Manuale di Kriya Yoga integrale

 

Conferenza di Giovanni Formisano, autore del libro Manuale di Kriya Yoga Integrale – Una scienza alchemica di trasformazione per il ricercatore dei nostri tempi (Anima Edizioni), disponibile a questo link.

 

Giovanni Formisano è autodidatta dall’età di 12 anni. Si diploma a Milano presso lo storico Istituto Yoga del Maestro Carlo Patrian. Studia con insegnanti di livello internazionale e dal 2000 segue e pratica il Kriya Yoga di Paramahansa Yogananda del quale approfondisce gli insegnamenti. Nel 2003 incontra il maestro Roy Eugene Davis, un altro dei pochi discepoli diretti viventi di Yogananda e da allora ne segue gli insegnamenti. Anni dopo Mr. Davis lo ha ordinato suo ministro e abilitato a rappresentarlo nel dare l’iniziazione alle tecniche avanzate del Kriya Yoga. Nel 2008 fonda il Kriya Yoga Ashram, allo scopo di offrire un luogo dove ci si possa ritrovare e praticare lo Yoga della tradizione in modo libero. Dal 2011 tiene regolarmente corsi biennali di formazione insegnanti presso il Kriya Yoga Ashram, dando la possibilità a tantissimi allievi di approfondire i principi e la pratica dello Yoga e di diventare a loro volta insegnanti.

Manuale di Kriya Yoga Integrale racchiude la filosofia e le pratiche fondamentali del Kriya Yoga, secondo gli insegnamenti di Paramhansa Yogananda, Roy Eugene Davis e Swami Kriyananda, maturato in venticinque anni di conoscenza e pratica di questa disciplina. Si tratta di una guida fondamentale per chiunque voglia approfondire la conoscenza teorica e pratica di questa scienza.

Il fascino dello yoga consiste nel fatto che sia stato portato alla luce dagli antichi rishi (saggi) indiani dopo che gli stessi ne avevano sperimentato i benefici e i risultati direttamente sulla propria pelle. I rishi, infatti, decisero di sfrondare strato dopo strato tutto ciò che offusca la visione della nostra anima, elaborando un metodo scientifico, lo yoga appunto, e codificandolo per lasciarlo ai posteri, affinché tutti, seguendo le medesime procedure, potessero arrivare alla stessa realizzazione. Ci sono molti dibattiti su quando questa disciplina sia nata, ma pare che sia accertato che si possa far risalire ad almeno 5000 anni fa.

Nello yoga, l’esperienza diretta di ciò che si studia riveste un ruolo fondamentale, e la meta è proprio la diretta esperienza della realizzazione del sé, della nostra vera natura. È importante anche capire che questa percezione diretta non può essere ottenuta dai libri, né tantomeno dagli sforzi dovuti alla pratica e a esercizi spirituali.

Lo yoga è lo stato in cui andiamo a mettere in sospensione le fluttuazioni della mente. L’anima dimora nella sua vera natura solo quando fermiamo la mente. Tutto quello che noi facciamo deve portare al punto in cui diventiamo padroni della nostra mente. Lo yoga deve essere una pratica fatta con intensità e con dedizione continua, senza tentennamenti. Il culmine dello yoga è arrivare allo stato di super coscienza.

Il Kriya yoga è una scienza mistica che affonda le proprie radici nella cultura indiana antica. Essa nasce e si sviluppa dallo studio e dall’osservazione attenta dell’essere umano da parte dei rishi. Essi avevano constatato che gli stati mentali ed emotivi sono strettamente connessi con il movimento del prana (energia vitale) nella spina dorsale e con il respiro, e che, lavorando sull’uno o sull’altro, questi due aspetti si possono influenzare a vicenda.

Partendo da questa indagine hanno codificato un sistema che, oltre a riprendere le pratiche di Patanjali (considerato il padre fondatore dello yoga), si basa sull’utilizzo di tecniche particolari che, lavorando direttamente sul prana e sul respiro, in armonia con le leggi della natura, permettono di influenzare la mente portandola naturalmente verso uno stato di calma ed equilibrio. I rishi hanno quindi chiamato tale sistema Kriya yoga, ossia unione col Divino, reintegrazione (yoga) ottenuta attraverso l’azione che purifica (Kriya).

La conoscenza del Kriya yoga nel mondo moderno si deve a Mahavatar Babaji, descritto come uno yogi immortale che ha vissuto per secoli sull’Himalaya, guidando a distanza molti insegnanti spirituali e rivelandosi solo in rare occasioni a poche anime elette. Babaji è stato un grande siddha, che ha superato i limiti propri degli esseri umani e ha dedicato il suo lavoro silenzioso all’evoluzione spirituale di tutta l’umanità. Babaji scelse, verso la metà del 1800, Lahiri Mahasaya per diffondere il Kriya nel mondo moderno, dandogli l’iniziazione alle sacre tecniche del Kriya.

Lo istruì, in un memorabile incontro descritto da Paramhansa Yogananda in Autobiografia di uno yogi, durante una specie di retreat intensivo nella sua grotta. Lahiri Mahasaya ebbe migliaia di discepoli e tra questi ve ne furono molti che raggiunsero vette spirituali altissime. Tra questi il più importante per la diffusione del Kriya fu sicuramente Swami Sri Yukteswar, al quale fu dato il compito di istruire e preparare personalmente Yogananda per la divulgazione del Kriya yoga in Occidente.

Paramahansa Yogananda Paramount è stato proprio scelto per compiere questa missione e negli anni 20 arrivò negli Stati Uniti, diffondendo il Kriya yoga attraverso conferenze e lezioni.

Lo yoga, come spiegato in precedenza, è quello stato di trance in cui si va così profondamente in meditazione che ritiriamo completamente la nostra coscienza dall’esterno e ci fondiamo completamente con l’oggetto della meditazione, ed è legato a un codice di pratiche comportamentali, meditative e spirituali.

 


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