Su ispirazione del mio libro Sincronicità, tutto ciò che non sai può essere usato contro di te – Anima edizioni
Viandante, accorgiti: non c’è mai una ricerca senza una scoperta. Anche quando non ti è subito rivelata, non è perché non c’è. Qualche volta ci vuole un po’ di pazienza… e anche quando arrivi a vedere – ricorda – può essere che tu ti stia trovando solo nell’anticamera di ciò che c’è da scoprire!
Ogni volta che cresciamo a livello evolutivo, anche ciò che è intorno a noi cresce e si evolve, offrendo nuovi perché… e altre ambiziose domande si sviluppano pronte alla ricerca della risposta. Questo non avviene se si pensa di sapere già, di avere già sentito, già visto, già capito e già imparato. Quante occasioni si possono perdere quando pensiamo che “già siamo”!
Riconoscere ciò aiuta a controllare l’ego, a tenerlo al giusto posto, cioè accanto alla nostra spalla, ben controllabile ed in vista. Se l’ego è troppo avanti a noi, non ci è possibile entrare facilmente in azione e tenerlo a bada.
Questo ego distorto, troppo superiore alla effettiva crescita che in questo momento abbiamo raggiunto, è dannoso, crea false aspettative nei confronti di se stessi e degli altri. È bene quindi mantenerlo accanto alla nostra spalla. Nel caso invece in cui l’ego sia dietro di noi, si tende a sottostimarsi. La posizione perfetta per l’ego è quella dell’angelo custode, vicino e al nostro fianco.
È necessario mettersi al più presto nell’atteggiamento del cambiare idea e del far tabula rasa di tutte quelle informazioni che potrebbero bloccare l’apprendimento del nuovo.
Quello di cui vorrei farti accorgere caro lettore che mi leggi, è che spesso non è quello che non sai a tenerti bloccato, ma quello che pensi di sapere! Quello che ci si ostina a pensare di sapere già!
Non ci si dovrebbe mai vergognare di cambiare idea. Ogni volta che ciò accade avviene una cosa magnifica: apriamo le finestre dei sensi e integriamo il nuovo che ci spinge ad accorgerci con stupore che ciò che prima volevamo non è più in linea con ciò che noi siamo diventati. È crescita non inaffidabilità, è evoluzione non discontinuità… è meraviglia del meravigliato, mentre ci si accorge di essere persone migliori, cambiate, nuove, sgombre dai programmi che non chiamavano la pienezza e la gioia.
Ode all’accorgersi, allora! Riconosciamo ciò che pensiamo di sapere come blocco al cambiamento. Attenzione ai “lo so già”, è in atto una battuta di caccia e l’obbiettivo, per una volta, non è la volpe!..
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