credito. Eppure alcune persone faticano a capirlo. Circa venti anni fa in banca c’era una signora anziana che doveva spostare il suo denaro da un conto all’altro, ma non accettava la rassicurazione dell’impiegata, la quale aveva appena eseguito un bonifico. La signora pretese di vedere fisicamente i suoi soldi che venivano trasferiti da un conto all’altro.

Tornando al denaro, la gente pensa che questa invenzione sia la ricchezza, mentre è evidente che un pezzo di carta o di metallo, anche prezioso, non produce assolutamente nulla. Se ti trovassi su un’isola deserta con una valigia di soldi o lingotti d’oro moriresti comunque di fame. Quindi il denaro non è la ricchezza, il denaro è solo uno strumento simbolico per identificare o quantificare la ricchezza di qualcuno, ed è definito anche “motivatore universale”. In pratica è possibile scambiare questo oggetto simbolico con qualsiasi bene o servizio all’interno di un circuito che ne riconosca il valore. Di conseguenza, se il vostro denaro non piace alla persona che lo deve ricevere diventate improvvisamente poveri.

Il denaro ha comunque un lato estremamente positivo: consente di eseguire rapidi scambi tra le persone, le quali possono usufruirne per creare nuovi servizi e gestire commerci, con il risultato di portare una sorta di prosperità. Per cui il denaro non è la ricchezza, ma solamente lo strumento che permette di scambiarsi piaceri, che, come conseguenza, generano un movimento che produce ricchezza. Dunque la ricchezza viene dal movimento, la povertà dall’immobilismo; il denaro, in tutto ciò, rende semplicemente più facile creare movimento. E siccome questo movimento produce una crescita del nostro tenore di vita, con il tempo si sono moltiplicate le professioni, perché tutto ormai ha lo scopo di creare nuove forme di scambi.

E prima del denaro? Esisteva uno strumento differente chiamato baratto, attraverso il quale le persone tendevano a scambiarsi favori, o merci, tra loro in modo pacifico. Sicuramente questo sistema era civile, ma presentava un grosso limite: se io non ero interessato alle merci altrui, lo scambio non poteva avvenire, innescando un rallentamento dell’economia. Ecco perché un tempo la maggior parte dei mestieri non esisteva e tutto veniva fatto in casa, salvo alcune eccezioni. Eppure il baratto è ancora una sfaccettatura moderna del mondo degli affari. E quando chiedo cosa ci fosse prima, la gente si stupisce della risposta, che sembra talmente lontana dal nostro concetto di educazione da spiazzarli. Prima del baratto esisteva il saccheggio o, meglio ancora, la guerra di conquista. Infatti a livello animale non esiste il commercio come lo intendiamo noi, e molto raramente esiste lo scambio, che avviene solamente all’interno del branco.

Quando incrociamo in un vicolo due cani randagi che litigano per un pezzo di pane preso dall’immondizia è palese l’assenza di contrattazione. Perché a quel punto ciò che conta è sopravvivere e il più forte prende con violenza quello che desidera. L’aspetto per me importante è chiarire che le guerre di conquista hanno sempre lo scopo di “derubare” qualcuno, mai di uccidere. Per questo il più cattivo, spietato e forte, è anche colui che ottiene maggiori bottini.

Se facciamo un breve percorso a ritroso, capiremo le vere origini del denaro: denaro, baratto, guerra (energia e dominanza). In altre parole, il denaro è solo il nome che oggi diamo a qualcosa di molto più antico, e questo qualcosa è la nostra energia aggressiva. In natura il più aggressivo domina e diventa il capo, nella razza umana la persona più forte non lo è necessariamente a livello fisico, quanto piuttosto per carisma. In qualunque modo, chi sprigiona forza diventa potenzialmente ricco per le stesse ragioni animali. E perché non cominciare subito a chiarirti le idee su chi vorresti diventare nel prossimo futuro?

Shahruz Rouholfada

Estratto dal libro Biologia del denaro