La testa e il cervello nella mitologia

Anche la testa e il cervello, così come altre parti del corpo umano, sono rappresentati simbolicamente nelle varie culture, mitologie e religioni…

 

La testa è legata al principio di intelligenza e di concetto. Rappresenta l’intelletto, inteso come susseguirsi di pensiero e azione. Nella mitologia è possibile notare come questa parte anatomica del corpo sia stata protagonista di diverse vicissitudini donando loro un significato profondo.

La policefalia, ovvero la presenza di più teste in un unico corpo (sia esso animale o umano), si ritrova in molte culture e rappresenta, anche se non in maniera universale, un simbolo di onniveggenza. Un simbolo potente che caratterizza l’intelligenza propria delle divinità ma anche dell’uomo stesso.

La dea greca Ecate, principio lunare per eccellenza e regina della notte e della magia, veniva raffigurata con tre teste (di cane, di serpente e di cavallo). Divinità psicopompa, essa era in grado di viaggiare liberamente tra il mondo degli uomini e quello degli spiriti.

Anche Cerbero, il cane guardiano degli inferi, è rappresentato con tre teste. La creatura mostruosa, fedele compagna di Ade, aveva il compito di sorvegliare le rive del fiume Stige per impedire che, una volta attraversatolo, le anime dei morti potessero tornare nel mondo dei vivi. Inoltre Cerbero impediva a chiunque fosse ancora in vita di attraversare il fiume.

Atena, dea dell’intelligenza e delle arti, nacque già adulta dalla testa di Zeus, che aveva inghiottito la sua prima moglie Meti (Consiglio) per paura che gli desse un figlio a lui superiore. Con un’ascia Efesto (o Prometeo) aprì la testa del dio, e da lì vi emerse Atena ricoperta da un’armatura (elmo e corazza).

All’interno della Bibbia (nel primo libro di Samuele) si narra che il futuro re Davide tagliò la testa al gigante filisteo Golia; e che la giovane vedova Giuditta (la quale dà il nome al libro omonimo) tagliò la testa al generale assiro Oloferne, il quale era in procinto di devastare la Giudea.

Nella religione induista Agni, divinità guerriera del fuoco, portatrice di luce e calore, è rappresentato con due teste che simboleggiano la sua natura dualista essendo egli figlio del cielo e della terra.

Il cervello è suddiviso in due emisferi: quello destro e quello sinistro. La parte sinistra è quella del pensiero razionale, ovvero rende possibili le capacità analitiche, linguistiche e logiche. La parte destra è sede del pensiero creativo e genera l’intuito, recepisce le cognizioni, genera i pensieri e analizza le immagini attraverso il filtro delle emozioni.

Le culture esoteriche applicano il dualismo cerebrale a diverse letture dell’universo. Per esempio il Sole e la Luna. Il primo, legato all’emisfero sinistro, è il simbolo della ragione (Logos) che illumina il buio dell’ignoranza. Rappresentante delle caratteristiche maschili è associato a diverse divinità: Osiride, Horo e Cristo. La Luna, suo opposto, rappresenta di contro la figura femminile, l’intuito, il sogno, l’inconscio e i desideri. Le divinità a lei connesse sono Iside, Sophia e la Madonna ed è il simbolo della XVIII carta degli arcani maggiori dei Tarocchi.

Antecedentemente a tutte le scienze, la tradizione ermetica aveva già intuito che la natura dei due emisferi cerebrali opposti sottintendeva una reciproca dipendenza: dall’unione di questi due mondi nasce l’Ermafrodita ermetico, essere perfettamente equilibrato.

Andrea Pellegrino, dal libro Anatomia Occulta

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(Immagine: Ecate, William Blake)

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