I Maestri dei Sette Raggi è il titolo del libro scritto dal contattista Luis Fernando Mostajo Maertens, nel quale racconta le sue esperienze di contatto con le guide extraterrestri e i messaggi da loro ricevuti. Ecco alcuni passaggi di apertura del libro.
[…] In realtà io non ho mai cercato questo tipo di esperienze, semplicemente mi è toccato vivere una serie di eventi concatenati che hanno preparato la base e la formazione di un gruppo di persone in grado di mantenere una comunicazione e un contatto con loro. Anche se, ad oggi, ho avuto l’opportunità di incontrarli anche fisicamente, la mia esperienza è iniziata nel piano dei sogni, quando avevo otto anni: ricordo bene che ci fu un periodo in cui nei sogni vedevo spesso dischi luminosi che sorvolavano il luogo in cui vivevo, ma allora non sapevo dargli nessuna spiegazione. Cinque anni più tardi, nel 1977, compresi che quei sogni avevano preparato la base per una straordinaria esperienza che continua ancora oggi.
– Vuoi dire che il contatto continua?
Non solo continua, ma si è intensificato con esperienze di avvicinamento sempre più costanti.
– E come sono “loro”? Come ti parlano? Perché sono qui?
La loro presenza risponde a un piano perfettamente elaborato da lungo tempo. Essi sostengono che il mondo non sta per finire, si sta semplicemente trasformando e all’interno di questa trasformazione dobbiamo assumerci il ruolo di protagonisti e mantenerci positivi dinanzi al periodo di crisi e di cambiamento che ci toccherà vivere. È chiaro che la loro presenza è un messaggio di speranza e di alternativa.
– Perché?
Di speranza perché se esistono civiltà che hanno superato i nostri problemi, allora anche noi possiamo riuscirci; di alternativa perché ci suggerisce che tutti i conflitti iniziano e finiscono dentro di noi, poiché siamo solo noi siamo gli artefici del nostro destino. Tramite questo messaggio cercano di farci assumere la responsabilità e il governo della nostra vita, per iniziare così a cambiare il mondo in cui viviamo.
Per quanto strano possa sembrare, sono venuti a dirci che possiamo vivere molto meglio, sia come società, sia come persone, ma l’unico modo in cui possiamo cambiare la società e il mondo è cambiando noi stessi, formando quindi una coscienza collettiva diversa, capace di spostare l’ago della bilancia degli eventi a favore dell’Umanità.
Suggeriscono anche che dovremmo smettere di dipendere da seconde o terze persone, per prendere finalmente le nostre decisioni e fare delle scelte che ci permettano di migliorare la nostra vita e, di conseguenza, anche il mondo.
[…] Comunicano telepaticamente, ovvero, attraverso la trasmissione di forme-pensiero a distanza, il che ci permette di capirci, indipendentemente dalla lingua che parliamo, e inoltre, con grande sorpresa di molti, sono molto simili a noi. Anzi, sarebbe più giusto dire che noi siamo simili a loro perché nel tempo, attraverso le comunicazioni e i contatti avuti con questi esseri, siamo venuti a sapere che la razza umana, come la conosciamo, è il risultato di un loro intervento genetico, effettuato molto prima di quanto la nostra memoria collettiva ci permetta di conoscere e sapere. Questi esseri sarebbero una sorta di seminatori genetici e architetti cosmici che favoriscono lo sviluppo della vita e l’evoluzione in diverse parti dell’universo. Il loro aspetto fisico differisce dal nostro solo per alcuni tratti e per l’altezza. Provengono da mondi della Via Lattea appartenenti a quella che chiamano La Confederazione, organismo che sarebbe responsabile di tracciare e realizzare missioni di contatto individuali e di gruppo, come quelle che ho vissuto io.
– Com’è questa Confederazione?
Hai sentito parlare delle Nazioni Unite, vero?
– Sì, certamente.
Bene, si tratta della stessa cosa! Il che dimostra che tutto è intimamente connesso. Analizzando e comprendendo il mondo in cui viviamo, possiamo conoscere molto dell’universo che ci circonda. In altre parole, dopo la Seconda Guerra Mondiale si è convenuto di costituire un’organizzazione in grado di salvaguardare la pace, lo sviluppo e l’ordine in tutti i paesi del Globo, ossia l’Organizzazione delle Nazioni Unite (che si compia o no questo proposito e a che livello, è un’altra storia), e il concetto che regge la Confederazione dei Mondi è lo stesso.
Ora, quest’organizzazione stellare sarebbe retta da ventiquattro Esseri che, in base ai messaggi e a quanto abbiamo potuto constatare direttamente dalle nostre esperienze di contatto, sarebbero le ventiquattro coscienze più elevate della galassia, un po’ come il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, composto dai Paesi più potenti del pianeta, fatte salve le debite distanze, ovviamente, da quello che è il Consiglio dei Saggi.
– Allora, Luis Fernando, vediamo se ho capito bene: tu dici che saremmo visitati e aiutati da Esseri extraterrestri, ma se fosse così, perché non abbiamo già risolto i nostri problemi?
Tutto segue un processo e sempre, in ultima analisi, la responsabilità è nostra. “Loro” non possono intervenire direttamente nella nostra società annullando il nostro libero arbitrio che determina quando e in che modo vogliamo cambiare.
Lo strumento migliore che hanno trovato per poterci assistere, sia nel passato, sia, ora, nel presente, è stato attraverso i cosiddetti “gruppi di contatto” alimentando in noi la necessità di assumere e promuovere il cambiamento di coscienza.
– Che cosa significa?
Che non possiamo ignorare ciò che accade nel nostro mondo.
Se hai sentito gli ultimi rapporti delle Nazioni Unite, in particolare quelli relativi alla popolazione, essi sostengono che i tre quarti dell’umanità vivono attualmente in uno stato di povertà. Questa sembrerebbe la cattiva notizia, ma ciò che è veramente drammatico è che, se questa parte di popolazione avesse la possibilità di vivere secondo gli standard di vita della classe media, le risorse di materie prime si esaurirebbero in non più di due anni. Questo dunque è il messaggio che dobbiamo trarre e che ci motiva a comprendere che abbiamo alterato un ordine normale e naturale, sia demografico che geografico, e che ci troviamo attualmente in una voragine senza precedenti, nella quale dobbiamo noi stessi assumerci la responsabilità e l’eredità del nostro passato per creare un futuro migliore.
– E pensi che possano riuscire ad aiutarci, se le grandi nazioni non hanno ancora trovato una soluzione?
Il problema, più che materiale, è coscienziale, per questo non cercano di intervenire attraverso i governanti delle grandi nazioni, ma attraverso la base che siamo tutti noi, incentivando e promuovendo il cambiamento tra noi, all’interno di una nuova e semplice dinamica che si traduce nel risveglio della coscienza.
Quante più persone riusciranno a risvegliarsi, ovvero ad assumere il governo della propria vita, tanto più si genererà il risveglio della coscienza collettiva e, solo a quel punto, si potrà cominciare a parlare di cambiamento a livello planetario. Forse, per molti queste parole non suonano nuove, ma sono essenziali e, fino a quando non le comprenderemo con il cuore più che con la mente, staremo rimandando non solo il nostro risveglio, ma anche la crescita della nostra umanità.
– Tu li hai visti?
Li ho visti e ho anche avuto l’opportunità di conoscere le loro città, attraverso quelli che loro chiamano “viaggi interdimensionali”, generati materializzando delle porte o cupole di luce; si tratta di un concentrato di energia luminosa che loro chiamano Xendra.
– Perché sono venuti da te?
Come ti ho accennato prima, le esperienze di contatto a cui partecipo si realizzano insieme a persone comuni, proprio perché essendo persone comuni, si possa dimostrare che chiunque, attraverso un atteggiamento positivo, franco e sincero, può ottenere grandi trasformazioni e cambiamenti nella vita. Questa è la sfida: perfezionarci fino al punto di poter evolvere, superando noi stessi e aiutando gli altri nella loro evoluzione.
– Mi risulta difficile sia concepire l’idea di una comunicazione e di un contatto programmato, sia credere che vengano ad aiutarci.
Una cosa è innegabile, il mondo sta cambiando e adesso la questione è sapere se siamo in grado di compiere queste trasformazioni. Non è tanto importante preoccuparsi se il messaggio di allerta viene o no dall’esterno, sarebbe stato più importante che reagissimo di nostra iniziativa. Di certo, il contatto ci ricorda che tutti, come esseri umani, abbiamo un impegno verso gli altri e che il cambiamento deve essere motivato dal desiderio di essere a servizio: solo allora potremo creare un programma e modelli di vita diversi, nella giusta misura di equilibrio e giustizia; ciò che Loro chiamano Il Bredam, ovvero le leggi e i codici morali che reggono la vita della Confederazione.
– Cosa succede se il mondo non cambia e le guerre e la fame continuano?
Staremo solo rimandando il cambiamento alle prossime generazioni, ai nostri figli e ai figli dei nostri figli, lasciando loro un futuro ancora più incerto del nostro. Per questo, all’uomo del nostro tempo non resta altra alternativa che quella di assumersi il ruolo di protagonista che gli consenta, ora, di promuovere questo processo. Nessuno pensa che si possa realizzare dalla sera alla mattina; sicuramente sarà un processo graduale, ma, con il nostro impegno e lavoro, cerchiamo di dare tempo al tempo (almeno così come lo conosciamo), in modo che sia la maggioranza ad avere la possibilità di risvegliarsi e, per proprio sforzo e merito, di assumersi la responsabilità del proprio destino.
In sintesi, i gruppi attualmente contattati non stanno lavorando perché il mondo stia per finire o cose simili; in realtà, stanno offrendo il loro più grande e proficuo impegno perché nasca una nuova umanità, un uomo nuovo, in grado questa volta di comprendere il nuovo ruolo che deve assumersi nella vita, nel mondo e nella creazione, reagendo con chiarezza e positività allo squilibrio che affligge il pianeta.
– Vuoi forse dire che gli UFO ci salveranno?
In realtà, non c’è nessuno all’interno dei gruppi di contatto che spera che venga un’astronave a salvarlo, questo non accadrà di certo. Anzi, tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di vivere e di conoscere altre realtà, come quelle che ci hanno mostrato questi Esseri, abbiamo, più che mai, il cuore ancorato nell’umanità e i piedi ben piantati per terra. Per strano che possa sembrare, il contatto ambisce a risvegliare la nostra coscienza sulla nostra realtà, sia come genere, sia come esseri umani.
Luis Fernando Mostajo Maertens – Estratto dal libro I Maestri dei Sette Raggi – Rivelazioni extraterrestri (Anima Edizioni)
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