Le pietre dell’amore

Le pietre dell'amore

Si può usare l’energia delle pietre per rafforzare ed equilibrare i vari aspetti dell’amore. Catia Formentini, esperta di cristalloterapia, ci aiuta a distinguere e a scegliere fra le varie qualità di cristalli.

“L’amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L’amore deve avere la forza di attingere la certezza in se stesso. Allora non sarà trascinato, ma trascinerà”.
Hermann Hesse

L’amore corre lungo il filo della nostra esistenza intessendo strane tele, l’amore è anche il primo sentimento che conosciamo ancora prima di venire alla luce. Esso permea tutte le nostre relazioni: la famiglia di origine, gli amici, i collaboratori, il paese, la nazione, la natura e il creato, l’Amore Universale.

Nella mitologia greca, l’amore è celebrato nella sua natura multiforme. L’amore di Agape, sentimento incondizionato e disinteressato, spesso riferito all’amore cristiano; l’amore di Philia, di chi si aspetta un ritorno così come accade fra amici; l’amore sessuale di Eros, che necessita di completarsi con l’amore corrisposto di Anteros; Thelema ovvero il piacere di fare qualcosa che appassiona…Quante espressioni di quella forza imperiosa chiamata Amore!

L’amore porta dei doni, l’amore è generoso. A volte, la ricompensa dell’amore è l’atto stesso del donare e donarsi. Le nostre aspettative nei confronti del nostro oggetto d’amore giocano un ruolo fondamentale. Nella filosofia Huna insegnata dai kahuna delle Haway, gli sciamani depositari degli antichi segreti di queste isole, si narra che esiste una differenza fra l’offerta e il sacrificio. Offrire è dare senza attendersi nulla in cambio, a differenza del sacrificio, in cui ci si sacrifica per ricevere un beneficio di qualsiasi natura: attenzioni, affetto, una posizione socioeconomica più elevata, una grazia, un posto in Paradiso…

Il culto della Dea Madre rappresenta la prima religione monoteista di cui si abbia traccia nella storia. All’alba dell’umanità, ci si era resi conto che la Terra è la prima vera grande madre dispensatrice ai suoi figli dei frutti necessari alla sopravvivenza.

Scorrendo nel tempo, di particolare rilevanza sono certamente i trattati di medicina naturale del Medioevo: gli erbari e i lapidari. In questi manuali gli autori descrivevano come ci si poteva curare rispettivamente con le erbe e i minerali. Questa cultura è presente anche ai nostri giorni nella demoiatrica o studio della medicina popolare, ovvero di quell’insieme di pratiche, formule e credenze diffuse in alcune regioni italiane, un sapere che affonda le sue radici nella saggezza del popolo.

Nella natura, dunque, sono già presenti i rimedi necessari ai quali possiamo attingere per ripristinare l’equilibrio psicofisico la cui alterazione è fonte di disagi, sofferenze e malattie. E cos’è questa, se non una grandissima e inequivocabile manifestazione d’Amore Universale?

Se ne era già accorto il dottor Edward Bach, quando negli anni Trenta in Inghilterra abbandonò una carriera florida di specialista immunologo e batteriologo per andare in mezzo alle campagne in cerca di fiori di campo dalla benefiche essenze. In quegli anni nacque la Floriterapia.

La Cristalloterapia è una disciplina bionaturale il cui precursore è fatto solitamente risalire a una grande mistica: Santa Ildegarda, monaca benedettina vissuta nel XII° secolo in Germania. Altri santi si sono interessati al potere terapeutico delle pietre, fra cui Santo Alberto Magno e San Isidoro. Nella Bibbia ci sono circa duecento citazioni sulle pietre preziose il cui valore simbolico trova in questo contesto la sua massima espressione.

Nel sistema “dell’anatomia sottile”, il cuore spirituale è la sede dell’amore e dei sentimenti. È qui che avvengono le trasformazioni, ed è qui che l’energia dei centri energetici fisici inferiori trascende, e la nostra consapevolezza si eleva verso le mete spirituali dei centri superiori. Il quarzo rosa è la pietra dell’amore verso se stessi, consola e coccola il bambino interiore ferito.

L’amicizia, quel sentimento di comunione e fiducia che tutti proviamo nei confronti dei nostri simili, è degnamente rappresentata dalla kunzite rosa e verde e dalla tormalina rosa e verde. Il lapislazzuli è simbolo di un sentimento proiettato verso l’infinito. Lo zaffiro blu è la pietra della famiglia e, per antonomasia, della Famiglia Celeste, essendo il colore della Vergine Maria. Il rubino risveglia l’amore passionale, insieme al granato almandino.

Il dioptasio è la pietra più indicata per lenire le ferite d’amore e i traumi conseguenti. Invece il diamante, “l’invincibile”, richiama l’amore eterno, quell’amore che nulla potrà scalfire. E ampliando la visuale, troviamo la pietra paesina a ricordarci l’amore per la natura e per i suoi disegni. La passione e la voglia di dedicarci ad una determinata attività sarà enfatizzata dall’opale di fuoco.

In definitiva, l’Amore trova molte strade. Sta a noi percorrerle o lasciare che esse ci attraversino..

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