La coppia lavorativa e il talento

La coppia lavorativa si nutre di intimità e amore per il talento condiviso. Scopriamo insieme questa possibilità di “esserci nel fare”, dove i progetti lavorativi danzano con l’eros. Se è vero che il conflitto è dietro l’angolo, conosciamo tante coppie famose che, tra crisi e trasformazioni, hanno vissuto il lavoro e l’amore negli anni. Articolo di Giulia Scandolara 

 

Di esempi ne conosciamo molti e i nomi delle coppie talentuose e lavorative sono molti. Li troviamo nell’arte, in ambito aziendale ma anche nella sfera del benessere e della crescita spirituale. Alcune delle coppie più famose e che hanno unito amore e talento sono quelle di John Lennon e Yōko Ono, Marina Abramović e Ulay. Se pensiamo alla moda rimane indelebile il ricordo di Ottavio Missoni e Rosita Jelmini, insieme per oltre 50 anni fra moda e amore e di Dolce&Gabbana. Nel teatro sono indimenticabili Franca Rame e Dario Fo. Approdiamo infine alla coppia formata da Tiziano Terzani e sua moglie Angela Staude, che lo ha seguito fra amore e idee durante viaggi e guerre.

Il doppio progetto: riuscita e conflitto

Ciò che unisce la coppia nel lavoro è un doppio progetto, quello affettivo e lavorativo. Come mostra la realtà delle cose, è infinita la gamma di configurazioni entro la quale i due si trovano a danzare tra fare e unione affettiva.

Il conflitto e la fine di uno dei due progetti però è molto spesso dietro l’angolo. Insieme alla possibilità di volare insieme, attraverso un talento spesso comune, esiste il rischio che tutto o parte del viaggio insieme finisca.

Nel talento in coppia gli scenari possibili non sono catalogabili. Certo è che alcune volte può andare ad esempio così: l’amore nasce tra i due su un terreno comune di lavoro. Può nascere un sodalizio forte se le due persone sono centrate su se stesse. Finisce? Può finire l’amore, il lavoro o entrambi. Accade quando la coppia si trova ad esempio emotivamente a un punto di trasformazione personale e affettiva o lavorativa. Salta la sintonia.

Un altro caso è quando uno dei due decide di orientare il proprio fare verso l’attività del compagno, della compagna (perché ha perso il lavoro o per la fine di un’attività, ad esempio). Può andare meravigliosamente, oppure l’uno può sentirsi invaso/invasa nella propria sfera lavorativa. Inoltre avere un buon rapporto nella coppia affettiva non significa riuscire a collaborare sul lavoro.

Lavorare insieme: sì o no

Nel mio lavoro di orientamento ai talenti ho seguito diverse coppie lavorative. Lavorare insieme è un’alchimia. Più che un “sì” o un “no” esiste una spinta propulsiva inevitabile. Così come la coppia s’innamora del progetto della famiglia, discute di figli, casa, la coppia lavorativa ama il cibo del lavoro, i contenuti di quel talento. In tal senso il lavoro è quasi come un altro figlio, su cui i due scambiano parole fatte di sogno, realtà e percezione personale. Come con l’innamoramento, semplicemente, essere una coppia lavorativa è una realtà che accade. Ci si “casca dentro” e quando invece vuole diventare una scelta possono iniziare le difficoltà.

I talenti tra eros e relazione misurata

Se è vero che lavorare insieme è questione di chimica è anche vero che questo equilibrio nasce e prosegue solo nel momento in cui si tiene ben presente la misura degli spazi personali, sia intesi come “spazi vitali dell’altro”, sia come “spazi di intimità dei due”, ben diversificati dagli “spazi dell’attività.” Possiamo dire con certezza cosa non aiuta la coppia lavorativa.

Non aiuta la coppia quando il lavoro prevale su tutto. Mi dice M. del suo compagno: «Da qualche mese lui si sveglia, è ancora a letto ed è già al telefono. Sta gestendo un ordine, come minimo. Alla peggio inizia a parlare con un collaboratore in viaggio. Sono solo le 7 della mattina». Quando il lavoro entra nell’eros, in questo caso nelle stanze stesse dell’intimità, bisogna più che mai restare vigili. Non è buono confondere le due sfere, fino ad arrivare alla loro fusione.

Una sfida è anche quella che vede la coppia coinvolta nella nascita di un figlio. Le responsabilità genitoriali vanno ben distribuite per evitare conflitti. Un altro tipo di trasformazione è invece quella procurata dagli investimenti smisurati, a carico di uno solo e non di entrambi. La coppia può scoppiare quindi per questioni economiche.

Cosa fare se la coppia entra in crisi

Aiuta avere un solido amore su cui appoggiare il lavoro. È più complesso quando si è grandi lavoratori, ma fragili nell’intimità, anche se non esistono regole date. Esiste invece la storia dei due. Nell’orientamento della coppia lavorativa in crisi gli scenari che si possono configurare per il futuro sono tanti. Tutto dipende se a chiedere aiuto è ad esempio solo uno dei due, o se la crisi identitaria è sentita (anche in modo differente) da entrambi.

Il mio compito è quello di ricordare che coppia e individuo sono un evento irripetibile. Non vi è un modo prestabilito che salvi lavoro e amore. Si entra nella storia unica dei due. Questo serve per capire com’è nata la loro unione. Permetterà di comprendere maggiormente se è possibile salvare i due progetti o solo uno.

Giulia Scandolara

Autrice del libro La misura del talento (Anima Edizioni)

 

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