E’ evidente che il nostro carattere influenza ogni azione della nostra vita, anche ciò che in noi è più nobile. Il carattere è come un paio di lenti che colorano tutto ciò che noi vediamo e, se queste lenti sono sporche, offuscano la percezione visiva.
Nella ricerca spirituale si possono osservare diversi atteggiamenti, simili a copioni, che indicano la struttura del ricercatore.
Alcuni sono dei veri e propri consumatori della spiritualità; sono coloro che in maniera estremamente disinvolta passano da un corso ad un altro, da un’esperienza ad un’altra, da una tecnica ad un’altra come dei collezionisti di novità, e non approfondiscono niente. Mescolano mantra, chakra, channelling, vipassana e quant’altro, convinti che più ampliano questa raccolta di percorsi interiori, prima raggiungeranno l’illuminazione. Potremmo definirli degli orali ovvero individui che hanno un profondo bisogno di “nutrimento affettivo” e lo cercano in questo modo. Il problema è che non si rendono conto di essere imprigionati in bisogni di natura psicologica ed emotiva, proprio perché non hanno la consapevolezza della loro struttura caratteriale.
E’ inutile dire che tale atteggiamento ha poco a che fare con una vera e seria ricerca spirituale e li costringe a girare in tondo, senza concludere molto, nella migliore situazione. Nella peggiore invece possono diventare prede di sedicenti maestri che sfruttano il loro vuoto affettivo ed il loro bisogno di riempirlo.
continua..
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