Avete mai fatto un viaggio in aereo abbastanza lungo da condurvi in un luogo con un altro fuso orario?
Scrivo questo post mentre sono in viaggio. Sedici ore totali.
Adesso, dopo le prime sei ore di volo, sospesa in aria nel senza tempo, sono altrove.
Atterrata, un altro fuso orario mi attende. La vita non ancora vissuta in Italia forse è fuggita dalla psiche con il cambio del fuso…
Sarebbe pomeriggio ma qui è già sera. Sarebbe pomeriggio per chi? E per chi è sera adesso?
Potete spostarvi nello spazio e così cogliere d’improvviso il segreto del tempo, che fa esistere o sparire le cose se decelera o accelera. Il tempo solo fa dispiegare la creazione, ma esso è a sua volta creato dalla nostra anima.
È così che noi creiamo la realtà attraverso il tempo.
Per l’anima noi non siamo né prima, né dopo. Non abbiamo un inizio, non abbiamo una fine. La morte fa da contrappunto alla nascita, non alla vita che è al di là di nascita e morte. Tutta la nostra esistenza si svolge in realtà fuori dal tempo, nelle nostre immagini interiori, nei nostri scenari, nelle nostre autonarrazioni.
Non c’è niente che sia davvero temporale, il tempo è solo il luogo della manifestazione di ciò che abbiamo già creato.
Allora, anche se non siete fisicamente partiti, domani mutate orario al vostro orologio… e, mentre il tempo di tutti sembrerà scorrere uguale, il vostro sarà cambiato. Lo avrete accelerato o decelerato. Non conta, conta che vi accorgerete di queste intercapedini di coscienza come spiragli di non-tempo nel tempo.
Le vertigini sono un effetto collaterale più che tollerabile.
Erica F. Poli
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