La via dei sogni

I sogni mettono in scena il nostro mondo interiore. Sintonizzarsi con il loro linguaggio significa imparare ad ascoltare veramente la nostra parte reale, al di là di aspettative e schemi mentali. Non solo, sognare fa bene alla salute… 

Mentre cresce la vita materiale, la nostra anima reclama che venga ascoltata la parte più autentica di noi. Forse più evanescente e difficile da osservare ma se la escludiamo finiamo per sentirci lacerati e incompleti. Per fare questo occorre assumere un atteggiamento di dialogo con se stessi cogliendo al volo le intuizioni, ascoltando le percezioni, abbandonandosi ai ricordi lontani, osservando lecoincidenze tra un nostro pensiero e un fatto che accade nella realtà esterna (sincronicità).

Ciò richiede che il nostro sguardo venga rivolto all’interno di noi, accettando anche di scoprire messaggi e lati che contrastano con l’IO ideale. Non occorre una psicoterapia per questo. Ma bisogna sapersi mettere in gioco. A volte con umiltà. Freud e Jung, i patriarchi della psicoanalisi, ci hanno insegnato che la via regia verso il nostro mondo interiore è quella di sintonizzarsi con il linguaggio dei sogni, questa vita notturna che al mattino svanisce ma in cui trascorriamo gran parte del nostro tempo. Perché non dovremmo attribuirle l’importanza che concediamo alle azioni da svegli?

Lo sapevi che il sogno….?

Il sogno ha una funzione salutare già solo per il fatto di esistere: così come attraverso il riposo notturno l’organismo scarica tensione e tossine, attraverso i momenti onirici avvengono delle compensazioni utili alla nostra psiche. Il sogno ci protegge da impulsi profondi che potrebbero svegliarci come, ad esempio, la rabbia che abbiamo dovuto reprimere da svegli.

Già solo sognando molti nodi della nostra esistenza si risolvono da soli perché, pur se in forma simbolica perciò da interpretare, i conflitti vengono ricomposti con saggezza (la notte porta consiglio). Il sogno amplifica la visione limitata della vita che il nostro IO ha da svegli. E’ come avere una marcia in più che fa espandere il nostro pensiero in tutte le direzioni. Perciò è conoscenza. La sua comprensione richiede che al risveglio ci rituffiamo nell’atmosfera sognata elasciamo che nuove intuizioni vengano a galla a raccontarci qualcosa di noi ramificandosi in tutte le direzioni.

Ad esempio. Sogno di un uomo di mezza età. “Passeggiavo a piedi, da ovest verso oriente, lungo un sentiero che, incurante di ogni barriera, attraversava campagne, laghi, colline ma non incontrava mai città abitate…” Dalla lettura del suo sogno l’uomo ha associato il cammino onirico a un percorso verso l’alba (da ovest verso est), verso gli inizi evocando il bisogno di ripercorrere la propria vita a ritroso e fare un bilancio..

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