I tre Guna, le qualità intrinseche della natura

Secondo la filosofia Samkya, nella natura ci sono tre qualità vibrazionali, o Guna, che costituiscono la base di tutto ciò che esiste nell’universo materiale: sattva, rajas e tamas. In noi ci sono tutte e tre queste qualità, in gradi diversi. Nel suo viaggio verso il risveglio, lo yogi deve purificare il più possibile il suo sistema e andare  verso la coltivazione di uno stato sattvico, ponendo attenzione a ciò di cui si alimenta: cibo, compagnia, libri, pensieri ed emozioni…

 

Secondo la filosofia Samkya, nella natura, o prakriti, ci sono tre qualità vibrazionali, o Guna, che costituiscono la base di tutto ciò che esiste nell’universo materiale: sattva, rajas e tamas.

Sattva è l’attributo positivo e rappresenta la luminosità, la purezza, la verità, la leggerezza, la spiritualità.

Tamas è l’attributo negativo e indica l’inerzia, il buio, la pesantezza, l’ignoranza, l’illusione.

Rajas è l’attributo neutro, l’attività, il moto; quando si muove verso sattva diventa rajo/sattva; quando si muove verso tamas, diviene rajo/tamas.

[…] In noi ci sono tutte e tre queste qualità, in gradi diversi. Come per la costituzione fisica (determinata dai dosha), ci sono sette possibili combinazioni (sattva puro, rajas puro, tamas puro, sattva-rajas, sattva-tamas, rajas-tamas, sattva-rajas-tamas).

Consigli e spunti per andare verso il sattva

Nel suo viaggio verso il risveglio, lo yogi deve purificare il più possibile il suo sistema e andare decisamente verso la coltivazione di uno stato sattvico.

Per quanto riguarda l’alimentazione, […] è importante conoscere le qualità dei cibi e l’energia vitale che ci possono offrire.

I cibi sattvici sono leggeri, di prima mano, naturali, accrescono la forza vitale, la salute, la felicità e sono saporiti, teneri e nutrienti. I cibi sattvici (puri) sono i cereali integrali, la frutta e la verdura fresca, i germogli, gli infusi di erbe, le noci e altra frutta secca, i semi, i legumi, il pane integrale, i succhi di frutta fresca e verdure, il ghe (burro chiarificato), il latte fresco e i suoi derivati (latte e latticini sono considerati sattvici se non processati e se provenienti da allevamenti sattvici), il miele, lo zucchero grezzo: tutti cibi che sono effettivamente “essenza viva”.

I cibi rajasici (attivi) sono quelli che stimolano ed eccitano il sistema, come le spezie, le uova, il caffè, il tè, il cacao, lo zucchero e i suoi derivati.

I cibi tamasici (inerti) sono di bassa qualità e comprendono carne, pesce, cibo in scatola, cibo molto cotto, dolci elaborati, zucchero e farine raffinate, cibo trattato, rovinato, contaminato o insano. Tutti i tipi di alcol sono tamasici, così come i farmaci, il tabacco, le bevande gassate, gli stuzzichini salati, nonché il cibo contenente conservanti e altre sostanze chimiche.

[…] I cibi con maggiori qualità sattviche provengono dal mondo vegetale e sono tendenzialmente alcalini, con il valore energetico vibrazionale più alto: forniscono quindi un’energia vibrazionale più alta, importantissima per mantenerci in salute e più sani.

I cibi rajasici sono vibrazionalmente medio-bassi. Sono cibi tendenzialmente acidi che abbassano la nostra energia, eccitano e irritano il sistema nervoso e la mente.

I cibi tamasici sono di scarsa qualità energetica, ricchi di tossine che acidificano e danneggiano il nostro corpo.

Poni attenzione a ciò che leggi e in generale a tutto ciò che fai entrare nella tua sfera di consapevolezza, come la compagnia, i libri, i film, la TV, le conversazioni, evitando tutto ciò che è tamasico, violento, sensuale, tutto ciò che è pettegolezzo e ciò che è contro il dharma.

Fai anche attenzione a ciò che esce da te, a ciò che esprimi e trasmetti. Come diceva Yogananda, non pensare, non vedere, non sentire, non toccare il male. Non giudicare e coltiva pensieri d’amore, di gratitudine, di perdono, coltiva la gentilezza, la gioia incondizionata e tutte le emozioni a un’ottava più alta. Coltiva la consapevolezza del sé, come testimone immutabile di ogni tuo momento, e la presenza di Dio sempre. […]

Per coltivare sattva è necessario cercare di dormire sei o sette ore a notte di un sonno profondo, rilassato. Analizza il tuo sonno per capire se è sereno e profondo o agitato e irrequieto. Evita di dormire troppo o troppo poco: questo aumenta rajas e tamas.

È necessario dotare il luogo in cui si risiede, si lavora o si studia di un’atmosfera sattvica. Le immagini o gli altri oggetti che si vedono devono ispirare ed evocare pace e pensieri puri. Gli oggetti che aumentano l’agitazione e i cattivi pensieri non devono avervi posto. Tale luogo deve essere ordinato, pulito e libero da qualsiasi cosa che sia impura.

Nella famiglia in cui vivi dovrebbero esserci amore, rispetto, gentilezza, mutua comprensione, cooperazione e senso d’armonia. Non deve esistere discordia perché questo creerebbe una cattiva atmosfera.

Medita almeno mezz’ora ogni giorno, o più se riesci. Durante la giornata sii il più possibile consapevole del sé (la tua vera natura, il testimone silenzioso e immutabile dietro tutte le azioni) e della presenza di Dio.

Giovanni Formisano

Estratto dal libro Manuale integrale di Kriya Yoga

 


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