Il perfezionismo può diventare un freno alla nostra crescita e alla nostra capacità di raggiungere obiettivi. Come trasformare questa mania in qualcosa di veramente costruttivo? Paul Kircher risponde alla nostre domande in merito.
– Alcune persone non sanno accontentarsi mai e soffrono di una vera e propria “mania di perfezionismo”. Come mai?
Naturalmente, il perfezionismo presenta sia dei pregi che degli svantaggi. Da una parte, ha a che fare con i nostri obiettivi che vogliamo raggiungere nel modo più accurato possibile, dall’altra, è il risultato della vita moderna e della tecnologia che ci impone, in qualche modo, di essere precisi.
Il disagio emerge quando il perfezionismo è tale da indurre una persona a non sentirsi mai soddisfatta di quello che fa. Non esistono cose o situazioni perfette ma solo situazioni imperfette, e la persona che si sofferma di continuo a perfezionare un risultato perché si accorge, ogni volta che ci ritorna sopra, che non è impeccabile, secondo me soffre di un tipo di perfezionismo che è quasi un disturbo della personalità, nel senso che ha a che fare con le sue insicurezze più profonde.
– Qual è la via giusta?
Prima di dare vita ad un qualsiasi progetto, occorre porsi un obiettivo chiaro su quello che vogliamo ottenere, stabilendo anche delle scadenze e un tempo massimo entro cui portarlo a compimento. Questo, può riguardare anche progetti più semplici e di breve scadenza, come organizzare le pulizie della casa. Ci si prefigge ad esempio di impegnarsi due o quattro ore a settimana, e quindi si fa tutto quello che si riesce a fare in quel lasso di tempo e non oltre, accontentandosi poi dei risultati in questo modo.
In generale, se hai degli obiettivi chiari e stabilisci il tempo e l’impegno che ci vuoi dedicare, trovi anche la capacità di accontentarti quando è giunto il momento, per uscire da quel perfezionisimo che alla fine poi diventa un limite.
Secondo me, un aspetto importante è che se nella nostra vita abbiamo degli obiettivi grandi, come sviluppare un certo progetto o crescere in termini di personalità etc che veramente corrispondono a quello che abbiamo nel nostro cuore, che lo si chiami Essenza o Sé superiore, allora questa mania perfezionistica di dettagliare le situazioni all’interno del quotidiano, passa in seconda linea. Questo in quanto è presente un obiettivo più grande verso cui io sto puntando, per il quale farò tutto quello che serve, compreso anche il fatto che in certe situazioni dovrò essere molto preciso e perfezionista, ma si tratterà di un perfezionismo al servizio di quell’obiettivo..
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