Tavola rotonda: Coscienza e mistero

 

Tavola rotonda “Coscienza e mistero” al convegno Dialoghi sulla Coscienza organizzato da Centro Mosaica a Lido di Camaiore (LU) il 12-13-14 aprile 2019. Con Gian Paolo Del Bianco, Giuseppina Tazzioli, Sonia Cortopassi, Carmen Di Muro, Alberto Lori, Claudio Maddaloni, Giorgia Sitta.

 

Gian Paolo Del Bianco:

Il mistero è il segreto dell’iniziato. È ciò a cui la coscienza non può accedere. Ma senza mistero la coscienza non potrebbe svilupparsi.

Il più grande di tutti i misteri è la morte. La radice della parola “morte” significa “raggiungere il limite”.

La coscienza è il viaggio che ci porta fino al limite. Poi dal limite in poi succede altro, succede qualcosa che la coscienza non può cogliere direttamente, ma che può indagare con altre modalità.

La coscienza ci invita a non accontentarci di lei e di quello che ci trasmettono i sensi. Chi è totalmente identificato con i sensi, nega che ci sia qualcosa oltre.

Non possiamo conoscere tutto quello che c’è oltre, ma allo stesso tempo neanche siamo preclusi dal contatto con quel territorio.

Giuseppina Tazzioli:

Il mistero sfugge alla nostra conoscenza, è un segreto.

Freud disse che la coscienza è attraversata da manifestazioni inconsce che hanno un linguaggio proprio, che possono apparire come un errore, una bizzarria, un sogno. Non siamo dove pensiamo, ma dove non pensiamo.

Il sintomo di un paziente è una specie di cripta che porta il segreto del paziente, ciò che gli è nascosto.

Un sintomo può essere la manifestazione di una rottura meccanicistica. Andando oltre, il sintomo potrebbe essere la manifestazione di un desiderio nascosto, qualcosa che viene per rivelarmi il mio segreto o parte di esso.

Niente prodotto dal corpo o dalla psiche è un caso. Stare dentro il sintomo significa contattare una parte della nostra stessa coscienza.

Abbiamo da una parte i nostri desideri profondi e dall’altra le necessità educative alle quali non vogliono piegarsi. La nostra coscienza ci invita a mantenere viva la tensione fra queste due parti per far emergere la nostra vitalità.

Sonia Cortopassi:

L’incontro con il mistero con l’altro ci permette di incontrare l’ignoto e di affrontare le nostre paure.

In ogni fase di un rapporto di coppia incontriamo il mistero e che siamo invitati a custodire.

Il mistero è lasciare che l’altro si prenda il suo spazio dentro di noi, è lasciare che questo accadi.

Nella coppia la regola principale è quella di non svelarsi del tutto, che non significa mentire, ma conservare una parte di mistero solo per se stessi. Questo, inoltre, preserva anche l’altro dal peso che questa condivisione porterebbe.

La sincerità a tutti i costi spesso è un inganno con il quale si consegna all’altro la responsabilità della propria ferita.

Se ce lo permettiamo, spesso scopriamo di essere molto più forti e adulti di quello che crediamo di essere.

Vivere insieme godendo della bellezza della propria diversità, mantenendo la giusta distanza.

L’amore, quando arriva, scompagina e ci lascia trasformati e diversi.

Carmen Di Muro:

Coscienza come movimento di onde.

Siamo tutti onde di vibrazione di una coscienza più grande.

Esiste una comunicazione non locale che avviene al di fuori della nostra consapevolezza.

Il nostro potere si esplica nell’allineare la nostra consapevolezza con il piano più grande.

Nel momento in cui non conosciamo le cose, le temiamo. Ecco perché spesso ci rifiutiamo di cercare nel buio.

Alberto Lori :

La realtà è fatta di onde della possibilità per la coscienza.

La luce ha una natura corpuscolare e una ondulatoria, che cambia a seconda dell’osservatore.

L’osservatore può anche intervenire sul passato della coscienza.

Una coscienza evoluta può cambiare anch’essa il passato?

Gesù Cristo rappresenta il “maestro quantico” per eccellenza.

Nel momento in cui Gesù rimette i peccati al paralitico e gli dice di alzarsi e camminare, gli toglie le ragioni per cui si manifesta la malattia stessa.

Le ferite del passato si possono curare cancellando le accuse che rivolgiamo a esso.

La malattia non può esistere senza di noi, ma noi possiamo esistere senza di lei. Il potere è nostro.

Claudio Maddaloni:

La verità può essere raccontata solo in maniera paradossale.

Giorgia Sitta:

All’anima non interessa sapere, come la mente, ma interessa stare, essere.

Nel Purgatorio Dante chiede a Marco Lombardo come funziona la vita, tra destino e libero arbitrio. Come prima cosa Marco Lombardo risponde: che gli esseri umani non possono capire. La mente infatti non può capire.

Il messaggio di Dante è: scegli liberamente di soggiacere al tuo compito.

Cosa vuol dire manifestare l’anima? Vuol dire seguire i propri sogni e realizzarli.

Per scoprire il nostro sogno chiediamoci: cosa amo?

Ci vuole molto coraggio per affidarci al nostro sogno, e molto amore.

Tutti noi abbiamo paura quando dobbiamo manifestare i nostri desideri e sogni, quando rischiamo di stravolgere la nostra esistenza.

 

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