Che cosa provoca i sogni?

La psicologia del profondo ci dice che i sogni provengono dalla psiche quindi dall’uomo e non dall’esterno: esiste un legame tra il sogno e la coscienza del sognatore…

 

[…] nelle popolazioni primitive e nelle primissime civiltà una credenza diffusa era che i sogni fossero dovuti a «viaggi» che l’anima compiva nel mondo soprannaturale quando essa si distaccava dal corpo durante il sonno. Inoltre, dagli assiri ai sumeri agli egizi fino al mondo greco e latino antico, si riteneva che i sogni fossero inviati da particolari divinità ed erano il modo attraverso il quale l’essere umano riceveva messaggi da dèi, spiriti o altre potenti entità soprannaturali.

Per esempio, nella civiltà sumerica il dio dei sogni era Mamu (figlia del dio solare Utu); nell’antica babilonia era Makhir (che inviava sogni benefici); nella civiltà accadica c’era Zaqu (o Zaqiqu), un demone notturno responsabile degli incubi e dei sogni malefici; nella mitologia greca c’era Nyx, la dea Notte, che aveva generato Hypnos (il Sonno) e i suoi fratelli Oniri (i Sogni): Morfeo, Momo, Fobetore e Fantaso. Hypnos era rappresentato come un giovane nudo e alato o con le ali sul capo, con in mano dei papaveri. L’equivalente nel mondo latino antico è Somnus, dio del sonno e padre dei sogni; nel mondo ebraico, i sogni sono inviati da JHWH. Insomma, in ogni civiltà e in epoche diverse i sogni erano considerati come qualcosa di proveniente dal mondo divino, ossia come appartenenti a una realtà soprannaturale, che non è quella che possiamo sperimentare nella vita della veglia.

In seguito, i primi veri studiosi dei sogni nel mondo antico, ossia Aristotele e Artemidoro di Daldi, iniziarono a sostenere che l’origine dei sogni non è in una divinità esteriore, ma nell’uomo stesso, nella sua anima, che all’epoca era intesa quasi come una sostanza fisica. Con la scoperta dell’inconscio, in epoca romantica, i sogni vengono ricollocati in un mondo «altro» come nell’antichità, però non più nell’alto del cielo, bensì in un abisso oscuro. La psicologia del profondo, nata con Freud, mette tutti d’accordo: i sogni provengono dalla psiche quindi dall’uomo e non dall’esterno; il loro carattere estraneo e per certi versi «soprannaturale» dipende dal fatto che essi derivano dalla parte inconscia della psiche, avvertita come oscura, in quanto non «alla luce del sole» come tutto ciò che è conscio.

Freud stesso elencò le condizioni che possono provocare la comparsa di un sogno, distinguendo tra i fattori scatenanti, ossia quelle circostanze che possono innescare i sogni, e la sorgente vera e propria che li produce.

I fattori scatenanti, ossia le cause dei sogni, possono essere le seguenti:

1. stimoli fisici interni o somatici (sensazioni fisiche piacevoli o spiacevoli, sintomi, posizioni del corpo ecc.)

2. stimoli fisici esterni (rumori, stimolazioni luminose, freddo e caldo ambientale ecc.)

3. processi o contenuti psichici interni (esperienze recenti, ricordi, elaborazioni mentali ecc. che siano psicologicamente rilevanti); questi possono essere coscienti oppure costellati dall’inconscio. In ogni caso è importante sottolineare questo legame tra sogno e coscienza, fondamentale ai fini dell’interpretazione (non si può analizzare un sogno senza conoscere la situazione cosciente del sognatore).

4. eventi o processi psichici esterni, ambientali, ossia delle persone con cui il sognatore vive a stretto contatto. Ciò capita più facilmente nei bambini, che captano i processi psichici inconsci dei genitori.

Ovviamente vi può essere concomitanza tra più cause, per esempio una sensazione fisica ambientale si può sovrapporre a un processo psichico interno o esterno. L’individuazione di uno o più fattori scatenanti certamente non esaurisce l’analisi di un sogno.

Gabriele Guerini Rocco, dal suo libro Il linguaggio occulto dei sogni (Anima Edizioni)

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