Il comportamento amorevole è il segreto per ottenere Amore. Invece, seguire e perseguire un ideale, un modello, una imago di ciò che pensiamo sia la persona giusta per noi, è illusione e non produrrà alcuna ricompensa.
L’appagamento dell’anima è l’unico obbiettivo; ella sa cosa serve per stare bene. Ella vuole condividere, mentre l’ego vive di bisogni e di ciò che pensa gli serva.
Quando si parla dell’uomo e della donna “giusti”, viviamo queste dualità in modo intenso, finendo dentro a una selva fittissima costruita da dinamiche famigliari e da imprinting pesanti, che occorre rimuovere e di cui serve accorgersi.
Ci troviamo vivi, ma senza il libretto d’istruzioni del “progetto uomo”. Saper far funzionare ciò che serve a questo nostro essere, per sentirsi di esistere, è parte di una ricerca complessa e stratificata…
Il libretto d’istruzioni
Caro viandante, prima di lasciarci per le vacanze estive vorrei farti un regalo, forse tra i più funzionali che ti siano capitati nel tuo percorso. Spero ti sia di aiuto per farti accorgere all’istante di come funzioniamo.
Per comprendere dove andare, dobbiamo guardare da dove siamo venuti…
Alle origini, “l’uomo perfetto” chiamato Cosmo aveva un gran desiderio di darsi, così creò un contenitore dentro di sé e lo chiamò “la donna perfetta”. Dunque, ebbe luogo il berneschit di questa originaria relazione. Si venne a creare la coppia celeste fatta dell’Uno che si dava e dal Due che accoglieva. In questo modo si generava anche il Tre, che andava per il mondo a inseminare l’originario amore incondizionato in eterno. Si creava, cioè, l’anima immortale dell’uomo.
L’uomo fu creato esteriormente in forma femminile e in forma maschile in quanto nel microcosmo tutto doveva somigliare al macrocosmo. L’uomo e la donna, con le loro gocce di luce bi-polari, conquistarono quindi la terra, l’ambiente di coltura di queste molecole di dio. Ma dentro ogni donna e ogni uomo giacevano in essere sia il Lei sia il Lui perfetti, la coppia celeste.
La Donna fu la fonte prima della Creazione, che nella completa accettazione dell’Uno produsse il progetto uomo, il Figlio a immagine e somiglianza dei Genitori. Ora è davvero difficile immaginare un Dio Donna che è anche Uomo, tuttavia si pensi che Egli diventa creatore solo quando mette in essere la sua parte creativa femminile.
Lei è diamante e Lui è luce, e ogni volta che la luce penetra il diamante si ottengono infinite, meravigliose sfumature cromatiche di luce colorata, e ognuna di queste al suo interno ha a sua volta una Lei e un Lui perfetti.
Quando una di queste sfumature è in disarmonia con l’intero spettro cromatico, si ottiene una dissonanza, che attirerà zone d’ombra più o meno intense.
La Luce e il Diamante sono dentro di noi, e prima di tutto quindi dobbiamo fare in modo che questo incontro interiore sia senza disarmonie, per poter generare questa “unione” anche all’infuori di noi.
Imperfezioni nel Diamante o nell’angolatura della Luce non produrranno incontri sani ma attireranno parti tossiche, specchi di noi stessi, più o meno visibili. Tuttavia, sempre la Luce cercherà il suo Diamante… così è il sistema.
Diviene necessario, ora, sanare gli squilibri interni per poter attirare la giusta forma di Diamante e la perfetta Luce anche nella nostra realtà manifesta. Dobbiamo saper attirare il Lui e la Lei che più si confà alla grande matrice, che rifletta cioè la “primaria relazione” tra l’Uno e il Due.
Questo significa che non dobbiamo muoverci sul bisogno di una relazione attirando così un uomo qualunque, né accettare una donna qualunque tra le prime disposte ad amarci. Dobbiamo invece realizzare la primaria relazione in noi stessi.
Il problema è che la maggior parte di noi non sa che odore abbia la primaria relazione, finendo per spruzzare nelle proprie vite gamme di fragranze più disparate, per tastare, provare, annusare quale sia quella giusta. Questo fa accumulare una serie di fallimenti e abbandoni che, seppur funzionali alla ricerca, almeno sarebbe bene conducessero a una scoperta… prima o poi!
Occorre sapere che bisogna trovare l’uomo o la donna della “propria specie”, colui che, seppur diverso, ci è complementare e che ci darà modo di creare la “combinazione” giusta.
La ricerca dell’anima gemella, a questo punto, diventa anelare all’altra parte di noi in equilibrio (cioè alla Luce e al Diamante che in noi si incontrano fluidamente). Solo questo permette veramente di attirare l’anima complementare che più si confà al raggiungimento dell’intenzione massima: tornare all’Uno nell’essere Due.
Noi siamo quel Tre che è stato generato dall’Uno e dal Due, e che vuole tornare a essere nell’Unità. Nell’eterno inganno delle imago prodotti dall’ego che sostiene i falsi bisogni, capiremo a un certo punto come tornare a quella completezza che già siamo. Comincia ad accadere ogni volta che ci accorgiamo.
Ti auguro di non trovare l’anima gemella, ma di scoprire il tuo animo gemello dentro di te, attirando così quell’anima complementare giusta che ti farà tornare nella relazione perfetta, la Divina coppia celeste in terra.
Buoni momenti di sole nella chiarezza del tuo Essere.
Ci vediamo a settembre, Viandante!..
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