I Bambini sanno che la vita è sacra… e traggono le proprie risposte da un “altrove” che noi tutti, una volta cresciuti, abbiamo dimenticato. E Dio, qualunque sia il nome che gli vogliamo imporre, abita in quell’altrove…
Se dovessi individuare, con la maggiore chiarezza possibile, il punto di contatto in questa nostra dimensione terrena, tra lo spirito e la materia, tra l’Uomo e Dio, penserei a un bambino.
In letteratura, un esempio splendente ci porta quel perfetto capolavoro di saggezza che è Il Piccolo Principe di Saint Exupéry; romanzo per adulti dal cuore e dagli occhi aperti, impregnato della adamantina purezza di un bambino-alieno, che arriva a sfiorare l’anima.
Quanto è rimasta , invece, nella nostra cultura, anche in quella religiosa, sottovalutata e quasi vilipesa , l’indiscutibile sapienza che alberga nei piccoli!
Nel Vangelo Gesù parla ai bambini, e parla dei bambini; non come semplici oggetti nelle mani degli adulti, non vasi da riempire di nozioni e conoscenza, ma essi stessi portatori di conoscenza, ancora limpidi, ancora innocenti, come l’Agnello.
“Lasciate che i fanciulli vengano a me e non glielo impedite, perché a quelli che somigliano a loro appartiene il Regno di Dio. In verità vi dico: chi non accoglie il Regno di Dio come un fanciullo, non entrerà in esso” (Marco 10,13-16).
I Bambini sanno che la vita è sacra, essi parlano con tutti gli esseri viventi, piante e animali, senza sentirsi ridicoli o imbarazzati e senza bisogno di traduzione, e traggono le proprie risposte da un “altrove” che noi tutti, una volta cresciuti, abbiamo dimenticato. E Dio, qualunque sia il nome che gli vogliamo imporre, abita in quell’altrove. Soltanto chi va a Dio con questa semplicità può ritrovare la sua essenza primordiale.
Essenza primordiale significa purificata e detersa da tutto quello che vi è stato sovrapposto dalle esperienze, dalle conoscenze, dalle frequentazioni. Questo era il significato di quel “tornare bambini”, proprio come i fiumi, che quando nascono sono fortunatamente ancora puliti, perché liberi dalle scorie del trascinamento di questa terra.
I nuovi figli che verranno saranno perfetta Luce. Avete ripetuto spesso che, quando scende nel mondo una Luce perfetta, la perfetta oscurità si muove con grande rapidità e agisce nell’ombra per rapirla a sé. Siate voi i primi, siate rapitori più veloci affinché quella Luce rimanga tale e, da perfetta che è, perfezioni quanti, intorno a essa, hanno il privilegio di esistere.
(Qui con Me, dentro di voi “Io Sono” di Giovanna Vitali, Ed.Anima)
Perché la Luce di Dio rimanga tale in chi arriva nel mondo, nei nostri bambini, è necessario che essi crescano nel “ricordo” di Dio, che portano ancora con sé tanto vivido, e con la Sua Parola nelle orecchie.
A Lui vanno affidati prima ancora della nascita; già al momento del concepimento occorre creare un cordone ombelicale con il Cielo, tra i novelli genitori e Dio, che prosegue nel ventre materno, destinato ad accompagnare la nuova vita senza soluzione di continuità.
Si dovrà fare di Dio un gradito commensale, un interlocutore sempre disponibile, che parla ai più piccoli attraverso la magia della loro immaginazione, con la voce del vento, delle onde, con il fruscio dell’erba e che si mostra attraverso i colori del cielo, il calore della terra , il profumo dei fiori.
Si dovrà insegnare che non è Dio che scuote il pianeta e lo rovescia, con terremoti e inondazioni, ma l’uomo diventato adulto, che si è proclamato signore del creato intero, e lo domina senza rispetto né amore.
Così pure non è un bene rappresentare ai bambini il Male; piuttosto insistere perché si affidino a Dio che li protegge, per il tramite di quelle insuperabili calamite che sono la fede e l’amore, e che allargherà la sua mano a sorreggere anche noi “grandi”, se anche ci siamo allontanati, grazie al loro intatto splendore.
Giovanna Vitali
Su queste e altre tematiche leggi Qui con Me – Dentro di Voi “Io Sono” di Giovanna Vitali
Lascia un commento con Facebook