Il simbolo dell’Enneagramma

Alla scoperta dell’Enneagramma: cosa è, quali le origini e le possibili applicazioni di questo strumento di conoscenza di sé…

L’Enneagramma è un simbolo che contiene insegnamenti destinati all’evoluzione della coscienza, una mappa che aiuta a comprendere la realtà e armonizzarsi a essa. E’ una carta di verità universali sulla natura della realtà in tutte le sue sfaccettature, tra cui i differenti aspetti dell’esperienza umana. La sua saggezza è particolarmente importante in questo periodo storico di forti sbandamenti, poiché colma le lacune tra lo sviluppo psicologico e spirituale, porta alla coscienza in modo estremamente preciso aspetti di noi stessi che necessiterebbero altrimenti molti anni di difficile introspezione e indica anche le chiavi specifiche per liberare l’accesso alla dimensione completa dell’Essere.

Formalmente è composto di un cerchio che include un triangolo equilatero intersecante una figura a sei lati. I punti che toccano il cerchio sono numerati da uno a nove in senso orario e sono collegati da linee e frecce in entrambe le figure interne. G. I. Gurdjieff, che ha introdotto ufficialmente il disegno nel mondo occidentale, insegnava che questa figura simbolizza l’azione universale e coordinata delle leggi naturali regolanti l’accadere di tutti i processi e la definiva “il geroglifico fondamentale di un linguaggio universale che ha tanti significati diversi quanti sono i livelli di essere degli uomini”.

L’esatta origine del simbolo è persa nella storia. Secondo J. G. Bennett, studente di Gurdjieff, è stato sviluppato nel XV secolo per esprimere i principi espressi dalla nuova scoperta del punto che separa l’intero dai decimali. Riguardo al contenuto, il recente Enneagramma conosciuto come mappa delle personalità, non deriva da un’unica fonte, bensì è un amalgama di numerose tradizioni antiche combinate con la moderna psicologia. In molte delle teorie contenute nell’Enneagramma, oltre alla geometria e la matematica, sono riconoscibili il pensiero greco classico con le teorie di Pitagora e Platone, il condensato di saggezza dei Veda e del Buddismo e gli aspetti comuni dei misticismi delle tre religioni profetiche monoteiste, riconoscibili nell’indagine di ciò che separa da Dio dei Padri del Deserto nel Cristianesimo, nei livelli del cuore e le stazioni verso la presenza divina dei Sufi nell’Islam e nel cammino di ritorno descritto dall’Albero della Vita nell’Ebraismo.

Tutti gli esseri umani, indipendentemente dall’ambiente o dal modo in cui sono stati educati, sviluppano un carattere. Tutte le tradizioni spirituali condividono la comprensione che l’esperienza umana ordinaria è filtrata dal velo dell’ego, e che senza questo soggettivo oscuramento è possibile percepire la realtà oggettiva.

E’ parte della teoria dell’Enneagramma che ogni persona nasce con la capacità di riconoscere tutte le qualità divine ed essenziali (1) dell’Essere, come per esempio amore, armonia, integrità, verità, forza, fede, gioia, ma con una sensibilità particolare per una di esse, più forte o dominante, quella destinata a essere più intensamente influenzata dall’inadeguatezza delle prime esperienze della vita.

La preziosa chiave della psicologia sacra dell’Enneagramma, è che le strutture psicologiche sorgono come risposte e strategie per gestire l’illusione di distacco da questi aspetti della natura divina, e mano a mano che il carattere si sviluppa, il contatto con la totalità dell’Essere si perde nel fondo della coscienza, fino a quando le strutture psicologiche si stabilizzano e prendono tutto lo spazio nella consapevolezza. Questa sconnessione porta a nove diversi modi di vedere la realtà spogliata della sua dimensione trascendente, nove percezioni incomplete che diventano credenze distorte e fisse riguardo a come le cose sono e che portano alla formazione di nove differenti tipi di carattere. L’Enneagramma non solo descrive in che modo siamo intrappolati nell’ego, il funzionamento della mente, del cuore e dell’istinto e le loro preoccupazioni fondamentali, ne chiarisce anche il ruolo nel processo di risveglio alla realtà definendo in modo unico aspetti fondamentali del percorso di trasformazione.

Le qualità essenziali descritte dall’Enneagramma oggettivo derivano da una tradizione di ricordo degli attributi divini riflessi nella natura umana. Le distorsioni di queste qualità descritte dall’Enneagramma soggettivo delle personalità sono pulsioni che sorgono dal vuoto dell’ego e che conducono a specifici stili emotivi, cercano di colmare la carenza e al contempo ostruiscono la soddisfazione. Corrispondono ai peccati capitali della tradizione cristiana. Le nove passioni prese insieme delucidano le tendenze primarie che caratterizzano l’esistenza dell’ego umano e sebbene una agisca in maniera particolare, le conteniamo tutte.

Oscar Ichazo è stato il primo a interpretare pubblicamente il simbolo per descrivere i differenti aspetti dell’esperienza umana. Attorno al 1950, scoprì il collegamento fra i nove punti, i tipi di ego (da cui l’originale nome di ego-tipi) e la loro interconnessione. Nella sua elaborazione originale i vari ennagrammi rivelano tutte le dimensioni dell’essere umano e della sua evoluzione e possono essere usati come mappe che descrivono le peripezie del viaggio mistico. La prima tappa è comprendere come funziona l’ego, esplorare le zone oscure della psiche, le paure e i condizionamenti. Seguono la trasformazione e la purificazione che implicano corpo ed emozioni e richiedono la pratica della meditazione per sostenere il contatto con la qualità dell’attenzione.

Claudio Naranjo, con la sua comprensione psicologica, ha successivamente dato più sostanza all’interpretazione di Ichazo, elaborando le descrizioni fondamentali di nove modelli di carattere psicologicamente coesivi, che ha chiamato enneatipi, ognuno con specifici schemi mentali, emozionali e comportamentali.

L’enneatipo non è solo un insieme di caratteristiche psicologiche, bensì una somma di informazioni che plasmano l’anima, radicate negli organi, nelle ossa, nei muscoli, nel sistema nervoso e nelle ghiandole endocrine che compongono la nostra anatomia. Per questo scelgo, e ne sottolineo l’importanza, un approccio integrale e olistico, che inserisce il sistema nel più ampio contesto evolutivo spirituale e implica il coinvolgimento dell’intelligenza cognitiva, emozionale e istintuale, sostenendo l’informazione teorica con diverse pratiche di meditazione, indagine introspettiva, movimento corporeo e musica. Gli aspetti che operano in modo automatico sono così visti come maestri che illuminano talenti in attesa di essere rivelati, è possibile esplorarli con compassione e scoprire profonde chiavi per comprendere ciò che siamo, i nostri doni, il nostro potenziale, e la libertà di allinearci con la realtà.

Note
(1) Per essenza (dal greco ousia) s’intende ciò che realmente è.

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