I desideri non sono bisogni. La differenza è nella qualità del nostro sentire, è quella che intercorre tra l’essere bisognosi e il vivere con soddisfazione i nostri desideri. Ce ne parla Giorgio Cerquetti, intervistato sul tema.
– Molte persone fanno di tutto per soddisfare i loro bisogni, per poi scoprire alla fine che non è cambiato nulla…
Innanzitutto eliminerei la parola bisogni e la sostituirei con la parola desideri. Se si avesse il coraggio di chiamare quello che si vuole “desiderio”, non si avrebbero più bisogni. .. è come la felicità: se la chiami “felicità” ha un significato, se la chiami “benessere”, ne ha un altro. Di bisogni, quindi, non ne voglio proprio parlare con nessuno, anche se qualcuno mi dice “ho bisogno di andare in bagno”, che allora si godi l’esperienza… Ogni azione dovrebbe essere caratterizzata da un desiderio e dalla realizzazione di questo desiderio. Il linguaggio muove l’energia per cui, a forza di parlare di bisogni, abbiamo sempre più gente bisognosa, meglio, invece, focalizzarsi sulla realizzazione dei desideri.
– Come distinguere desideri autentici da quelli che non lo sono?
Seguo un’antica filosofia indiana che afferma che i desideri vengono espressi attraverso la mente, e ci sono dei maestri spirituali, degli yogi, che riescono a bloccare quelli che noi chiamiamo bisogni, cambiando così i loro desideri. Se il corpo ha un desiderio fisiologico, bere, mangiare etc.. loro cambiano questo desiderio – e sto semplificando per necessità – e desiderano così non mangiare per una settimana… Molti desideri sussistono a livello subconscio, e da qui nascono le abitudini, inoltre proprio per questo è possibile manipolare le persone, imponendo loro dei desideri che diventano abitudini e condizionamenti. Invece, noi dovremmo mangiare quando abbiamo fame, dormire quando abbiamo sonno, amare quando sentiamo li bisogno di amare senza che questo sia il frutto di un condizionamento o di un’abitudine.
La distinzione tra bisogno, condizionamento, abitudine e desiderio… è molto sottile però, se vogliamo affrontarla, direi di “recuperare” tutto come desiderio, allora si può parlare anche di desiderio del corpo, ad esempio, c’è il momento in cui il mio corpo desidera riposare… se uso il verbo “desiderare” si avverte subito la qualità della vibrazione, se invece affermiamo “ho bisogno di mangiare”, “ho bisogno di quello e questo etc”, alla fine diventiamo solo dei bisognosi.
– Un consiglio, per chi vuole allinearsi con i propri desideri autentici.
Lo stesso che spiego nel mio libro Il potere della mente positiva: usare le affermazioni in modo consapevole e positivo. Ripetete “Io ho il coraggio di conoscere me stesso” …chi conosce se stesso conosce l’universo. Trattati da amico; l’amico è quella persona che, dopo aver saputo tutto di te, rimane al tuo fianco quindi, quando hai scoperto tante cose di te, rimani amico di te stesso, allora ti conosci e ti valuti per quello che vuoi fare della tua vita meravigliosa, quali desideri vuoi veramente e quale importanza vuoi dare loro.
Molte abitudini condizionanti e molti bisogni sono degli stress usati per “riempire” l’essere: noi siamo sia essere che fare, allora occorre alternare tutto questo “fare” anche con l’ “essere”… perché noi siamo ESSERI umani..
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