3, 7, 12: i numeri dell’espressione divina

3, 7, 12: i numeri dell'espressione divina

I numeri 3, 7 e 12 sono la manifestazione simbolica del modo in cui la divina energia si manifesta nella materia. Essi si ricollegano inevitabilmente a tutti gli aspetti del percorso umano, nel piccolo e nel grande, nel personale e nell’universale…

La legge del numero 3 o Ternario rappresenta la prima espressione esteriore della Divinità concentrata in se stessa, il numero 1, inizio e principio di ogni manifestazione. Mentre il numero 2 rappresenta il movimento dell’eterno divenire in cui i due opposti si inseguono alternandosi senza posa; per raggiungere un equilibrio è necessario che il terzo fattore entri nel gioco e stabilizzi la nuova creazione.

Come le tre forze attiva, passiva e neutra danno vita ad ogni fenomeno visibile, così le tre forze spirituali presenti in ogni grande religione collaborano per manifestare i mondi inferiori.

Nella tradizione cabbalistica troviamo le tre sephiroth superne: Kether, Chockmah e Binah e le tre lettere madri dell’alfabeto ebraico; nella religione cattolica queste forze  sono incarnate da Padre, Figlio e Spirito Santo mentre nell’Induismo abbiamo Krisna, Vishnu e Shiva.

Così il numero 3 è collegato al piano divino, rappresenta la prima legge manifestata sulla quale è basata tutta la creazione ma è anche la prima legge da conoscere ed applicare nel lavoro interiore. La dualità può essere risolta nel ternario, ma questa risoluzione può avvenire attraverso la sintesi, cioè in un punto superiore ai due in conflitto, portando ad una cerazione di un ordine superiore. Oppure il terzo punto potrà essere trovato sullo stesso piano dando origine ad un compromesso nel quale la dualità iniziale trova una tregua temporanea. Come ultima possibilità avremo il miscuglio, cioè una risoluzione che si attua su un piano inferiore e che crea caos ed entropia.

La legge del numero 3 sul piano divino esprime la prima possibilità, così vediamo che Chokmah e Binah, maschile e femminile, attivo e passivo, si concentrano in un punto superiore, cioè Kether, dal quale nuovamente emanano quando la Divinità si appresta a creare sul piano inferiore. Nello stesso modo l’essere umano che deve trovare la propria fonte, il Sé e la Volontà dietro alla dualità apparente del mondo fisico, potrà cercare in un punto superiore, dove tutto è in potenza, nell’immobilità del silenzio interiore. Una volta trovato questo punto, potrà attingere da esso creatività e capacità con le quali manifestare nel piano fisico.

La legge del numero 7 o Settenario rappresenta la successiva diversificazione in bande di frequenza dell’energia Divina prodotta dal Ternario Superiore. L’Arcobaleno con i suoi 7 colori  manifesta nel mondo visibile l’arco dell’Allenza tra Dio e gli uomini, cioè il suo modo di trasformarsi in onde vibrazionali capaci di stimolare il nostro essere nel profondo, obbligandoci a dare una risposta alle sue richieste vitali. Esso però rappresenta anche la porta attraverso la quale le anime scendono sul piano fisico rivestendosi di abiti eterici sempre più densi fino a diventare ciò che noi identifichiamo come essere umano. Come i colori si dividono in 7 fasce di frequenza, così il suono viene riconosciuto attraverso le vibrazioni delle 7 note principali, e l’energia nell’essere umano scorre attraverso 7 chakra principali, connessi a dimensioni emotive, psicologiche e spirituali specifiche per ogni livello.

Nell’Albero della Vita cabalistico, l’energia proveniente dal Ternario Superiore  si riversa nelle 7 sephiroth inferiori, assorbendo ad ogni salto peculiarità specifiche, fino ad arrivare nel punto più basso, Malkuth il Regno, dove avverrà il massimo della fruttificazione materiale. Nell’alfabeto ebraico troviamo le 7 lettere doppie, cioè lettere che possono essere pronunciate in due modi diversi, mentre nel sistema solare troviamo 7 pianeti: Saturno, Giove, Marte, Sole, Venere, Mercurio e Luna i quali, visti da una prospettiva esclusivamente terreste ed antropocentrica, incamerano l’energia del Logos e la riversano, differenziandola, sulla Terra. Questa energia divina così assume colorazioni diverse e viene trasmessa al genere umano, attraverso l’influenza che questi pianeti esercitano sulla nostra atmosfera terrestre. Nello stesso momento però l’essere umano invia la propria energia, più o meno sottilizzata, nell’Universo ed essa tornerà alla Sorgente attraverso le varie stazioni che gravitano nello spazio, cioè i pianeti.

Nel lavoro interiore, il 7 rappresenta un percorso di 7 scalini vibrazionali diversi che porterebbe a sviluppare qualità sempre più ampie e creative, ma come nella scala musicale esistono due punti in cui il salto di frequenza è più ampio, così  nell’essere umano esistono due passaggi di particolare importanza che possono far diventare il percorso una circonferenza chiusa o una spirale ascendente.

Il primo di questi due salti particolari lo troviamo tra il 3° e 4° chakra, cioè quando dobbiamo affrontare il cambio di consapevolezza che ci porta da una visione personale, egocentrica e basata sugli istinti primari ad una più ampia, collettiva e transpersonale, rappresentata dal chakra cardiaco e dalla sephirah di Tiphareth.

L’altro passaggio invece è posizionato tra la nota si e il do dell’ottava successiva, cioè al 7° chakra, punto di passaggio tra la realtà umana e le dimensioni spirituali. Per poter studiare in maniera approfondita questi passaggi di ottava è necessario approfondire il tema dell’Enneagramma, così come è stato elaborato da G. J. Gurdjeff.

Il numero 12 ci porta subito alla mente i 12 apostoli, i 12 segni zodiacali, le 12 case astrologiche, le 12 tribù di Israele, le 12 fatiche di Ercole ed anche le 12 lettere semplici dell’alfabeto ebraico. È un  numero connesso principalmente con l’essere umano e con le  tappe evolutive o prove da superare per ritornare alla Sorgente.

Ognuno dei 12 apostoli o segni zodiacali, per esempio, rapprenta un’aspetto della natura umana, un campo di esperienza,  un territorio da esplorare e nel quale ritrovare parti di sé perdute e dimenticate, necessarie per riacquistare integrità ed interezza. Dal punto di vista antropocentrico, la fascia zodiacale, composta appunto dalle dodici costellazioni, indica il cammino iniziatico attraverso il quale  ritornare al 3 (Tre) e da lì essere riassorbiti nell’1 (Uno).

Ogni apostolo aveva le proprie peculiarità, con talenti e difetti specifici con cui confrontarsi, così ognuno dei dodici segni zodiacali esalta alcune caratteristiche dell’animo umano, diminuendone altre. D’altronde, rimanendo in campo numerico vediamo, che il 12 è formato dalla moltiplicazione del numero 3 con il 4, cioè le forze divine superiori si uniscono ai quattro elementi inferiori per dare origine alle 12 vie di crescita ed espressione.

Per alcuni studiosi la fascia zodiacale rappresenta un percorso da compiere durante varie esistenze, così chi nasce nell’Ariete sta iniziando un nuovo ciclo mentre chi nasce nel segno dei Pesci ha l’opportunità di terminare il percorso e riunirsi alla fonte, sempre che abbia pareggiato i propri debiti karmici. Può essere! Oppure può darsi che durante il percorso della propria esistenza, l’essere umano debba affrontare le dodici fatiche di Ercole per riuscire a sviluppare tutti i suoi sette corpi superiori e collegarsi così al Ternario superiore. Lasciamo spazio alle riflessioni personali, indispensabili strumenti per la crescita interiore..

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