Laura Villa, intervistata sul tema dei chakra, ci racconta della sua esperienza con la danza, una disciplina che attraverso il corpo ristabilisce il contatto con le emozioni e che, quindi, permette di lavorare sui vari livelli energetici.
– Laura, cosa ci può dire sui chakra?
Esistono varie scuole che seguono un sistema basato su pochi o molti chakra. Si va da un numero di sette fino a un qualche centinaio. Ichakra esistono sicuramente ma ciò dipende anche dal modo in cui ci crediamo, come accade in fondo per tutte le cose. Quindi se si è convinti che esistono settechakra, si sarà predisposti a sentire sette chakra. Le credenze svolgono un ruolo importante in quello che poi ci aspettiamo e scopriamo nella realtà.
– Cosa intende con “sentire i chakra”?
Intendo percepirli in quanto centri energetici; se ne può sentire l’influenza, e anche in sede di terapia si avvertono tutta una serie di effetti fisici e sensazioni. Esistono certamente in qualità di centri energetici e di punti di riferimento per determinati fenomeni, ma quale sia la teoria esatta che li descrive in modo completo, non saprei.
– Lei ha scelto di seguire una teoria in particolare?
Personalmente, in passato ho lavorato sul sistema dei sette chakra, e penso che sia il più diffuso quantomeno qui in occidente. Ho fatto un lavoro di tipo psicocorporeo, in particolare con la danza in relazione allo sviluppo delle emozioni: un percorso estremamente interessante ed efficace per molti versi, e che definirei anche sorprendente.
– Può chiarire meglio la connessione tra danza e chakra?
Determinati movimenti della danza sono assecondati e condotti naturalmente da determinati tipi di musica, e dato che al movimento sono associate tutta una serie di emozioni allora è possibile lavorare sui chakra corrispondenti…
Con riferimento al sistema dei chakra più in uso, il primo chakra è legato alle energie della terra… lavorando con musiche di tamburi, con ritmi “terreni”, materiali e pieni, si attiva un tipo di movimento che riporta al centro del corpo; si lavora molto sulle gambe, sui piedi e sul bacino, per attivare tutta l’energia della parte bassa del corpo che è quella regolata appunto dal primo chakra.
Un altro esempio: il quarto chakra è riferito al cuore, alla sensibilità, alla capacità di aprirsi… musiche di carattere più trascendentale, dolci e melodiche,inducono un’apertura anche nel movimento, portando ad aprire le braccia e a sciogliere il respiro, e quindi stimolano ed armonizzano sensazioni di maggiore percezione e sensibilità, correlate con la zona del petto dove si fanno corrispondere le energie del quarto chakra.
Ricapitolando, la danza porta equilibrio tra i vari livelli energetici e in particolare equilibra le emozioni che sono governate da un dato chakra. Si pensi che la “malattia” relativa al primo chakra è la paura, un’emozione che contrae e pone dei limiti, e via via per ogni chakra vi sono certi aspetti e sensazioni sui quali è possibile intervenire attraverso questi percorsi di musica e danza…
– Ha un chakra preferito o che la riguarda in modo particolare?
Probabilmente il primo, che per me è stato forse quello più difficile da scoprire e integrare; infatti diversi anni fa, all’inizio del mio percorso, ero abbastanza lontana dal corpo invece il primo chakra è proprio quello che ti porta completamente dentro la materia, dentro le tue radici. Tutti gli altri chakra, senza il primo, rimangono privi della “base”..
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