È quando siete in accordo completo con voi stessi, con la parte più profonda e più vera di voi stessi, che la vita comincia ad avere senso…
La vita è talmente meravigliosamente e totalmente priva di senso, che essere felici non è un colpo di fortuna, ma arte allo stato puro. (Renè Magritte)
Qual è il senso della vita?
Molte sono le risposte. Alcune possono risultare soddisfacenti, altre meno. Una cosa però è certa: da secoli, millenni, gli uomini si pongono davanti alla vita contemplandole il mistero, indagandolo. A volte con paura, altre con fervore, secondo il periodo storico e il contesto culturale.
La vita è dolore. La vita è gioia. Affermazioni contrastanti, ma vissute dall’umanità nei secoli e nella storia. Queste affermazioni però non ne spiegano il senso, il significato, la motivazione reale per la quale esistiamo, viviamo, moriamo. Nuovamente ci troviamo di fronte a ipotesi, supposizioni, ragionamenti.
Qual è il senso della vita? Cosa ha portato degli esseri unicellulari a evolversi, se crediamo nell’evoluzione, per arrivare a vivere avendo internet, gli smartphone e la televisione on demand?
Ebbene, ogni risposta possibile può essere contraddetta. Noi stessi a volte indagando questo mistero possiamo avere dato nella nostra vita risposte diverse.
Anni addietro ho avuto un periodo nel quale durante la mia ricerca spirituale avevo raggiunto una costante felicità. Il senso che avevo attribuito alla vita era quello della ricerca della gioia, espressione della divinità.
A un certo punto feci una considerazione, quella che qualcuno definisce una masturbazione mentale, riguardo al senso della vita e al fatto che tutte le tradizioni in genere cercano di convincere l’uomo che debba per forza essere felice per realizzarsi. “Se devo essere felice però” pensai, “non sono più libero. È solo nella libertà che si realizza la pienezza dell’esistenza. Voglio essere libero. Libero di non essere felice.”
Di conseguenza ebbi un periodo travagliato, pieno di sofferenza, che però mi consentì di provare, nei momenti di distacco, la soddisfazione piena della vita in quanto tale. Provai l’accettazione incondizionata delle avversità come parte integrante del tutto, e mi resi conto una volta di più che quello che proviamo non dipende da ciò che ci succede, ma da come lo rielaboriamo. La lezione più importante però fu che compresi che non serve soffrire per essere liberi. Possiamo essere liberi di essere felici. Il desiderio di libertà che proviamo a volte può essere in conflitto con quello che ci rende, o crediamo ci renda, felici.
Qual è il senso della vita? Vivere. Vivere nella pienezza ogni singolo istante della propria vita. Consapevoli della grandezza di ogni attimo, della straordinarietà di tutto ciò che è. Vivere, come dico io, all’ennesima potenza, sentendoci ardere dentro, sentendo il fuoco della vita.
Non a caso la parola present in inglese, oltre a significare il tempo presente, vuol dire anche “dono”. Qual è il momento più importante della vostra vita? Adesso. Il momento nel quale siete. Ora. Non un momento magari anche bellissimo del passato, oppure un lontano ipotetico futuro. Adesso.
Vivendo la vita come un susseguirsi di momenti straordinari, importanti, la vivrete con una grandezza che forse ora non siete in grado d’immaginare. Avete però il diritto di essere tristi, arrabbiati e insoddisfatti. E dovete vivere queste emozioni per comprendere cosa le origina.
In una società nella quale l’ambizione e il successo visto come realizzazione materiale sono i punti di riferimento, e vi viene insegnato che dovete essere positivi a prescindere, magari vi sentite male, ma non potete ammetterlo a voi stessi e agli altri. Sarebbe forse una delusione per voi stessi, ma anche per le persone che vi circondano.
Non dico che dovete stare male, ma che dovete ammetterlo quando siete in quello stato. Non dico di non essere positivi, ma di comprendere quando non lo siete, e di non fingere con voi stessi e con il mondo. Vivete la vita, non pensatela. Non chiedetevi “Cosa dovrei pensare?” o “Cosa dovrei provare?”, ma “Cosa penso?”, “Cosa provo?”. Sentite le vostre emozioni, vivetele. Certo, non fatevi travolgere, ma non negatele. Le vostre emozioni sono ciò che vi fa capire come state vivendo in realtà la vostra vita.
Il mondo è un luogo nel quale potete sperimentare emozioni ed esperienze meravigliose, oppure potete rinchiudervi nella vostra sofferenza, credendo che il mondo sia pieno di dolore e tutto quanto confermerà ciò che pensate. Perché il mondo è pieno di dolore. Ma è anche pieno di gioia, d’amore e di persone straordinarie.
Qual è il senso della vita? Potrei scrivere pagine e pagine con citazioni, commenti di filosofi e di Sacre Scritture. Ora invece vi propongo un invito, vi faccio una proposta su quello che per voi potrebbe essere il senso della vita. Vi propongo di vivere pensando che il senso della vita sia quello di raggiungere la massima espressione possibile di voi stessi nel mondo, di vivere ardendo con la gioia dell’essere vivi.
Fino a quando non ci sarà la certezza assoluta, per ogni essere umano, di quello che c’è oltre la vita, ogni vostra scelta sarà basata su quella che possiamo definire una scommessa, una possibilità della quale dovete assumervi la responsabilità. Ricordatevi però che anche non scegliere è una scelta, e che quindi la vostra vita seguirà il suo corso senza che voi possiate intervenire se non marginalmente.
Vi invito a essere consapevoli, a osservare i vostri pensieri e le vostre emozioni. Soprattutto v’invito a essere onesti con il mondo ma sopra ogni cosa con voi stessi. Potete raccontare al mondo un sacco di storie, di “perché” e di “per come”, ma dentro di voi sapete esattamente quando state mentendo. Certo, il vostro conscio potrebbe essere in conflitto con il vostro subconscio, ma lo sentite in ogni caso. Imparate ad ascoltarvi, e ad ascoltare il vostro cuore. Imparate ad ascoltare la canzone della vostra anima che risuona dentro di voi.
È quando siete in accordo completo con voi stessi, con la parte più profonda e più vera di voi stessi, che la vita comincia ad avere senso, che riuscite a intravedere un disegno più grande nel quale il vostro essere è un tassello unico e insostituibile nel grande mosaico della vita. Una nota essenziale per la sua sinfonia.
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