Il Codice della Luce

Il Codice della Luce

Il “codice della luce” è la scienza dello spirito, è il linguaggio dell’anima che ci aiuta a guarire, è la via del sole che porta al risveglio…

Il codice della luce è il linguaggio dell’anima, ed è possibile comprenderlo, decodificarlo e utilizzarlo per accedere a un nuovo stato di consapevolezza. Lungo il corso della storia dell’umanità sono stati molti i ricercatori che hanno interpretato questo codice, utilizzando gli approcci più differenti: santi, mistici, filosofi e in ultimo anche scienziati, ognuno secondo il suo modo di vedere e sentire. Da questo codice dipende ciò che chiamiamo realtà: le persone che incontriamo, le situazioni che viviamo, le malattie e la guarigione, il nostro grado di evoluzione, le esperienze che viviamo.

“Sia Luce. E Luce fu”. Nei testi sacri più antichi, dalla Cabbalah all’alchimia, nelle grandi correnti di pensiero filosofico, da sempre, la luce è alla base della creazione. In essa è contenuto il seme della vita e le risposte più intime sulla natura della nostra coscienza.

Per prima cosa bisogna rendersi conto che il concetto che comunemente si ha della luce è assolutamente riduttivo, illusorio e limitato. Dunque che cosa è la luce? Quando si parla di luce normalmente ci si riferisce alla porzione visibile di uno spettro elettromagnetico infinitamente più vasto, a cui appartengono raggi infrarossi, microonde, onde radio corte e lunghe, raggi ultravioletti, raggi x, raggi gamma e raggi cosmici. E oltre a questi ancora infinite frequenze che, per ora, l’essere umano non è in grado di rilevare e neanche di utilizzare attraverso la tecnologia attuale.

In queste frequenze sono contenuti dei pacchetti di informazione fondamentali per la nostra evoluzione, per la capacità di stare in salute, di guarire, di espandere le capacità percettive e di sperimentare nuovi livelli di coscienza. Le capacità terapeutiche e curative della luce e il nutrimento sottile, capace di influenzare le nostre emozioni e i nostri pensieri, sono contenute proprio nella porzione invisibile all’occhio umano.

La tecnologia a nostra disposizione non è in grado di rilevare le informazioni evolutive contenute nelle frequenze più elevate della luce; esiste tuttavia un solo mezzo in grado di accedere e sperimentare queste informazioni: la nostra coscienza. Più questa si espande e smette di identificarsi con gli strumenti che utilizza per percepire l’universo (corpo, energia, emozioni, mente) e più è in grado di accedere alle informazioni evolutive contenute nella luce, sperimentando stati e piani di esistenza sempre più elevati.

Che l’essere umano nella sua intimità sia fatto di luce, è stato rivelato dalle correnti mistiche da più di 4mila anni, grazie alla profonda consapevolezza della nostra natura essenziale. Oggi tuttavia la scienza lo conferma, a partire dai primi lavori del biochimico Albert Fritz Popp: ogni nostra cellula emana luce, come un piccolo sole. Queste emissioni di energia luminosa (debole e permanente) da parte dei tessuti viventi fu denominata “biofotoni”.

Il nostro corpo, insieme a quello dei vegetali e degli animali, emette una certa quantità di luce che nell’insieme ci dà un certo grado di luminosità. Da questa luminosità dipende la nostra salute e il nostro equilibrio fisico, vitale, emozionale, mentale e spirituale.

Lo spettro elettromagnetico completo della luce è in grado di trasmettere delle informazioni capaci di cambiare e influenzare la materia, regolare le funzioni vitali delle nostre cellule e dialogare anche con cellule di altri organismi. Prima che avvenga attraverso un’ormone, un’impressione, un pensiero, un’emozione, una parola o il contatto fisico noi dialoghiamo attraverso la luce che emaniamo. Molti ricercatori e mistici hanno vissuto l’esperienza del contatto col proprio “corpo di luce”, attraverso lo sviluppo di una profonda visione interiore.

Esiste dunque un codice contenuto nella luce, ossia un linguaggio trascendentale composto da un insieme di informazioni evolutive, dal quel dipende la realtà che viviamo, in tutto e per tutto. Il lavoro di decodificazione delle informazioni contenute in questo codice luminoso è connesso alla consapevolezza di ogni essere umano di essere un centro di irradiazione di luce, calore e vita.

Quando la nostra coscienza sperimenta questo livello di espansione, allora è capace di utilizzare questo codice per creare una realtà armonica. Per studiare e comprendere il codice della luce dobbiamo osservare e capire la fonte luminosa più potente a nostra disposizione in questa parte di universo: il sole. Il sole ha sempre ispirato l’evoluzione di tutti i popoli che sono esistiti sul pianeta Terra. Il Donatore di vita, la Sorgente, Surya (India), Šamaš (Mesopotamia), Savitri (India), Helios (Grecia), Ra (Egitto), Inti (Inca), Kinich Ahau (Maya), Amaterasu (Giappone), sono solo alcuni dei nomi attraverso cui il sole è stato adorato nel corso dei millenni.

A dire il vero la relazione tra uomo e sole è stata boicottata negli ultimi vent’anni anni attraverso una massiccia informazione mediatica basata sulla paura: è vero che la luce solare può causare il cancro alla pelle, ma sono molte di più le malattie che può curare e prevenire che non quelle che potrebbe causare. L’essere umano ha necessità di luce per poter vivere in equilibrio.

In definitiva il sole e la sua luce sono l’alimento e il medicamento più potente che abbiamo a nostra disposizione in forma gratuita. Non abbiamo idea della moltitudine di benefici che si possono ottenere mediante l’utilizzo consapevole della luce solare e del sole. Alcuni esempi: migliora la resistenza fisica, la tolleranza dello stress, migliora il carattere, regolarizza la fame e la sete (eliminando gli impulsi compulsivi verso il cibo e facilitando il raggiungimento del peso forma!), migliora i tempi di recupero dalle malattie, migliora la crescita e lo sviluppo nell’adolescenza, riduce il colesterolo nel sangue e svolge un’azione preventiva contro i tumori, incrementa il testosterone negli uomini e il progesterone nelle donne, ha un’azione germicida nel caso di malattie infettive, migliora la circolazione epidermica (azione rassodante), aumenta la libido e le capacità riproduttive, migliora la circolazione, ha effetti terapeutici per artriti, reumatismi, artrosi e riduce la necessità di consumare droghe e alcol. E questi sono solo alcuni degli effetti positivi.

Quanti milioni di persone non conoscono né utilizzano questa possibilità, prendendo il sole solo d’estate o nei mesi primaverili? Quanti soldi si spendono per i farmaci antinfluenzali, per l’ipertensione e per curare una lista interminabile di malattie più o meno gravi? La luce solare svolge un’azione regolatrice rispetto alla pressione sanguigna. Quante persone potrebbero ridurre o eliminare l’utilizzo massiccio di medicinali per l’ipertensione (e con essi gli effetti collaterali) attraverso una corretta e costante esposizione alla luce solare? A volte abbiamo le soluzioni a portata di mano ma manca la giusta informazione. In America le persone che soffrono di ipertensione sono circa 50 milioni. Quanti miliardi di dollari perderebbero le industrie farmaceutiche e quelle cosmetologiche se l’ipertensione si riducesse naturalmente?

Una corretta cultura della luce è fondamentale per una evoluzione armonica ed il sole rappresenta un modello di evoluzione molto efficace e potente perché rappresenta il centro e ci mostra come è ognuno di noi quando ha trovato l’equilibrio dentro se stesso. L’essere umano che riconquista il centro di se stesso è capace di manifestare un ordine naturale intorno a sé, come questo sistema planetario, dove i pianeti che gravitano nella giusta orbita sono le nostre idee, le nostre emozioni e le situazioni che viviamo.

Il sole, in ultima analisi, non è che il riflesso della nostra intima natura luminosa, quella capace di illuminare ogni cosa incondizionatamente; quella capace di trovare nell’ombra il testimone della presenza della luce.

Daniel Lumera

codice-della-luce.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Lascia un commento con Facebook

Torna in alto