Le Regine e la cura di sé e degli altri

Se gli arcani maggiori sono narrazioni immaginali, modelli istintivi della psiche, gli arcani minori richiedono una chiave di lettura più sottile: i numeri come ritmi del Sé. Estratto dal libro La psicologia dei tarocchi II di Laura Valli

Ma ora ti ringrazio,
questo voglio, dell’ironia che hai messo
sul mio labbro, mite come la tua.
Quel sorriso m’ha salvato da pianti e da dolori.
Salvatore Quasimodo, Lettera alla madre

Tutti noi custodiamo nella memoria preziosi momenti d’amore vissuti nella nostra infanzia. Ricordiamo la nonna che ci preparava la cena, il papà che ci portava alle giostre, la mamma che ci consolava nella tristezza, la maestra che ci aiutava nel disegno… Ognuno potrebbe riempire pagine meravigliose di un diario, semplicemente ricordando cose belle. Anzi, vi consiglio di farlo.

Ebbene, chiunque ci abbia accuditi amorevolmente ha contribuito a formare le nostre Regine interiori. Queste carte rappresentano in gran parte ciò che Berne definisce “Genitore Affettivo”: quella parte del nostro Io che “si prende cura”, avendolo appreso dalle figure di riferimento. Le nostre Regine costituiscono un utile magazzino di indicazioni su come si fanno le cose, come ci si occupa di noi e degli altri.

[…] La loro funzione primaria è quella di proteggere e sostenere tutte le parti di noi, portando contemporaneamente empatia nel mondo. […] Anche nell’amore esistono forme d’ombra. Le figure di cura da cui abbiamo appreso le qualità trasformatrici del dare possono essere state troppo permissive o eccessivamente premurose, invadenti, oppressive, sostitutive, pretenziose, provocando in noi penosi sensi di svalutazione, insicurezza, finanche dipendenza.

Le Regine degli arcani minori acquisiscono un ruolo importante nella nostra psiche e a esse facciamo ricorso nei momenti di auto-sostegno, o quando realizziamo generosamente qualcosa. Imparare la giusta relazione tra dare e ricevere struttura un ponte tra la dimensione dell’Io e quella spirituale. Questo è il loro dono più grande.

Sono lamine che ci insegnano ad amare e ad amarci, a confortare e confortarci. Non svilupparle o divenirne consapevoli può avere come conseguenza dolorosi ripiegamenti […]. Al di là delle infinite declinazioni che possono assumere le nostre ombre, le sovrane dei tarocchi ci aprono a una riflessione sul nostro rapporto con l’amore e sui modi in cui diamo e riceviamo.

[…] Eric Berne chiama “Carezze” la più piccola unità di riconoscimento che noi incontriamo in relazione con il mondo. […] Claude Steiner elenca cinque regole restrittive che vengono insegnate a molti bambini, suggerendo che ciò porterà come risultato a una vita senza amore:

  1. non chiedere carezze se ne hai da dare

  2. non chiedere carezze se ne hai bisogno o le desideri

  3. non accettare carezze anche se le desideri

  4. non respingere carezze quando non le desideri o se non ti piacciono

  5. non accarezzare te stesso

[…] Riappropriarci della consapevolezza di come sono strutturate le carezze nella nostra vita, conoscere le nostre Regine è, dunque, un gioco più importante di quanto immaginiamo.

La Regina di Denari

La Regina di Denari è connessa all’esperienza diretta e immediata del corpo e delle emozioni: ci insegna a riconoscere e regolare le sensazioni senza timore di essere giudicati o rifiutati. Se la sua funzione non viene sviluppata, rischiamo di ignorare o reprimere il nostro sentire, privandoci di un modello interno capace di accogliere e validare le nostre esperienze.

È una Regina che può custodire nelle sue mani la consapevolezza che tendiamo sempre a fare del nostro meglio, qualunque circostanza la vita ci metta davanti. Ella sa che tutto nell’universo è in divenire: ogni cosa nasce, si sviluppa, muore, evolve, e lo fa con inventiva, armonia, intelligenza, sapendo intrinsecamente ciò che è giusto per sé.

Questa lamina riesce a contattare la certezza che lo scopo della nostra vita è già presente dentro di noi. Ravvisa il nostro movimento verso l’ideale, andando oltre il bisogno di controllo e i pregiudizi. Raramente ci soffermiamo sulla nostra innata tensione all’ideale – quella entelechia aristotelica – eppure, una riflessione più attenta aumenterebbe il nostro senso di auto-rispetto.

[…] Nelle mani della lucente signora di Denari l’aggettivo “ideale” è, infatti, alieno da qualunque velleità di perfezionismo; esso parla piuttosto di corrispondenza con la propria anima e dello sviluppo intrinseco a essa.

La Regina di Coppe

Prendersi cura con amore di qualcuno nel momento in cui ne ha bisogno è la manifestazione esteriore della Regina di Coppe. Lo stesso amore, ella lo rivolge alle altre parti di noi: ci comprende, ci consola, ci sostiene quando ci sentiamo delusi, feriti, arrabbiati.

Nel suo lato più numinoso, è capace di mettersi nei panni degli altri, percependo e condividendone le emozioni, attivandosi davanti alla sofferenza per fornire conforto. È una lamina che prova gioia nel vedere le persone crescere e maturare, si sente gratificata dal successo e dal benessere altrui: ascolta le sensazioni, dà spazio a quei sentimenti legati all’insorgere di problemi senza svalutarli o negarli […].

Il desiderio di proteggere può, tuttavia, esporla a sentimenti di ansia o paura, soprattutto quando percepisce minacce al benessere di chi ama. […] Può restare intrappolata in timori alimentati da pericoli immaginari, impedendole così la libera espressione e la gioia di vivere.

La sfida di questo arcano è imparare la differenza tra amore incondizionato e amore condizionato. Quest’ultimo è il sentimento che proviamo comunemente e che ha bisogno di riconoscimento e appoggio. L’amore incondizionato, invece, è il desiderio che l’altro arrivi al proprio naturale compimento.

All’interno della dimensione della Regina di Coppe, vi sono esperienze appaganti e gioiose ma anche illusioni, visioni superficiali e, purtroppo, paure e gelosie. Il suo compito più numinoso è quello di farci evolvere, suggerirci come ogni esperienza d’amore faccia parte del nostro processo di espansione.

Nel momento in cui porterà questa verità alla nostra consapevolezza, la sovrana starà assolvendo nel migliore dei modi il proprio lavoro.

Laura Valli

Estratto da libro La psicologia del tarocchi II

Laura Valli terrà la presentazione del libro La psicologia dei tarocchi II lunedì 8 settembre 2025. Per tutte le informazioni, vai a questo link.


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