Esprimo un desiderio. Vorrei che non esistesse più la separazione tra le varie scuole di psicoterapia, soprattutto tra quelle dell’area corporea.
Oggi credo che sia riduttivo definirsi di parte perché la scienza va sempre di più nella direzione della integrazione olistica e chi studia l’uomo seriamente osserva le stesse leggi, gli stessi fenomeni. Alcuni danno più rilevanza ad un aspetto, altri ad un altro. Ma proprio in questo sta la ricchezza, perché ogni studioso può aiutare il collega a completare il quadro, può fornire degli spunti o può indagare più approfonditamente alcune funzioni dell’essere umano.
Personalmente, pur essendo di formazione reichiana, non riesco più a definirmi tale perché faccio tesoro dei metodi e del sistema della bioenergetica, della corenergetica di Pierrakos, di Becker, di Downing e di tutti coloro che ampliano la mia limitata conoscenza dell’uomo.
Non ci sono tante conoscenze, ma una sola, diramata in rivoli. Nessuna idea ci appartiene veramente, nessun metodo è totalmente originale.
Ma ancora molti studiosi si aggrappano ai loro sistemi, ritenendo con ingenuo orgoglio di avere tra le mani il metodo migliore.
Finchè l’ego gestisce l’essere umano, prevale la logica della separazione e dell’affermazionedell’importanza personale.
Eppure è così bello e stimolante il confronto e il dialogo, con la sensazione di appartenere ad un progetto comune di ricerca, con la gioia di agire per l’Uomo, con la gratitudine per chi ci amplia l’orizzonte della conoscenza.
continua..
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