Secondo l’astrologia finanziaria, il movimento dei pianeti in relazione al grafico astrale natale di un indice di borsa, permette di prevedere gli andamenti di mercato.
L’astrologia finanziaria studia il movimento dei pianeti in relazione al grafico astrale natale di un indice di borsa, o di una singola azione. A partire dal grafico astrale, si analizzano i punti forti e deboli in relazione a quello che si vuole sapere – ossia, per esempio, nel grafico del Dow Jones si osservano i punti sensibili in cui il mercato reagisce con ribassi o rialzi – e attraverso i transiti dei pianeti diventa possibile osservare – in base all’anno in questione o semestre, mese, settimana e giorno – come si muove il mercato, e fare di conseguenza previsioni.
I punti sensibili sono punti specifici dei 360 gradi del cerchio zodiacale, in cui si posizionano i 10 pianeti: Sole, Luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone. L’analisi finanziaria astrologica si avvia a partire dal calcolo di diversi fattori: in base ai gradi che i 10 pianeti occupano nello zodiaco, in base alle 12 case astrologiche – ognuna rappresentante di un settore economico di vita – interessate, e in base alle orbite positive o negative che i pianeti formano tra loro in quel determinato momento.
L’analisi è estremamente complessa perché da un solo punto sensibile possono partire orbite sia negative che positive, e considerando che i pianeti sono dieci, moltiplicati per altrettanti pianeti in transito, si origina una fitta rete di aspetti nella quale è molto facile perdersi, come in un labirinto. Per ritrovare il filo di Arianna occorre l’abilità di un esperto vigile che sa dirigere e organizzare un traffico regolarmente congestionato, e che sa mantenere i nervi saldi sfruttando le proprie doti intuitive superiori.
Il passato ci serve per osservare la rispondenza di previsione: apprendiamo regole, per rapportarle poi al momento presente. Va da sé che per determinare una crisi o una fase di prosperità economica, debba verificarsi la concomitanza del passaggio di più pianeti a orientare poi un certo andamento. In tutto questo, sarà l’orbita precisa – calcolata in gradi – di un solo pianeta a scatenare i fatti decisivi.
L’esempio che riporto è quello che ho riscontrato nel transito di Plutone, quando ha determinato l’inizio e la fine della crisi del 1929. La crisi del 1929 comincia in ottobre e termina nel luglio del 1932, periodo nel quale i titoli hanno raggiunto i livelli più bassi mai registrati fino a quel momento. Dal settembre del 1929 si avvia una precisa orbita negativa, quella di Plutone appunto, di transito a 19° cancro – casa 12, sui gradi della Luna del Dow Jones posizionata a 19° in ariete – casa 10.
Plutone è il pianeta più lento in assoluto, e quando si posiziona in determinati gradi vi rimane anche per 2 o 3 anni. Plutone entra nei 19° cancro nel settembre 1929, provocando la crisi, insieme alla Luna di transito nel giorno 24 ottobre 1929, ed è poi la luna stessa, di transito il 29 ottobre 1929 in congiunzione al nodo Karmico, a scatenare il crollo di borsa vero e proprio. Il transito di Plutone negativo sulla Luna natale del Dow Jones terminerà solo a maggio 1932 – e non a luglio del 1932: ma la regola matematica astrologica per la datazione degli eventi vuole che Plutone di transito entri in quinconce con Plutone natale del Dow Jones solo a luglio 1932, data nella quale Plutone e Luna natali del Dow Jones sono in aspetto positivo.
Purtroppo però i problemi non finiscono nel luglio 1932: osservando la posizione degli altri pianeti, si poteva dedurre che fosse terminato solo il peggiore periodo della crisi… Comunque, possiamo tranquillizzarci sottolineando che, attualmente, nell’astrologia previsionale finanziaria non si osservano posizioni del transito di Plutone in condizioni analoghe a quelle del 1929.
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