Il Sentiero

Il percorso evolutivo dell’essere umano verso l’anima, è un percorso di incontro tra spirito e materia.

In esoterismo il percorso evolutivo dell’essere umano verso l’anima viene definito “il Sentiero”. Sull’argomento possiamo trovare tanti testi, anche se a volte criptici e di non facile comprensione alla prima lettura: un esempio per tutti è ilTao Teh Ching. Spesso nei testi sapienziali viene indicata la via da percorrere, quali sono gli ostacoli che si incontreranno e i risultati che si otterranno.

Per il grado di sviluppo della mia coscienza non sono in grado di poter aggiungere niente a quello che i veri testi esoterici ci insegnano. Invece ritengo in generale di poter fornire delle informazioni utili ad un aspirante al “Sentiero”, in quanto provengono da una ricerca iniziata circa quindici anni fa, partita in varie direzioni e poi incanalatasi in una via, che è la naturale sintesi dei vissuti precedenti. Le prospettive e i conseguimenti inerenti alle esperienze fatte dipendono sempre dal livello evolutivo della coscienza di chi li sperimenta, comunque c’è anche da dire che la coscienza stessa è in continua trasformazione e sono le esperienze che ne determinano l’espansione.

La contraddizione in cui si dibatte l’uomo non è avulsa da ciò che sperimenta l’intero creato. La manifestazione esprime l’incontro continuo di Spirito e Materia, e a conferma di ciò possiamo osservare come in molte tradizioni religiose ed esoteriche l’origine del tutto viene descritta attraverso una coppia. Nell’Antico Testamento viene citato lo Spirito che aleggia sulle acque, in Egitto i sacerdoti ricorrevano al mito di Shu e Tefnut, mentre la coppia Purusa e Prakriti caratterizza la speculazione indiana, e costituisce parte delle fondamenta teoriche dello yoga.

Se rileggiamo sinteticamente la storia umana, vediamo come nelle società che si sono succedute è sempre possibile individuare aree dedicate allo spirito ed altre alla materia. Nel pensiero umano dopo l’avvento della scienza si afferma la dicotomia fede/ragione, progressivamente la dimensione dello spirito viene allontanata dalla vita quotidiana e relegata in ambienti e strutture arroccati su se stessi, mentre il vivere quotidiano viene considerato come facente parte del mondo della materia. Questo atteggiamento è anche una rivalsa verso modalità che in molti casi avevano usato la fede per bloccare gli slanci vitali umani.

Dall’Egitto faraonico antico provengono gli unici indizi che ci possono indurre a ritenere che quella civiltà abbia espresso nella società una notevole sintesi trasversale tra lo spirito e la materia. Per i custodi dell’Antica Saggezza il mito del cielo veniva rivissuto in terra come espressione del viaggio a cui è sottoposto lo spirito, pur senza quella tensione verso il divino che in altre epoche ha portato ad annullare l’essere umano a favore di una idea, ma con la spontaneità ed ineluttabilità della vita secondo un ordine insito nella creazione stessa che doveva essere perpetuato in ogni attività.

Veniamo ai nostri giorni e valutiamo come viene vissuta la contraddizione spirito/materia in Occidente, nonostante sia passato quasi un secolo da quando Einstein ci ha fatto sprofondare in un mondo di energia, risolvendo matematicamente la dualità spirito/materia. Penso sia giunto il momento di smettere di considerare astrattamente la spiritualità, anche se chi vi scrive non è esente dal predicare bene e razzolare male. Infatti più mi osservo e più chiaramente vedo come nonostante certi concetti siano radicati in me, spesso mi imbatto in situazioni quotidiane non armoniche generate dalle fratture della mia coscienza, in quanto non è stato ancora realizzato l’equilibrio tra lo spirito e la materia.

L’ascolto della percezione che l’esperienza provoca porta nel tempo a comprendere quanto vissuto e quindi a ridurre sempre più la distanza fra lo spirito e la materia. La consapevolezza è l’attività che tende a ridurre le contraddizioni presenti nella nostra coscienza e la possiamo definire il sentiero che conduce all’unità. Il sentiero che conduce dall’irreale al reale si percorre giornalmente e deve essere calcato da tutto il nostro essere affinché si divenga il sentiero stesso..

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