Rigenerarsi e crescere meditando

La mente trasmette e amplifica ciò che riceve, se non è posta sotto controllo si nutrirà di impressioni false e contaminanti… Prendere coscienza delle funzioni mentali attraverso la meditazione.

“Ora siediti, lascia che la tua mente, come un fiore, schiuda i suoi petali verso la luce.”

La meditazione, è il più antico metodo Shaolindi rigenerazione, e costituisce l’aspetto fondamentale del programma di formazione dei monaci guerrieri. Per i monaci Shaolin, la capacità di afferrare l’essenza delle cose attraverso la meditazione, è ben più importante delle tecniche puramente fisiche. Senza uno sviluppo integrale delle forze che compongono la personalità umana, nessuno può diventare sereno, felice e saggio. Serenità, felicità e saggezza non sono da ricercare fuori, sono già dentro di noi in misura illimitata, immensa; per ottenerle bisogna solo collegarsi con la Pura Coscienza, con l’Assoluto, e la scienza per effettuare questo collegamento si chiama meditazione.

Secondo i maestri Shaolin, la personalità individuale è costituita da una successione di elementi fisici e psichici che hanno come essenza e fondamento il sé spirituale e immortale. Sono le suggestioni e condizionamenti derivanti dall’identificazione con l’io storico che fanno credere di invecchiare, soffrire e morire. Le impressioni con cui nutriamo la mente, infatti, ci suggestionano, nel bene o nel male a seconda della loro natura. Del resto nessuno può astenersi dal riceverle, si può però imparare a discernere selezionando quelle che sono propedeutiche al proprio sviluppo e benessere.

Un proverbio insegna: “Se semini un pensiero raccogli un’azione, se semini un’azione raccogli un’abitudine, se semini un’abitudine raccogli un carattere, se semini un carattere raccogli un destino.”

Sebbene le funzioni estrovertite ed introvertite della mente non possano essere artificialmente negate, è comunque possibile armonizzarle e porle sotto il controllo del sé cosciente attraverso la pratica della meditazione, che le indirizza e applica su contenuti ed oggetti che attivano energie positive. Poiché la mente trasmette ed amplifica ciò che riceve, se non è posta sotto controllo, si nutrirà di impressioni false e contaminanti, e  suggestionerà il soggetto rendendolo schiavo di progetti folli e dannosi. Tutti conoscono l’effetto deleterio del cibo tossico, ma quasi nessuno comprende però che nutrendo la mente con impressioni sbagliate, essa si intossica e si ammala. La depressione, l’infelicità, la vecchiaia, la malattia e la morte sono considerate illusioni, frutto di percezione distorte che derivano dall’aver dimenticato la realtà della propria origine ed essenza. Le persone soffrono proprio perché non riescono più a contestualizzarsi, non sanno da dove vengono, dove sono, dove stanno andando, e questo genera in loro angoscia. Tuttavia, normalità e malattia non esistono, se non nella visione illusoria dell’uomo; nella realtà esiste l’infinito percorso dell’evoluzione spirituale, ed esistono vicende e incidenti di percorso: tappe, progressi, ristagni e deviazioni, cadute, imprigionamenti e progressive liberazioni. Alcuni di questi episodi vengono isolati e classificati, dalla Medicina e da alcune Scuole di Psicologia, come“malattia”.
E Medicina e Psicologia li studiano e li curano in una prospettiva che troppo spesso non è consapevole e non tiene conto del contesto evolutivo in cui essi si inseriscono. Esse possono così ottenere risultati rispettabili, apprezzabili e utili, nel breve termine e limitatamente ai sintomi; possono anche avere una certa capacità preventiva, ma la portata e i mezzi della loro cura e della loro prevenzione non possono andare oltre, non possono raggiungere la sostanza, proprio perché non li contestualizzano nella realtà e nel processo di evoluzione spirituale, che per esse rimangono invisibili, seppur talora lontanamente intuibili.
Occorre che attraverso la disciplina per lo sviluppo interiore, si strutturi in noi una conoscenza e una consapevolezza profonda di sé e del mondo, che permettano di riorientare in maniera positiva e benefica pensieri ed azioni. Perché si verifichino tali cambiamenti nel carattere e nella vita, la conoscenza teorica, pur indispensabile, deve necessariamente integrarsi con l’applicazione pratica di quello stesso sapere.

Con la pratica quotidiana della meditazione si esercita un controllo cosciente sulle funzioni mentali, che permette di scegliere con gran cura le impressioni con cui nutrire la psiche, perché queste determinano una particolare direzione e qualità della nostra vita. La meditazione dunque include e supera qualsiasi obiettivo terapeutico psico-fisico. L’uomo non è semplicemente un organismo che deve cercare di restare o ritornare in salute (già questa concezione in sé stessa produce malattia), ma è un essere cosciente che ha davanti a sé un percorso verso una meta e che per raggiungerla, deve evolversi psicologicamente realizzando una ad una le istanze più nobili della propria personalità: desiderio di sapere e capacità di conoscere, gioia, senso morale, bellezza, forza di volontà, compassione, saggezza e Amore. I cambiamenti esterni accadono come effetto secondario della nostra maturazione interiore. In qualsiasi caso patologico la cura più efficace è quella che avviene da dentro la persona, è un lavoro che la persona fa su sé stessa, non qualcosa che altri, dall’esterno, fanno alla persona. Il soggetto può veramente recuperare salute se il principio attivo della guarigione, che parte dalla coscienza (l`energia che controlla tutte le altre), è stato riattivato.

Il contributo migliore consiste dunque nell`insegnare alla gente a cercare la verità dentro sé stessi, ad aprirsi all’amore e alla conoscenza interiore, a riconnettersi alla fonte, alla nostra natura più profonda, che abbiamo dimenticato. L’essenza della vita consiste nel rapporto tra l’essere, la mente e l’intelligenza individuale e l’Essere, la Mente e l’Intelligenza suprema, tra il corpo individuale e il corpo supremo dell’Universo.

La meditazione dunque non si riferisce ad una fantasia, o a una proiezione indistinta del pensiero, bensì alla presa di coscienza del baricentro della personalità e all’approfondimento della sua natura trascendentale,che permette di dirigere seriamente e senza distrazioni, il flusso psichico dai valori relativi del mondo del divenire, verso la Verità Assoluta, di visualizzarne la forma trascendentale all’interno del proprio cuore e di raggiungere cosi la pace interiore, la felicità e la liberazione..

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