La geometria e l’arte sacra sono l’anima simbolica dei luoghi di culto di tutto il mondo. I numeri, che governano proporzioni e forme, sono la struttura intima dell’universo.
Tutto iniziò trent’anni fa, di fronte a uno straordinario mandala al museo Guimet di Parigi. All’epoca quell’oggetto era per me un mistero assoluto, ma esercitava nel mio profondo un fascino totale, avvolgente. Da allora, più da amante che da studioso, ho cercato di indagare i segreti dell’arte sacrasforzandomi di trovarne un bandolo. Alcuni anni dopo lessi questa frase tra i versi aurei di Pitagora: “II numero è il principio di ogni cosa, la chiave simbolica per la comprensione delle leggi armoniche dell’universo”.
Allora capii che forse avevo trovato la risposta che attendevo da tempo: la serie dei primi dieci numeri manteneva inalterato il suo significato simbolico in tutte le tradizioni. Certezza che mi fu confermata, quando scoprii tra le pagine di uno dei più grandi studiosi contemporanei di simbolismo, Oswald Wirth, queste parole: “Gli antichi ne hanno fatto la base della loro scienza sacra sicché i numeri recitano una parte preponderante nel simbolismo di tutte le religioni“. Ecco allora di fronte a me i primi dieci numeri, riuniti in tre triadi, con il dieci sintesi del Tutto.
I primi tre numeri rappresentano il mondo degli archetipi:
1 – L’Uno l’Assoluto, il cerchio, il principio non manifestato, motore.
2 – Il Due la scissione primordiale, il caos, la caduta, la potenzialità; l’Uno divenne il Due, è questo il mistero della vita.
3 – Il Tre, la riconciliazione degli opposti, l’equilibrio, la Trinità.
Così come si legge nel capitolo XLII del Tao Te Ching: “Uno ha prodotto Due, Due hanno prodotto Tre, Tre hanno prodotto i diecimila esseri”. I diecimila esseri, ovvero il mondo della creazione rappresentato dalla seconda terna:
4 – Il Quattro, il mondo della materia, gli elementi, le direzioni, le stagioni, i venti. Tutto ciò che è creato all’origine è Quattro. Quattro sì, ma con le potenzialità del Cinque.
5 – Il Cinque, il numero nuziale, la Quintessenza, il Microcosmo che per manifestarsi necessita del Sei.
6 – Il Sei, la Trama: lo spazio-tempo. Infatti in tutte le tradizioni il Tempo e lo Spazio si misurano con multipli del numero Sei.
Ora la creazione si è completata, occorre realizzarla. Ed ecco la terza triade:
7 – Il Sette, il numero dell’evoluzione mistica, della crescita, delle stazioni.
8 – L’Otto, il rinnovamento dell’equilibrio, l’ottava, l’ottaedro.
E infine:
9 – Il Nove, il compimento della perfezione, il divino per sé stesso, la gestazione, l’enneagramma, il limite della serie prima, del ritorno all’Unità.
10 – Quindi il ritorno all’Unità: il Dieci, numero della Legge, delle Sefiroth, dellaTetraktis*.
Un percorso elementare ma allo stesso tempo straordinario. Così come direbbe Sant’Agostino: “Misconoscere il senso dei numeri significa non comprendere un’infinità dì cose contenute nelle Scritture”.
* simbolo esoterico dei pitagorici
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