La Terra del Mistero

Esiste una via che congiunge terra e Cielo, una porta sulle dimensioni invisibili dove risiede l’Anima, e tale consapevolezza è sempre stata al centro delle grandi civilità del passato e delle antiche culture.

Nel mio libro Viaggio al Portale delle Animeparlo di un viaggio verso un luogo ben definito, chiamato non per caso Portale in quanto fa riferimento ad un limite, ad unconfine tra due mondi, suggerendo indirettamente l’esistenza di un’altradimensione. Che cos’è dunque questo confine tra la nostra dimensione terrena, e l’altra parte dell’intero che subentra una volta dissolta la materia? Cosa c’è dopo la morte? Già dall’antichità miti e tradizioni parlavano dell’esistenza dell’anima e della sua immortalità. In realtà, sia oggi che nelle civiltà passate, in tutti i tipi di credenze religiose, si riconosce l’esistenza dei regni ultraterreni.

Cercare la vera dimensione della vita in una visione universale è stata un’idea affrontata e approfondita da civiltà tanto diverse tra loro, come quelle sviluppatesi nel sud-est Asiatico, in India, nell’antico Egitto, in Messico e in Perù, dove esistono chiare rappresentazioni e tecniche che riflettono l’intento dell’uomo di esplorare ed interpretare la sua vera essenza. In tutte queste civiltà i sistemi di iniziazione erano incentrati sull’astronomia, facendo riferimento ai cicli esoterici dei cieli. Questo spiega come molte costruzioni antiche abbiano una struttura astronomica che le lega ai cieli stessi, come indicato, ad esempio, in un importante testo sacro indiano: l’Upanishad. Si riteneva che questi monumenti fossero dei propri e veri cancelli d’accesso ai regni ultraterreni.

Il viaggio di cui racconto nel mio libro, intrapreso con l’intento di scoprire cosa c’è oltre la materia, mi ha portato a visitare degli antichi luoghi di grande magia, come la Cambogia, dove Angkor Wat e Angkor Thom mi hanno svelato bellissime strutture mandaliche fatte di acqua e pietra, basate sulla geometria sacra. Si tratta di monumenti costruiti anticamente, quando la scienza ancora non aveva inquinato le coscienze, lasciando la consapevolezza di un legame tra il cielo e la terra. Visitando questi luoghi l’uomo viene guidato attraverso i processi cosmici di disintegrazione e reintegrazione, viene condotto attraverso certi meccanismi mentali verso un vero “risveglio” che permette il cammino verso la conoscenza della verità.

I Maya e gli antichi egizi parlavano anche loro di mondi ultraterreni, convinti che le anime intraprendessero dei pericolosi viaggi dopo la morte del corpo fisico. Questa dimensione veniva chiamata dagli antichi messicani “La Terra del Mistero” e faceva riferimento al posto dove le anime dei defunti dovevano superare sette prove difficilissime, l’ultima delle quali era il Giudizio Finale. Essi situavano l’Aldilà in una regione del cielo attraversata dalla Via Lattea. “La via dei morti” della città di Teotihuacan, l’asse a forma di freccia, che collega la Piramide del Sole con quella della Luna, veniva anche chiamata la “Via delle Stelle” in quanto rappresentava quella zona del cielo e simboleggiava il luogo in cui gli spiriti passavano tra la Terra ed il mondo celeste delle anime. Antiche leggende collegavano Teotihuacan alle nozioni cicliche di vita, morte e rinascita.

Gli sciamani stessi con delle tecniche tramandate da padre in figlio, attraverso dei riti specifici, liberavano il proprio spirito dal corpo e dalla mente entrando in stretto contatto con altre dimensioni di esistenza e con il mondo delle anime trapassate. Il ricorso a queste pratiche sciamaniche risale agli albori della storia umana. Da sempre, la saggezza antica è stata fonte e protagonista principale di cosmologie, mitologie, filosofie e delle grandi religioni del mondo che parlano della natura spirituale del cosmo e dell’esistenza..

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