Ansia? Che ridere!

 

Conferenza di Caterina Pettinato, autrice del libro Ansia? Che ridere! (Anima Edizioni). Il testo è disponibile in libreria o tramite web a questo link.

Libro-Pettinato-Ansia

 

Tra gli argomenti del video:

L’ansia può essere reattiva, in risposta a un periodo di difficoltà o come accumulo di eventi passati.

L’ansia è una emozione. Non esistono emozioni negative o positive in assoluto: semmai sono utili o meno in base al contesto in cui accadono.

Quello che conta è come agisci rispetto a quello che accade, e non come “reagisci”.

L’ansia è una attivazione di una situazione di stress. Fino a un certo livello, un po’ di stress mi aiuta a darmi da fare. Il problema è quando lo stress diventa predominante.

Un disturbo d’ansia segue precisi criteri diagnostici, che nella maggior parte della volte non ci riguardano perché in realtà abbiamo dei momenti di ansia o uno stile di vita ansioso, ma non una vera e propria patologia.

La definizione dell’ansia è una forma di pre-occupazione: ci si occupa in modo anticipato di qualcosa che deve ancora accadere e non si sa quando accadrà.

L’autrice racconta del suo periodo in cui, a seguito di un ricovero per ansia, comincia a fare delle passeggiate dove si obbliga a camminare a braccia aperte e a fare delle risate, scoprendo così il ruolo della postura e della fisiologia sugli stati d’animo.

Anche se è importante fare un lavoro terapeutico su di sé, è altrettanto utile disporre di strumenti che possano aiutarci sul momento, quando ci sono delle emozioni negative che emergono improvvise.

Quando ridiamo, produciamo endorfine e agiamo sul sistema immunitario, ma soprattutto recuperiamo la giocosità di quando eravamo bambini.

Lo yoga della risata utilizza la risata incondizionata, cioè la risata che non ha bisogno di un motivo specifico per manifestarsi.

Come si fa a ridere? Ridendo! Come in ogni cosa, è questione di allenamento.

Quando si prova un’emozione, l’emozione porta sempre un messaggio e in genere non è quello che crediamo sul momento.

La fisiologia è un buon strumento: per esempio, possiamo alzarci, cambiare stanza, muoverci in modo diverso.

Un altro strumento è usare il focus dell’attenzione. Spostare l’attenzione dal passato o futuro al presente, a ciò che abbiamo sottomano in quel momento.

La “beautiful list” è una lista da scrivere ogni sera sulle dieci cose più belle della giornata e grazie alla quale impariamo ad apprezzare situazioni e risorse che magari daremmo per scontato.

Se sono cresciuta in una famiglia che mi ha trasferito un modello di reattività e ansia, sarò portato a ripeterlo, e non si tratta di una patologia ma di uno stile di vita emotivo.

La prima A del “metodo delle 3 A” è la A di “accettazione”. Accettare che quell’emozione esista.
La seconda A è quella di “accoglienza”. Accogliere l’ansia significa non colpevolizzarla, ma metterci in ascolto del suo messaggio.
La terza A è quella di “azione”. Chiediamoci: cosa possiamo fare per passare dalla mente all’azione? Per esempio la risata, come spiegato, è un agire che ci aiuta a cambiare la modalità con cui ci poniamo nei confronti della realtà.

Le emozioni transitano dal corpo. Non c’è emozione senza un corpo.

Quando manifestiamo mancanza di fiducia negli altri, in realtà ci stiamo riflettendo in una parte di noi verso cui non proviamo fiducia a nostra volta.

Ridere non vuol dire deridere. È semplicemente una strategia che fa bene al nostro cuore e fa bene anche agli altri.

Strategia: ogni sera ringraziarsi per tre cose che abbiamo fatto o in cui siamo stati bravi.

Cosa vuoi dalla tua giornata di oggi? Come vuoi stare? È importante mettersi anche degli obiettivi giornalieri “emozionali”.

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