Respiro, yoga e meditazione

“Lo yoga, così come il respiro, non deve essere sforzo ma un piacere fisico e mentale. Una danza dell’anima, che ci rende più forti e baricentrati”

 

La respirazione, importantissima per ogni pratica yoga, dovrebbe essere sempre essere lenta e regolare. Ma quando si è sotto stress (tensioni muscolari, preoccupazioni, iperattività ecc.), la respirazione diventa rapida, superficiale e piena di ansia. La tendenza è quella di bloccare l’aria nei polmoni pieni. Di conseguenza il corpo riceve meno ossigeno, e i polmoni non riescono ad espirare sufficientemente. Se si vuol imparare una respirazione naturale e profonda è essenziale una corretta e assidua pratica di tecniche dello Yoga.

Il respiro è lo strumento primario con cui avviene lo scambio tra noi e l’ambiente che ci circonda: da questo punto di vista inspirazione ed espirazione corrispondono a due facoltà essenziali, la prima alla capacità di ricevere e di accogliere, la seconda a quella di abbandonare, di lasciar andare, di distaccarsi. Il respiro è poi strettamente collegato a tutte le funzioni vitali fondamentali, è la cadenza che ritma la danza della vita in noi. Anche perché non dimentichiamo che si nasce e si muore respirando. La frequenza del respiro influenza profondamente il sistema nervoso centrale e soprattutto quello autonomo, il sistema endocrino, la circolazione e il metabolismo cellulare.

L’inspirazione è più attiva e dipende dai muscoli inspiratori. L’allargamento della gabbia toracica, che è mobile, viene comunicata al tessuto polmonare tramite le pleure. Quest’allargamento dello spazio del torace, mentre è vuoto, suscita immediatamente una richiesta d’aria esterna. L’espirazione si effettua grazie all’elasticità del tessuto polmonare che contiene fibre elastiche e grazie alla gravità della gabbia toracica.

L’espirazione sarà un momento di abbandono di tutte le resistenze egocentriche, per aprirsi a una dimensione che trascende la dimensione prettamente individuale. È importante stare sempre in ascolto del proprio corpo. Così che i propri muscoli si possano rilassare al meglio. Anche le posizioni più estreme e all’apparenza difficili non vanno mai forzate. Bisogna arrivare fino a dove si sente che è possibile arrivare. Lo yoga così come il respiro non deve essere sforzo ma un piacere fisico e mentale. Una danza dell’anima. Che ci rende più forti e baricentrati.

La respirazione è molto importante anche per chi pratica la meditazione, dato che calmando il respiro si calma anche la mente (e viceversa). Alcune forme di meditazione partono proprio dall’osservazione e dal controllo del respiro o dalla concentrazione di un mandala. Il rilassamento e lo sviluppo della percezione (delle sensazioni interne e della posizione del corpo) permettono di entrare in contatto con la propria respirazione. Le tensioni possono in seguito essere rilassate gradualmente, la respirazione ritrova la sua ampiezza, la sua regolarità e la sua elasticità naturale.

Barbara Millucci

Estratto dal libro Pranayama – Liberare la mente respirando (Anima Edizioni)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Lascia un commento con Facebook

Torna in alto