Il nostro corpo è il ricettacolo dei nostri vissuti. Per questo, le esperienze dolorose del passato, possono essere integrate attraverso l’ascolto delle sensazioni fisiche.
Nessuno di noi può dirsi immune da esperienze non piacevoli nell’infanzia: non parlo soltanto di veri e propri traumi, ma di tutti quei momenti difficili, dolorosi, ansiogeni, conflittuali e confusi che fanno parte della normale vita di un bimbo. Questi momenti, come ditate sulla creta morbida, lasciano impronte più o meno profonde sul bambino, che influenzano la sua forma man mano che cresce (questo vale anche per le esperienze positive, non dimentichiamolo!).
Le impronte si manifesteranno nella forma corporea, nella postura, nel movimento, nel modo di pensare e di reagire alle situazioni, nelle emozioni, nelle relazioni, nei gusti alimentari, nelle malattie… insomma, nella totalità della persona.
Di tutto questo la parte conscia è davvero irrisoria, la nostra mente ricorda ben poco. Molto di più conta la memoria inconscia del corpo, quella memoria cellulare che ci spinge in automatico ad una particolare azione, emozione, pensiero molto prima che la mente abbia il tempo di ricevere, interpretare e classificare lo stimolo per decidere la reazione.
Non è edificante, ma spesso siamo come dei burattini senza fili mossi, nostro malgrado, dal nostro inconscio corporeo. Questa sensazione ci riempie di rabbia, desiderio di rivolta e rancore verso chi ha contribuito a lasciare quelle impronte; allo stesso tempo ci sentiamo senza via d’uscita.
L’unica via d’uscita che personalmente ho trovato è partire dalla profonda comprensione che il nostro vissuto è fisicamente parte delle nostre cellule e non possiamo eliminarlo né cambiarlo.. Possiamo però smettere di combatterlo, possiamo integraralo. La soluzione passa proprio dalla presenza al corpo, dall’ascolto delle sensazioni fisiche, veri e propri fili di Arianna per comprendere le emozioni che ci attraversano in un particolare momento.
L’ascolto non è semplice, ma provando e riprovando si trova la chiave, e allora diventa un affascinante viaggio verso la conoscenza profonda di noi stessi.Sentire ci permette di comprendere e conoscere cosa stiamo agendo veramente e di scegliere se è buono per noi o se vogliamo provare strade diverse. Ci riporta in contatto con la nostra responsabilità (ben diversa dalla colpa) di prenderci cura di noi in armonia con noi stessi e con ciò che è esterno a noi.
Solo così ogni esperienza può diventare una speciale sapienza e una potenzialità nella nostra vita..
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