Caravaggio e l’energia del drago

Il linguaggio segreto della pittura di Michelangelo Merisi, nel dipinto del ragazzo morso da un ramarro. A cura di Alessio Atzeni

 

Il ragazzo morso da un ramarro” è un dipinto di Caravaggio che raffigura un giovane morso da un ramarro, come indicato dal titolo attribuito all’opera, anche se sarebbe più corretto definirlo “Il ragazzo morso da una lucertola”. La lucertola sbuca dai fiori e dai frutti in cui era nascosta. Il riferimento simbolico sembra alludere al piacere e al tormento che le pratiche amorose provocano al giovane modello del dipinto.

Il ragazzo ritratto è effeminato nelle movenze, nei gesti, ha una rosa tra i capelli e la spalla destra scoperta. Il linguaggio non verbale delle mani, la smorfia del viso, il linguaggio simbolico della cesta di frutta, della brocca d’acqua e del linguaggio dei fiori lasciano all’osservatore un messaggio chiaro e inequivocabile.

Le ciliegie appaiate sono un simbolo sessuale; tutta la frutta allude a un appetito di tipo sessuale, così come i gelsomini bianchi alludono al desiderio, mentre la rosa fra i capelli del giovane (e nella brocca d’acqua) sono un riferimento all’immensa simbologia della rosa. Per esaurire i possibili significati della rosa non basta un libro intero. È un simbolo legato a Venere, al sacro femminino, alla massoneria, all’alchimia e alla Cabala.

Il dipinto denuncia il clima edonistico, sessuale, rituale, che si respirava a Palazzo Madama alla corte del cardinale Francesco Maria Del Monte (noto alchimista ed esoterista) che amava fare festini con ragazzi effeminati e vestiti alla greca. I giovani si esibivano in rappresentazioni teatrali, musicali e forse si prestavano anche a pratiche di tipo rituale, la famosa “magia sexualis” tanto praticata dagli appartenenti all’élite di stampo massonico.

Il ramarro e la morsicatura sul dito medio alludono a una iniziazione di tipo sessuale. Il morso della lucertola (un piccolo drago) assume un significato ben più profondo della lettura superficiale che viene proposta. Il dipinto diviene un’ allegoria, in cui l’energia del drago morde, e se questa energia prendesse il sopravvento, potrebbe divorare l’uomo, così come possiamo osservare nello stemma dei Visconti Sforza. Il simbolo di Milano (da cui Caravaggio proveniva) rappresenta chiaramente il “biscione” che mangia l’ uomo, che si nutre della sua energia vitale, e la lucertola deve il suo nome proprio al fatto che si nutre della luce, dell’ energia solare, e il nome “lucertola” allude forse ad appartenenti biblici portatori di luce, bianca o nera che fosse.

 

Alessio Atzeni

Autore del libro Arte del Risveglio (Anima Edizioni)

 

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