Il tappeto da preghiera di carne

Un’antichissima pratica taoista: la respirazione sessuale. Un metodo per ritrovare l’eros in tutta la sua sacralità. 

Gli antichi maestri taoisti idearono una sorta di “respirazione sessuale” che è alla base di tutte le pratiche cinesi: dal Qi gong (la famosa “arte della salute e della lunga vita”) alle arti marziali, dalla meditazione all’arte dell’amore. Si tratta in pratica di respirare “come” attraverso il basso ventre, nella zona tra il pube e l’ombelico. I cinesi chiamavano questa zona dan tian, letteralmente “campo di cinabro”, ovvero il crogiuolo in cui gli antichi alchimisti taoisti decomponevano e ricomponevano il cinabro (Tan, l’essenza vitale secondo gli antichi alchimisti cinesi; il “mercurio” nei termini dell’Alchimia occidentale). Potremmo anche tradurre dan tian come “campo della trasformazione”.

Nell’inspirazione si contraggono dolcemente l’ano, il perineo, la radice dei genitali che vengono invece profondamente rilasciati nell’espirazione. Si contrae il basso addome e si muove il diaframma verso l’alto nell’inspirazione. Si rilassa l’addome e si lascia cadere il diaframma nell’espirazione. Questa respirazione può essere considerata una vera e propria respirazione sessualeperché nell’inspirazione il basso addome rientra all’interno assumendo idealmente la forma di una vagina; nell’espirazione invece si espande e si protende in avanti assumendo, sempre idealmente, la forma di un pene.

La respirazione taoista non è soltanto una pratica per mantenersi in buona salute, è anche e soprattutto una pratica di meditazione. Ricordiamo che per i taoisti, così come per i fisici moderni, materia ed energia sono aspetti della stessa realtà. La materia è energia condensata, l’energia è materia liberata. È come se ad ogni espirazione la materia-corpo si dissolvesse, si liberasse nell’aria e a ogni inspirazione l’energia-aria si condensasse, si materializzasse nel corpo. In fondo il nostro corpo è composto dagli stessi atomi che compongono l’aria: ossigeno, idrogeno, carbonio e azoto. Siamo realmente aria condensata. È piuttosto significativo che i cinesi usino lo stesso ideogramma Ci (chi, qi) sia per indicare l’aria che per indicare l’energia. La meditazione legata alla respirazione taoista è fondamentalmente una pratica di autoconsapevolezza.

La Materia diventa energia

Un altro aspetto fondamentale della respirazione taoista è quello di poter praticare concretamente, con la pancia, l’equilibrio tra yin yang, tra femminile e maschile. Non solo all’interno del nostro essere, ma anche nei rapporti sessuali. Respirando insieme, ventre a ventre, possiamo alternativamente, contraendo ed espandendo l’addome, essere femmina e maschio. Nell’inspirazione tutto l’essere della persona amata entra dentro di noi diventando il nostro essere. Nell’espirazione tutto il nostro essere si scioglie in quello della persona amata, diventando il suo stesso essere.

Questa pratica, che i taoisti chiamano la “coltivazione a due”, può aiutare a vivere un rapporto che sia veramente alla pari. Può inoltre aiutare a distogliere i maschi dalla loro fissazione genitale e far scoprire la bellezza di un amplesso veramente totale. La pratica taoista può soprattutto aiutare a ritrovare l’Eros in tutta la sua sacralità, trasformandolo in quel “tappeto di carne da preghiera” così caro agli antichi cinesi. Un tappeto su cui due o più esseri umani (anche forgia, per i taoisti, era qualcosa di sacro) possano compiere il miracolo della materia, che si trasforma e si dissolve in puro qi, pura energia.

L’amore come respiro, un respiro in cui non ci sia più chi respira e chi è respirato, ma solo il respiro..

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