Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

14. LEVARSI LA CISPA DAGLI OCCHI

Buongiorno e buone emozioni a tutti e a tutte!

Ecco un nuovo post per il blog dedicato ai temi della salute emozionale e del ben-essere sia psichico sia fisico, visto che, in realtà, mente e corpo sono profondamente intrecciati e mai scindibili. Questa volta voglio condividere con voi una riflessione per il Nuovo Anno che è appena iniziato.

Forse quello che state per leggere vi stupirà, forse ne rimarrete colpiti, forse penserete che sono matta. Bene, se sarà così, allora significa che vi ho dato qualcosa di buono per il Nuovo Anno.

Nei giorni di passaggio dal vecchio al nuovo, si usa fare il gioco, a volte subdolo, a volte commovente, a volte persino divertente, dei bilanci.

Per quanto mi riguarda, la gratitudine per questo anno vissuto è immensa. Giocavo un poco con me stessa, a chiedermi per quali esperienze mi sentissi più grata… Impossibile fare una hit parade. Alcune esperienze fanno parte del lessico dell’amore privato, altre riguardano la magia della guarigione… Poi ce n’è una che voglio condividere con voi, una che penso ognuno di noi dovrebbe fare.

Il 6 di dicembre sono stata ospite del Laboratorio di Scrittura Creativa e Poesia del Carcere di Opera diretto da Silvana Cerruti con Margherita Lazzati. È stata una mattina unica, profondissima. 20 uomini intorno a me, con le loro storie di detenzione, anche terribilmente dure, anche senza una fine pena, a leggere poesie, anche, soprattutto, le loro.

E poi ad ascoltare le mie storie di guarigione. Curiosi, dolenti, qualcuno con barlumi di speranza, qualcuno nella morsa di una disperazione cocente. La colpa, la rabbia, ma anche la pazienza, la compassione. Sorrisi e versi di una intensità quasi tattile. E parlare loro di perdono e scoprirli disposti tutti quanti a chiudere gli occhi e seguire la mia voce nelle stanze del cuore. Vedere le lacrime di qualcuno e la serietà di tutti.

Beh, grazie. C’è più anima in un carcere di quanta ne potete trovare in mille libri di spiritualità. Forse perché, dove ogni bisogno materiale è impedito, solo l’Anima può venirti in aiuto. E lo fa. Lo fa.

Lo farebbe anche fuori, nel “nostro mondo” che corre, fatto di mille bisogni da soddisfare ogni momento, solo che noi ce ne dimentichiamo. Allora quegli uomini detenuti ai confini del nostro mondo sono per noi moderni maestri dello Spirito e li ringrazio per questo.

In un tempo lontanissimo, la cella era il luogo dove meditare, espiare, nel senso di trasformare alchemicamente se stessi. Questi uomini lo stanno facendo. Per questo vi invito a volgere lo sguardo proprio lì. Leggete le loro poesie, guardate il documentario Levarsi la cispa dagli occhi, leggete le preghiere che hanno scritto insieme a Vito Mancuso, il noto teologo che, come me, è stato ospite del loro Laboratorio. Andate da questi maestri. Questo il mio augurio per voi per il Nuovo Anno.

E per me? Ci tornerò in febbraio per proseguire con il percorso del perdono iniziato e scriverò un nuovo post. Nel frattempo ringrazio Silvana Cerruti e Margherita Lazzati per il prezioso lavoro che da tanti anni svolgono.

L’ultimo augurio per le istituzioni… Perché nel Nuovo Anno la giustizia riparativa cresca e si diffonda. Io ci sarò.

Erica F. Poli

 

Presentazione del docu-film “Levarsi la cispa dagli occhi”:

 

Credits Img..

1 commento su “14. LEVARSI LA CISPA DAGLI OCCHI”

  1. Penso che in carcere si trovino solo le persone più sensibili… quelle che dopo tante ingiustizie ricevute hanno commesso un crimine… (ma non i peggiori)
    Sono sicuro che i peggiori criminali sono in libertà, sono i veri mandanti,sono la causa iniziale del male, sono gli insensibili che causano guerre sociali creando mentalità di competizione e rivalità a cominciare dalle famiglie,scuole,lavoro… viviamo in una società che fà prevalere il più scaltro,il più forte,il più competitivo,il più disonesto…. ecco perchè solo i poveretti si fanno la guerra e si rubano tra loro… e poi finiscono in galera… meditate meditate

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