La felicità è una conseguenza dell’essere

Cerchiamo la felicità eppure questa non può prescindere dall’ascolto dei nostri bisogni autentici e istintivi. Occorre allora trovare il coraggio di scoprire quali sono, per andare oltre paure e resistenze.

L’attività preminente degli esseri umani, dopo quella relativa all’appagamento dei bisogni fisiologici fondamentali, è la ricerca della felicità e della serenità. Come è possibile che, nonostante le grandi energie investite nel mondo attuale per raggiungere questo traguardo, la maggioranza delle persone vive nell’infelicità e nella frustrazione? I motivi sono tanti quanti sono gli individui infelici, ma l’elemento che li accomuna è la mancanza di quella dose di coraggio che può dare una svolta positiva alla propria vita.

A questo punto è lecita una domanda: perché gli uomini sono così poco coraggiosi? I motivi di fondo sono due. Il primo è relativo alla naturale tendenza umana a resistere ai cambiamenti e a procrastinare le decisioni per la paura che genera tutto ciò che è sconosciuto. Il secondo è perché la gente vorrebbe sì cambiare, ma non sa dove vuole andare. Quanti sono abbastanza sicuri di saper ciò che potrebbe renderli felici? Quanti di noi hanno deciso di cambiare e non si limitano a desiderarlo?

Rispondere a queste domande è spesso doloroso, perchè ci fa molto più comodo ignorare questi interrogativi in quanto potremmo scoprire che siamo sul cammino sbagliato e metteremmo a repentaglio i fragili e falsi equilibriche abbiamo faticosamente creato nel tempo. Il cambiamento può costare sofferenza e molte energie, ma i frutti sono più abbondanti e gustosi di quello che possiamo immaginare. Chi vive nell’infelicità non ha mai scelto una vita migliore, anche perché non ha mai avuto la consapevolezza che esiste una vita migliore anche per lui. Ma la felicità è una conseguenza dell’essere; non è al di fuori di noi, ma è dentro di noi. Bisogna cercarla!

Chi è arrivato sino a questo punto della lettura è già sulla buona strada. Ha infatti avuto il coraggio di leggere ciò che molti non vorrebbero nemmeno sentirsi dire. Per cercare di scoprire cosa in realtà vogliamo, possiamo, ad esempio, immaginare mentalmente nuove situazioni stimolanti. In sostanza è come sognare ad occhi aperti con la differenza che siamo noi a creare e a gestire i nostri sogni. Quando abbiamo trovato qualche situazione che ci stimola positivamente, dobbiamo viverla mentalmente cercando di approfondirla e di arricchirla di particolari. A questo punto potremmo aver trovato qualche cosa di nuovo che ci piacerebbe fare e molto probabilmente, essendo scaturita dalla nostra creatività e dall’istinto, potrebbe essere proprio ciò che fa per noi.

L’aver scoperto cosa desideriamo realmente ci darà quella sicurezza necessaria per avere il coraggio di agire. Per cambiare vita non bisogna cambiare se stessi, ma ritrovare se stessi. La consapevolezza di dove vogliamo andare nasce infatti dal cuore e non da una reazione impulsiva, si sviluppa nel tempo, crescendo giorno per giorno. Solo quando abbiamo fatto luce sui nostri veri desideri dobbiamo passare all’azione. Non esiste però un momento di rottura; se abbiamo individuato la meta ideale, il coraggio compare quasi miracolosamente, anche se in realtà ha sempre vissuto dentro di noi in uno stato di sonnolenza. Scopriremo allora che siamo migliori di quanto abbiamo sempre pensato e anche la nostra autostima migliorerà.

È questo il momento di forzare il destino, di buttarsi, di osare senza troppe remore. Se siamo spiritualmente pronti bisogna solo riconoscere i segnaliche la realtà ci manda. I nostri occhi sapranno vederli, il nostro cuore saprà riconoscerli, la nostra intelligenza sarà valutarli. Il coraggio sopito che abbiamo risvegliato sarà sorretto da un ritrovato entusiasmo. Gli ostacoli e le avversità che prima ci procuravano dolore, infelicità, frustrazione e ansia, oggi non ci fanno più paura perché avremo il coraggio di considerarli come opportunità di crescita. Verranno accettati come facenti parte di un gioco, quello della vita, che è fatto anche di questo. Essendo ormai sulla via positiva e aspettandoci il meglio, si libererà nella nostra mente una forza magnetica che avrà la capacità di calamitare verso di noi le circostanze favorevoli che prima non riuscivamo a cogliere.

È dalla stessa abitudine di essere felici che deriva un’esistenza felice. Poichè le abitudini si possono coltivare, ne consegue che abbiamo noi il potere di creare la felicità. Coraggio, cosa aspettiamo?!!.

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