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83. ASPETTANDO IL WESAK

83. ASPETTANDO IL WESAK

11/04/12

Pasqua come il Wesak: nascere morendo al vecchio, rinascere e accedere all’evoluzione della coscienza.

A Natale si nasce al nuovo e si va a morire al vecchio con l’Epifania. A Pasqua si rinasce grazie all’energia della parte femminile di Dio: lo Spirito Santo. Se ci rendiamo conto in piena consapevolezza di come ciò avviene, ne ricaviamo molto, di qualsiasi religione o credenza facciamo parte. Vedi, viandante, questi archetipi esistono e, che lo si creda o meno, essi sono stati creati con degli scopi spirituali ben precisi, e se ne cogliamo a pieno la loro valenza energetica, potremmo risultare guariti o sanati. Così, con la Pasqua si vive un vero e proprio drenaggio psichico, se si è consapevoli, altrimenti rimane una festività come un’altra.

Con l’arrivo della settimana pasquale avremmo dovuto preparare il nostro corpo utilizzando cibi adatti, leggeri, particolarmente vivi, per agevolare lo “smaltimento rifiuti”.

Altra tappa fondamentale ora sarà la festa del Wesak: la grande benedizione di tutti gli esseri viventi, animali, vegetali, minerali. Essa non si limita a una festa orientale, poiché non è più prerogativa di una religione in particolare: si tratta del ritorno della Grande Luce. Questa ricorrenza potentissima, come la Pasqua cristiana o ebraica, si calcola con il primo plenilunio del toro.

Quest’anno il Wesak è previsto per il 6 maggio 2012. I due giorni di preparazione si devono considerare “giorni di rinuncia e distacco”.

Condivido con te viandante ciò che ho trovato a riguardo di questo dono spirituale in terra una volta l’anno:

Il giorno del Wesak è il “giorno di salvaguardia”, e i due seguenti sono i “giorni di distribuzione”. Per la Gerarchia dei Maestri queste parole hanno un senso diverso dal comune ed è inutile (e proibito) spiegarne il significato profondo. Significano comunque cinque giorni di sforzo intensissimo, che comportano la rinuncia a tutto ciò che potrebbe intralciare la nostra efficienza quali canali di forza spirituale. Dopo la debita preparazione, consacrazione e aspirazione intensa dei primi due giorni, in quello del Wesak ci consideriamo nient’altro che recipienti o custodi di quel tanto di forza spirituale in arrivo, che ci è possibile contenere.

Come canali, dobbiamo dimenticare noi stessi nel servizio di stabilire il contatto, d’accogliere e serbare la forza per il resto dell’umanità. Dobbiamo considerare il Wesak stesso come un giorno di silenzio (alludo alla pace interiore e alla solennità silenziosa che può restare intatta, anche se all’esterno si serve con la parola e l’interesse palese), un giorno di servizio del tutto esoterico, e di totale abnegazione, dedicato all’umanità e ai suoi problemi.

Durante questo tempo l’attenzione deve costantemente convergere su due pensieri: le necessità dei nostri simili, e l’urgenza di provvedere un canale di gruppo attraverso il quale le forze spirituali possano riversarsi nel corpo dell’umanità, sotto la guida esperta dei membri della Gerarchia a ciò preposti.

Ricordate, chiunque siamo e qualunque sia la nostra posizione o il nostro ambiente, che ci sentiamo isolati o separati da chi condivide la nostra visione spirituale, in quel giorno e nel periodo che immediatamente lo precede ognuno di noi può lavorare, agire e pensare in formazione di gruppo, quale silenzioso distributore di forza.

Per due giorni prima del plenilunio si manterrà l’atteggiamento di consacrazione e servizio e cercheremo d’assumere quell’atteggiamento di ricettività a ciò che l’anima impartirà per renderci utili alla Gerarchia. Questa si avvale di gruppi d’anime, e la potenza di quest’azione collettiva deve essere messa alla prova. Questi gruppi a loro volta stabiliscono il contatto con le personalità in vigile attesa consacrata, e le alimentano. Nel giorno del plenilunio cercheremo di mantenerci saldi nella luce, senza formulare ciò che dovrà accadere, né attendere risultati o effetti tangibili.

Nei due giorni seguenti distoglieremo il centro dell’attenzione da noi stessi ed anche dai piani soggettivi, per volgerlo al mondo esterno, cercando di trasmettere o trasferire la quota d’energia spirituale con cui si sia acquisito il contatto. A questo punto il nostro compito in questo specifico campo di cooperazione sarà compiuto.

Quest’azione della Gerarchia si prolunga per cinque giorni, preceduti da una preparazione molto intensa. Essa comincia esattamente nel momento in cui “il sole inizia a muovere verso nord”. Ma la Gerarchia non conosce stanchezza come gli esseri umani, e l’aspirante non può sostenere un periodo così lungo di preparazione, per quanto profonda sia la sua devozione.

Quando il Grande Signore era in Terra disse ai discepoli che il risanamento spirituale non è coronato dal successo senza preghiera e digiuno. Volete riflettere su queste parole? Questo è appunto un tentativo di gruppo mirante ad una grande guarigione collettiva, e potrà avere buon esito con la preghiera (desiderio santificato, pensiero illuminato e intensa e ardente aspirazione) e la disciplina del corpo fisico, per breve tempo e per un fine preciso.

Cosa dovrebbe compiersi in questi importanti pleniluni di maggio?

Si sprigionano energie capaci d’influire potentemente sull’umanità e che, se liberate, stimolano l’amore, la fratellanza e la buona volontà sulla terra. Esse sono tanto definite e reali quanto quell’energie di cui si occupa la scienza che vanno sotto il nome di “raggi cosmici”. Parlo d’energie vere e proprie e non di astrazioni emotive.

1. Tutti gli uomini di buona volontà esistenti nel mondo si fondono in un complesso integrato e responsivo.

2. Invocazione e risposta di certi grandi Esseri, la Cui opera può essere e sarà possibile se il primo scopo è conseguito mediante il compimento del secondo. Riflettete su questa sintesi di tre finalità. Il nome dato a queste Forze viventi non ha alcuna importanza. Si possono considerare come delegati di Dio a collaborare con lo Spirito di Vita e di Amore sul nostro pianeta, Colui in Cui viviamo, ci muoviamo e siamo. Altri possono considerarle come gli Arcangeli dell’Altissimo, la cui azione è resa possibile dall’attività del Cristo o del Suo corpo di discepoli, la vera Chiesa vivente. O come i dirigenti della Gerarchia planetaria, preposti all’evoluzione mondiale che raramente partecipano all’attività esteriore nel mondo, che lasciano ai Maestri di Saggezza, salvo in casi d’emergenza come questo. Qualunque sia il loro nome, Essi sono pronti ad aiutare, se l’appello degli aspiranti e dei discepoli in occasione del plenilunio di maggio e di giugno ha forza e potere sufficienti.

3. Evocazione, dal lato interiore, di un’attività strenua e concentrata della Gerarchia dei Maestri, le Menti illuminate cui è affidato di dirigere il mondo.

Si cerca una rispondenza effettiva fra questi tre gruppi:

1. La Gerarchia in attesa (in questi tempi in attesa ansiosa), perché neppure i Suoi membri possono prevedere come reagiranno gli uomini e se saranno abbastanza saggi da avvalersi dell’occasione offerta. Essi stanno, guidati dal Cristo, Maestro di tutti i Maestri, Istruttore degli Angeli e degli uomini. Egli è stato eletto intermediario diretto fra la Terra e il Buddha il quale, a Sua volta, è l’intermediario consacrato fra l’intera Gerarchia in attesa e le Forze vigilanti.

2. Il nuovo gruppo di servitori del mondo, ora composto di tutti i servitori dell’umanità sensibili e consacrati, miranti alla pace mondiale, che vogliono stabilire la buona volontà come base dell’esistenza e dell’espansione future. In origine esso era composto di pochi discepoli accettati e aspiranti consacrati. Negli ultimi dieci mesi è stato aperto a tutti gli uomini di buona volontà che operano attivamente per la vera comprensione, disposti a sacrificarsi per aiutare l’umanità, che ignorano qualsiasi barriera, e si sentono uguali a tutti gli uomini di tutte le razze, nazionalità e religioni.

3. Le masse umane che hanno reagito alle idee inviate, e risposto favorevolmente alle finalità della comprensione internazionale, dell’interdipendenza economica e dell’unità religiosa. Quando questi tre gruppi di pensatori e servitori saranno in rapporto e allineati, sia pure momentaneamente, molto potrà essere fatto; saranno aperte le porte della nuova vita, e nuove forze spirituali affluiranno. Questa è l’idea e la meta del Gruppo.

(Fonte: Psicologia Esoterica, Vol. II pp. 687-692)..

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