La famiglia e il viaggio dei talenti

Riappropriarsi di una visione “collettiva” del talento significa soprattutto riuscire a ricevere le risorse della famiglia. Se può essere vero, in alcuni casi, che insieme ai talenti si ereditano anche le sfide e le difficoltà, è altrettanto possibile intendere come, all’interno dello stesso sistema, possiamo trovare esattamente le risorse per fronteggiare le sfide del talento… Articolo di Giulia Scandolara

 

Quando parliamo di talento siamo soliti pensare di essere gli unici “proprietari” dei nostri doni. Invece quello che si manifesta attraverso la nostra presenza è, sì, frutto del nostro lavoro e conseguenza della nostra persona, ma non solo.

Osservare il viaggio del talento o dei talenti, all’interno della famiglia da cui discendiamo, significa approdare a una complessità stratificata di accadimenti, di doni e risorse che dialogano con noi, attraverso il passare delle generazioni.

«Se da una parte la tua espressione sarà unica, dall’altra all’interno della famiglia esiste una percezione collettiva del tema del talento. È data dalla storia dei nostri avi. Quali sono le costanti lavorative, quali le risorse che hanno trasceso il tempo? Quali punti ti accomunano a ciò che è stato prima e dove, invece, la tua strada si discosta dal passato?» La prima parte del mio libro La misura del Talento dedica ampio spazio all’indagine della famiglia come fonte positiva o interferenza per il talento personale.

Il fatto che il passato si “comporti” come un’interferenza dipende prettamente da come i nostri famigliari, nel tempo, hanno vissuto i propri talenti. Se ci sono irrisolti nel talento di un genitore è molto probabile che questi abbiano un’eco nel nostro fare. Lo stesso vale per dinamiche o atteggiamenti, ora sabotaggi ora dinamiche propositive. Se da una parte il talento è un’espressione individuale, dall’altra risponde (per assonanza o dissonanza) anche a una funzione collettiva. Il tuo talento è anche a servizio del sistema famigliare ed è attraverso i tuoi doni, che il sistema sceglie di mantenersi o di aprirsi a nuove possibilità, in questo caso lavorative o connesse al tema del talento. È sempre attraverso la tua presenza che il talento manifesta le evoluzioni che al sistema famigliare è dato compiere.

È possibile, ma non è sempre detto, che problemi come la gestione del denaro nel lavoro nascano ad esempio in seno alla famiglia. È probabile, ma occorre sempre valutare il singolo caso, che i nostri progetti vengano sempre boicottati sul più bello, perché un nostro famigliare stretto si è trovato coinvolto nella stessa dinamica senza trovarvi risoluzione. Magari il perché di quanto stiamo vivendo al lavoro o nella manifestazione del talento ha radice “solo in noi”, magari è utile andare a ripercorrere il viaggio che i talenti hanno fatto nella famiglia, per chiarire la provenienza degli accadimenti odierni.

Osservando la generazione dei nonni, quella dei genitori e l’ultima generazione, quindi considerando anche l’influenza di fratelli o sorelle, possiamo ricostruire una vera e propria mappa dei talenti famigliari e delle loro prove, ora superate, oppure ancora in corso.

In questo senso, nel libro introduco l’uso del genogramma famigliare, uno strumento (un grafico molto simile a un albero genealogico) che può essere ricostruito insieme a me durante l’orientamento al talento e che restituisce cosa è accaduto, tra lavoro e doni, nell’albero genealogico. Ne escludo l’uso psicologico, che non è mia competenza e volontà.

Riappropriarsi di una visione “collettiva” del talento significa soprattutto riuscire a ricevere le risorse della famiglia. Se può essere vero, in alcuni casi, che insieme ai talenti si ereditano anche le sfide e le difficoltà, è altrettanto possibile intendere come, all’interno dello stesso sistema, possiamo trovare esattamente le risorse per fronteggiare le sfide del talento.

Aprire l’album di famiglia significherà forse ritrovare qualche ferita, ma sarà forse il biglietto d’ingresso per accedere a una visione più ampia dei tuoi doni, riuscendo a carpirne le profondità: «(…) il talento è intriso della forma originaria della tua infanzia, si colora delle abitudini e delle persone che più o meno indirettamente ti hanno cresciuto (…)»

Nella relazione d’aiuto, quando con i miei clienti si entra nel viaggio del talento, si approda quasi subito alla famiglia. Se riusciamo a navigare in queste acque delicate, osservando i frutti di cui è carico l’albero genealogico, a prescindere da simpatie o antipatie parentali, molto probabilmente la scoperta del proprio talento non sarà solo un viaggio verso se stessi, ma anche un cammino utile a chi ha bisogno di fare ritorno a casa.

Giulia Scandolara

Autrice del libro La misura del Talento

 

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