Come avete potuto constatare dai post precedenti, mi sta molto a cuore l’argomento che riguarda la stretta relazione tra struttura del carattere e ricerca spirituale. Ho avuto numerosi pazienti che sono venuti nel mio studio accusando forti disturbi di attacchi di panico, crisi d’angoscia e labilità emotiva, dovuti a pratiche “cosiddette spirituali”fatte in maniera sconsiderata, avendo aderito a “sedicenti movimenti spirituali”, diretti da “pseudomaestri” improvvisati, se non addirittura in mala fede.
Il problema quindi è duplice: da un lato la struttura psicologica del neofita, già problematica di per sé, che avrebbe bisogno di un percorso psicologico indipendentemente dalla ricerca spirituale; dall’altro la proliferazione indiscriminata di personaggi pochi chiari che gravitano nell’ambiente new age e che sono attratti dalla prospettiva di guadagni e di potere personale.
C’è un’eccessiva superficialità e spesso anche ignoranza, in questo campo che impropriamente è definito, esoterico. In questa categoria viene infilato di tutto, approfittando della forte richiesta di “spiritualità” di questo periodo storico, dovuta al crescente disagio esistenziale. La superficialità rientra in una tendenza sociale che ha come fulcro l’idea che tutto possa essere commercializzato e consumato rapidamente. Anche la spiritualità diventa quindi merce di consumo e, come tale, ha i suoi abili venditori che naturalmente si travestono da maestri per vendere meglio il prodotto.
Esorto quindi i giovani ricercatori a mantenere un atteggiamento di discriminazione e un’autonomia di consapevolezza.
continua..
Lascia un commento con Facebook