Tempo, amore, felicità… libertà

Qualsiasi evento ci metta di fronte alla paura della morte, al senso di precarietà dell’essere umano su questa terra, ci obbliga a indagare sul significato della vita, il senso del nostro esserci.

 

“Ti amo Giulio! Ti amo Vittoria! Vorrei solo amarvi per lungo tempo… il tempo… è l’unica risorsa, l’unico vero valore delle nostre vite… e quanto ne sprechiamo a fare cose che poco ci interessano, che poco ci rappresentano, con persone che non ci arricchiscono e che non ci fanno crescere.
Perché? Perché abbiamo perso il valore del tempo? Perché, per recuperarlo, abbiamo bisogno di pensare che non ci sarà più tempo?”
(tratto da Rinascere – Diario della mia Vittoria sul Tumore)

Le considerazione sullo scorrere del tempo, la sua percezione e la trasposizione della propria esistenza in riferimento al tempo sono temi di indagine interiore per qualunque persona che sia alla ricerca di un percorso di consapevolezza e crescita emotiva.
Talvolta sono gli eventi a posizionarci su questo genere di percorsi: un incidente, una malattia… Qualsiasi evento ci metta di fronte alla paura della morte, al senso di precarietà dell’essere umano su questa terra, ci obbliga a indagare sul significato della vita, il senso del nostro esserci.

Quello che scopriamo, dopo aver ispezionato il nostro animo nel profondo, è un anelito verso l’infinito che ci attrae e ci pervade di una grandezza divina, di cui non pensavamo essere realmente parte.
Questo infinito può assumere numerosi nomi: Dio, Divinità, Natura, Spirito, Essenza… ma forse il più idoneo è Amore.
Proprio l’amore, infatti, può essere cura di tutti i nostri mali: l’amore è salvifico, purché sia con la A; l’amore per se stessi, per la vita, per ogni singola manifestazione di quell’infinito, l’amore che è gratitudine e dono, che è gratuità, mai pretesa o possesso.
Concepire l’amore come entità infinita non preclude la possibilità di declinarlo in rapporti umani con gli altri: l’amore sponsale, filiale, materno, amicale, sono tutte manifestazioni plausibili dell’Amore e ne rappresentano un riverbero coerente con il suo grado di nobiltà.

 “Ripenso alla fantastica giornata di ieri. Ci siamo presi un giorno di ferie entrambi: che bello! Una meravigliosa giornata di sole, tutta per noi due: mi sono vestita e truccata per bene, ho indossato il mio cappottino bianco, che adoro ma che non metto mai, perché si sporca solo a guardarlo, e siamo andati a fare un giro in centro. Abbiamo preso il metrò, siamo scesi in Duomo e abbiamo fatto i turisti: Duomo, Via Orefici a piedi, il Castello e Parco Sempione.
Quanti baci ci siamo dati? Ogni angolo di questa città è nostro, è intimo, ogni angolo è legato a un sospiro, a una carezza, a una mano stretta nella mano, a un bacio appassionato, a uno dolce e leggero, a uno complice e veloce…
Ci siamo concessi una parentesi di intimità e stupore per la vita. Che bello! Stupendo! Ci siamo parlati tanto e siamo pronti a qualsiasi cosa ci diranno oggi al telefono: siamo forti e ce la faremo, vinceremo. Combatteremo insieme come sempre, con tutte le armi che abbiamo.”
(tratto da Rinascere – Diario della mia Vittoria sul Tumore)

Ecco che l’amore, quando si fa legame vero, si tramuta in forza e coraggio, ci dona la sensazione di essere invincibili, di poter andare contro qualsiasi razionale impedimento.
Proprio in questo momento ritorniamo al “tempo”. Come per magia, se viviamo nell’amore, tutto ciò che ha importanza è qui e ora, non esistono pre-occupazioni, perché il futuro perde di significato così come il passato. Vengono spazzati via tutti i rimpianti e i rimorsi perché si manifestano in tutta la loro inutilità, automaticamente si scopre che la felicità è adesso! La felicità è desiderare niente di più né di diverso da quello che esiste hic et nunc.
La felicità è semplice e accessibile a ognuno di noi, non ha nulla a che vedere con il denaro, lo status, l’ambizione o il desiderio, necessita soltanto di un cuore aperto e attento, che sia in grado di riconoscerla e di (r)accoglierla.

Richard Bach scriveva “L’essere ignota non impedisce alla verità di essere vera”; prendendo spunto da questo insegnamento, potremmo concludere che l’essere ignorata non impedisce alla felicità di essere accessibile.
La felicità e la gioia di vivere dipendono da noi, sono porte che si aprono dall’interno: non ha importanza quanto lunga sarà la nostra vita se avremo avuto il coraggio di aprire il cuore ed essere felici.
La felicità rende liberi, perché quando si È nell’amore e nel presente nessuna convenzione sociale riveste più alcuna importanza, le critiche e il veleno degli altri non ci toccano, noi siamo veri, quindi liberi. È l’amore a renderci veri e felici, a farci tornare bambini, pieni d’amore, autentici e liberi (Sant’Agostino scriveva “Ama e fai quello che vuoi” proprio perché se si è pervasi d’amore qualsiasi volontà non arrecherà danno ad alcuno, anzi contribuirà a diffondere amore, felicità e speranza nel mondo).

Mi piace pensare che non sia necessario passare attraverso l’esperienza di un tumore per riuscire a vivere Veramente e Felicemente come vivo io oggi, libera dagli stereotipi, dai giudizi degli altri, dalle aspettative che la società ci impone.
Mi piace pensare che l’amore pervada ogni creatura vivente, mettendo a disposizione di tutti felicità e libertà.
Mi piace pensare che se mia figlia vuole camminare scalza su un prato o su un sentiero in montagna, i suoi piedi impareranno a gestire i sassi e renderanno il suo passo più sicuro.
Mi piace pensare che se lei vuole camminare scalza, forse sarebbe meglio che anch’io mi togliessi le scarpe e iniziassi a danzare scalza, con lei.

Roberta Culella
Autrice di Rinascere – Diario della mia Vittoria sul Tumore (Anima Edizioni)

Rinascere

 

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