Intervento di Igor Sibaldi al convegno “Voci dai Mondi” (Milano, febbraio 2014)
Tra gli argomenti:
Cosa significa la parola spirito e anima? Sui vocabolari sono sinonimi. Esiste una letteratura e una editoria che è al di fuori del sistema, dove non si parla di “credere” ma di “capire”.
Nei Vangeli c’è un atteggiamento gnostico. Non c’è mai una richiesta di credere e basta, ma c’è una spiegazione che viene data a quanto affermato.
Nei periodi di crisi come quello attuale, molte persone cadono volentieri nell’idea di “credere”. Credere vuol dire voler aver ragione. Per aver ragione su qualcosa, infatti, la nostra mente deve mettersi dei paraocchi per non vedere certe cose. Colui che vuole avere ragione, si dà sempre le stesse risposte.
Nella gnosi e nella Kabalah non c’è il concetto di aver ragione, ma ci sono ricerche in direzioni diverse e ognuna apre delle porte.
Per credere in genere bisogna basarsi su concetti che già esistono. Per esempio: “Io credo negli angeli”. Cosa significa? Significa che io sono qui e l’angelo è là… Sono cioè sicuro che il mio “io” è qui dove sono. Questo è il punto da superare. Se non si hanno credenze, infatti, possiamo chiederci: “Chi mi dice che queste voci angeliche che sento siano fuori di me?”
Il mondo che percepiamo, è il risultato della percezione dei nostri sensi e dell’uso di una piccola parte del cervello.
L’angelo non è fuori, è dentro… ma non dentro il tuo io che conosci già, ma dentro l’io di cui non hai ancora idea.
Una persona ha paura di sbagliare solo quando ha ragione; quando non sa cosa è giusto o sbagliato, e sta scoprendo e basta, non sbaglia mai.
Gli spiriti guida? Parti di te in un mondo più grande.
Il credere ti rassicura, mentre l’esplorazione è navigare nel dubbio. non hai nessuna sicurezza, stai solo perdendo quello che sai già.
Quando incontri le “voci dei mondi”, le voci dell’altrove, se non ci credi, ti cambiano la vita. Se ci credi, rimani lo stesso, solo un po’ più originale. Finché credi alle cose invisibili, credi anche a certe autorità imposte dall’esterno. Quando sei re di te stesso, questo pericolo non succede più.
I traumi sono come cicatrici che limitano il movimento della pelle. Ma se affronti e sciogli i traumi, questo tipo di cicatrici può svanire.
Nell’Inferno di Dante ci sono tutti quelli che dicono “non è stata colpa mia”. Finché dai la colpa a un altro, tu dai la colpa a un altro e i tuoi traumi non hanno possibilità di uscita. Nel Purgatorio ci sono quelli che dicono “E’ colpa mia, sono stato stupido”. Nel Paradiso non ci sono gli innocenti, ma quelli che dicono “colpa”. Colpa di chi? Colpa e basta. I problemi non si risolvono, ma si superano. Perché diventi più grande di loro.
“Io sono la via, la verità, la vita” si può leggere come “L’io – il tuo io – è la via, la verità, la vita. Non trovi mai la verità negli altri, semmai se c’è una verità è solo dentro di te. La via è una via che esiste al di là di ogni via visibile; ovunque c’è una nuova via. La vita è l’immensa energia vitale, grande come tutto ciò che è vivo nell’universo, incluso il movimento dei pianeti.
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