Coppia aperta: sai davvero cos’è?

La coppia aperta, intesa non come trasgressione sessuale condivisa ma come stile di vita consapevole e concordato, è situata in un livello personale e relazionale molto avanzato, che non può essere varcato se prima non si è fatto un serio lavoro su se stessi… Ce ne parlano Gloria Di Capua e Maurizio Lambardi

 

Molto probabilmente tutto quello che pensi di sapere su questo argomento è sbagliato, tranne un solo aspetto: la non esclusività del rapporto sessuale.

Chi, meglio di due partner che sono sentimentalmente legati a formare una coppia aperta, ci può parlare di questo tipo di relazione? Per questo abbiamo invitato Gloria Di Capua e Maurizio Lambardi, entrambi maestri tantrici, coach e counselor relazionali ad approccio corporeo e, appunto, uniti nella vita, anche privata, da una relazione aperta.

– Coppia aperta e vero amore suonano antitetici, lo sono davvero? Voi vi amate?

Certo che ci amiamo e proprio per questo abbiamo consapevolmente deciso e concordato di aprire sessualmente la nostra relazione. Di sperimentare fino in fondo il legame relazionale completamente privo di possesso e di dipendenza affettiva.

– E non vi sentite di “tradire” comunque?

Nella fase iniziale dei nostri percorsi di crescita personale, questo è stato probabilmente uno dei condizionamenti più difficili da dissolvere, ma una volta contattati i propri bisogni individuali e comunicati con onestà al partner, la scelta è stata molto naturale e condivisa. In una relazione evoluta il tradimento non ha lo stesso significato, ne riveste uno più profondo.

– E qual è?

La violazione dell’accordo di relazione, del patto che unisce i partner. Violare il patto, soprattutto in un punto molto importante per uno o per entrambi, significa tradire la fiducia e la relazione stessa.

– Anche l’infedeltà sessuale è parte delle promesse nuziali, quindi di un accordo di relazione…

Certamente. Ma quanti affrontano il matrimonio con una scelta consapevole, dopo aver contattato i propri bisogni ed averli espressi con onestà? Pochi. Solitamente il matrimonio è vissuto come qualcosa da fare per “regolarizzare” socialmente la propria posizione, per rispondere alle aspettative sociali o del partner. I voti nuziali vengono ripetuti spesso come semplice rituale, senza alcuna convinzione e consapevolezza. Senza un atto introspettivo onesto che preveda la domanda: voglio davvero essere sessualmente fedele a questa persona o è quello che gli altri si aspettano che dica? Sono in grado di mantenere questo impegno oppure mi conosco e già sospetto che nel tempo non mi sarà possibile? E soprattutto: ne ho parlato col partner?

– Quindi, se due persone concordano di essere sessualmente fedeli?

Se è una scelta consapevole, priva di possesso e dipendenza affettiva, priva di paure infantili e frutto di introspezione, è un accordo di relazione valido. Per essere onesto fino in fondo, però, questo “patto” deve prevedere cosa accade alla relazione in caso di violazione dell’accordo e cosa accade se il sentire di uno dei due partner cambia, con il passare del tempo. Ogni contratto deve essere “aggiornabile”.

– Sembra complicato.

Al contrario è molto semplice e rende la vita di coppia esente da stress. Il segreto è un accordo maturo, sincero e dettagliato. Niente va lasciato “sottinteso” perché quello che per noi può essere ovvio, per il partner potrebbe non esserlo.

– Esempi?

Si vuole un’apertura solo sessuale o anche con coinvolgimento emotivo? I partner vogliono essere informati prima o dopo o non lo desiderano? Si vuole mantenere un ruolo gerarchico oppure no? Si deve dichiarare o meno al proprio giro di amicizie e parentele? Ci sono limiti oppure non ce ne sono? Che tipo di protezioni sessuali sono imperative? In che modo i partner comunicano l’eventuale mutamento di esigenza? Ogni aspetto può essere regolamentato per rispettare al meglio le esigenze di entrambi, cercando, ogni volta che è possibile, di scegliere soluzioni in cui vincano entrambi. Quando non è possibile allora si concordano soluzioni in cui sconfitta e vittoria siano bilanciate.

– Ma che senso ha stare in coppia se poi si hanno rapporti sessuali con altri?

Dal nostro punto di vista è uno schema relazionale che funziona molto bene, è gratificante, non ingabbia ed è molto stimolante, perché ci offre la certezza di stare insieme non perché “costretti”, non per assenza di alternative migliori, ma solo per libera scelta consapevole.

Vi sono poi altre riflessioni che meritano almeno qualche cenno. Una volta eliminati i condizionamenti e contattata la propria essenza, si scopre che l’amore e la capacità di amare possono essere molto soggettivi e avere numerose sfaccettature. Per molte donne e molti uomini, ad esempio, è del tutto naturale sentirsi sessualmente attratti al di fuori della coppia, senza per questo cessare di provare sentimenti molto forti per il partner abituale. In questi casi la repressione di tale desiderio spontaneo equivale al blocco dell’energia vitale, per non parlare dei sensi di colpa e delle emozioni negative, come la vergogna, associati al fatto stesso di avvertire l’eccitazione per qualcuno che non è il partner. Nel medio e lungo termine questa negazione genera una zona d’ombra e di paura che spegne la passione nella coppia. Non è un caso che molte coppie trovino una nuova e intensa intesa sessuale proprio nel momento in cui si aprono a una vita erotica anche al di fuori della relazione. Concedersi di sentire l’attrazione sessuale al di fuori, senza per questo porre a rischio il rapporto stabile, senza ingannare e senza “tradire” la fiducia, riaccende vitalità e sessualità nei due partner, che come per magia, sperimentano nuovi livelli di eccitazione ed appagamento. Ci sono anche persone che amano più partner con la stessa intensità emotiva, sentimentale e sessuale e se lasciati liberi di esprimersi creano gruppi poli-amorosi onesti, saldi, sani e funzionali. Il modello tradizionale di “coppia” e famiglia, con i suoi dogmi, è semplicemente superato.

– Consigliate la coppia aperta a tutti?

No. La coppia aperta, intesa non come trasgressione sessuale condivisa ma come stile di vita consapevole e concordato, è situata in un livello personale e relazionale molto avanzato, che non può essere varcato se prima non si è fatto un serio lavoro su se stessi, sui propri bisogni, sul proprio stile di attaccamento, sulle ferite infantili, i meccanismi automatici, i condizionamenti, i tabù, la comunicazione, eccetera.

Aprire la coppia nel momento in cui uno o entrambi i partner non sono abbastanza maturi o convinti della scelta, può addirittura essere nocivo per la relazione e per il benessere personale, perché originerebbe emozioni negate e represse, con associati sensi di colpa e infelicità relazionale. Oppure, più banalmente, alcune coppie potrebbero non sentirne la necessità e quindi non apprezzarne i benefici.

 

Gloria Di Capua e Maurizio Lambardi sono autori di numerosi video-corsi e libri, tra cui Annientare e sottomettere le donne (Anima edizioni)

 

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