Quanto tempo vi resta ancora per svegliarvi?

La pace interiore concerne la sfera del SENTIRE, non quella del fare. La si raggiunge solo calandosi in maniera consapevole e profonda nella realtà di questo momento e di ciò che stiamo provando

 

Più o meno tutti sono disposti ad ammettere che, in qualche modo, nella società di oggi non siamo completamente liberi, ma quasi tutti continuano a credere che il loro modo di pensare sia comunque libero e che la loro opinione riguardo l’operato di un certo politico o la bravura di un dato artista sia un’opinione a tutti gli effetti “personale” e non indotta dall’esterno. Quasi nessuno è in grado di realizzare che il suo stesso modo di intendere la realtà (la politica, il sesso, il valore degli artisti, la medicina, l’evoluzione dell’uomo) è frutto di una manipolazione mentale che si protrae da secoli, ma che sta spingendo sull’acceleratore nel presente periodo storico. […]

SE LAVORO ALL’INTERNO, POSSO MUTARE L’ESTERNO, PERCHÉ NULLA ESISTE AL DI FUORI DELLA MIA COSCIENZA. Questa frase dovete scolpirla nel vostro corpo mentale fin da questa prima lezione e tenerla sempre presente, come un faro, altrimenti non sarete mai liberi, indipendentemente da quanto accadrà a livello politico e sociale nei prossimi anni. Scrivetela su un biglietto e portatelo sempre con voi nel vostro portafogli. Ogni tanto tirate fuori questo biglietto e leggetelo.

Il lavoro su di sé prevede la capacità di portare la propria totale presenza sul disagio emotivo ogni qualvolta esso compare. Nient’altro. Ve lo ripeterò mille volte. Possiamo definire la presenza come “essere pienamente consapevoli del momento in cui siamo e di ciò che stiamo provando”. L’uomo ordinario di norma non è mai consapevole del momento presente, poiché per poterlo essere è indispensabile RICORDARSELO. Non si può essere consapevoli del qui e ora in maniera meccanica; bisogna sforzarsi di ricordarselo. Un’altra definizione della presenza è infatti “ricordo di sé”.

Un segnale affidabile per capire se siamo nella genuina “presenza nel qui e ora” è uno stato di serenità, rilassatezza e gratitudine che fa da sfondo alla nostra vita, indipendentemente da ciò che ci accade e da ciò che stiamo facendo. Questo è già uno stadio avanzato del lavoro su di sé, mentre inizialmente più che altro ci si sforza di non sfuggire con la mente nel passato e nel futuro, inseguendo pensieri ossessivi ed emozioni prive di controllo.

Dal momento che nasciamo in una società che struttura le nostre menti secondo la modalità temporale, le persone non sanno nemmeno cos’è la presenza nel qui e ora e quali siano gli enormi vantaggi del vivere in questo stato di coscienza. In verità, nemmeno i moderni filosofi sanno di cosa diavolo si tratta, e quando parlano di qualcosa che non hanno mai sperimentato, solitamente si coprono di ridicolo anche agli occhi dei loro stessi parenti.

Se permettiamo alla nostra attenzione di essere trascinata nei ricordi del passato e nelle anticipazioni del futuro, ci perdiamo l’autentica esperienza fisica ed emotiva che accade unicamente adesso. In altre parole, finché siamo identificati con la mente… non viviamo. Un esempio: continuare a pensare a quando finirà questo periodo di disagio sociale, anziché entrare totalmente nel momento presente. Accendere la televisione con l’ansia di sapere se una persona al governo firmerà un nuovo decreto oppure comunicherà una data di fine quarantena. Questo è essere prigionieri del futuro.

Grazie alla mia esperienza personale ho realizzato che quell’evento definito “trasmutazione alchemica” può verificarsi unicamente per mezzo della presenza nel qui e ora in corrispondenza di una sofferenza emotiva, ossia una grande tensione psicologica, dovuta a questioni personali o sociali.

Cerchiamo la salvezza in un cambiamento che si colloca nel nostro futuro o nel futuro della nostra nazione o nel futuro del pianeta, ma laggiù, nel futuro, in questo luogo immaginario… essa non può mai essere trovata. La pace interiore concerne la sfera del SENTIRE, non quella del fare. La si raggiunge solo calandosi in maniera consapevole e profonda nella realtà di questo momento e di ciò che stiamo provando. Non dobbiamo fare qualcosa di particolare, bensì imparare a SENTIRE su un altro livello, sempre più profondamente, approfittando di ogni stato di disagio psicologico per accedere a tale SENTIRE.

QUANTO TEMPO VI RESTA ANCORA PER SVEGLIARVI? Viviamo anni di estrema tensione sociale, tempi favorevoli per chi vuole svegliarsi. Un giorno tutto questo finirà, proverete un senso di rilassamento, la vostra ansia interiore diminuirà… ed ecco che risvegliarsi tornerà ad essere impossibile per la maggior parte di voi!

Salvatore Brizzi

Estratto dal libro Come liberarsi dalla manipolazione (Anima Edizioni)

 

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