Me lo merito?

Ci piace amare ed essere amati, per questo cerchiamo l’anima gemella. Quando non la troviamo, però, ci chiediamo “me lo merito?” Ma l’amore non è come ricevere una laurea ad honorem, ciascuno di noi è amabile, non è questione di merito, l’amore ce lo abbiamo dentro. E per trovare l’anima gemella, molto spesso, bisogna crescere, decidere di amarsi e avere fede nell’Universo, come ci racconta Francesca Celeste Sprea in questo articolo estratto dal suo libro Anime fiamme gemelle.

Posso meritarmi l’amore? Posso meritarmi di avere accanto a me una persona che mi ama? Posso meritarmi di essere felice?Sono abbastanza bravo, bello, buono, intelligente, simpatico eccetera per meritarmi l’amore? Sentire di meritarsi o non meritarsi qualcosa rivela il valore che noi diamo a noi stessi. E quante volte ci siamo sentiti dire: «Non capisco perché non hai ancora trovato un uomo, te lo meriti, sei una brava ragazza!». Perché, forse la mia vicina di casa, che non va a messa ed è antipatica, se lo merita di meno?

E dunque… “Me lo merito?”.

Sapete qual è la mia risposta? No, non te lo meriti. Nessuno si merita l’amore. Perché non è questione di essere abbastanza bravi, belli e buoni. Il fatto è che ciascuno di noi è amabile, e non è questione di merito. Non riceviamo l’amore come una laurea ad honorem.

Siamo esseri amabili per quello che siamo. Non ci meritiamo l’amore. L’amore è già nostro. Come ho già detto, l’amore ce l’abbiamo dentro. Più ci amiamo, più siamo felici. Più liberiamo l’amore che abbiamo dentro, più lo riversiamo verso l’esterno, più riusciamo ad amare gli altri. E più amiamo gli altri, più riceviamo amore. Lo attiriamo. Non perché lo meritiamo. Ma perché ne abbiamo in abbondanza. Ricorda, piove sempre sul bagnato, anche in amore. Dobbiamo smetterla di non sentirci mai abbastanza. Tanto lo sappiamo che la nostra anima compagna ci ama esattamente per quello che siamo, con i nostri difetti, le nostre contraddizioni, i nostri sbalzi d’umore! È proprio per quello che ci ama.

Ma… ci piace dire che lo meritiamo. Perché ci ricorda quando eravamo bambini e Babbo Natale ci portava il regalo solo se ce l’eravamo meritati, e se sapevamo di essere stati birichini temevamo di non trovare nulla sotto l’albero. Magari adesso da adulti ci sentiamo esattamente come allora, non meritevoli perché colpevoli di qualcosa: forse abbiamo commesso qualche errore, forse nella nostra vita abbiamo compiuto azioni nefaste, anche molto gravi. Ma nella vita ci si può sempre riscattare.

Prendi consapevolezza che ogni cosa accaduta nella tua vita è stata in qualche modo una necessità intrinseca dell’anima. Solo attraverso queste esperienze la tua anima poteva evolvere, solo attraverso queste esperienze la tua anima poteva imparare a sciogliere attaccamenti, accompagnarti lungo il sentiero della tua missione, poteva imparare a ri-conoscere l’amore. Per quanto nefaste possano essere state le tue azioni, ora sei una persona consapevole e diversa. Accogli e ama ogni cosa, fatto, pensiero che hai fatto nella tua vita, accettando che non potevi fare diversamente! E che proprio grazie a tutto questo sei la persona meravigliosa che sei ora! Proprio grazie a tutto questo attirerai la tua anima gemella!

Dire “me lo merito” ci dà valore. È dunque una questione di autostima. Se non credi di meritare l’amore, comincia a crederci. Prendi il quaderno dell’esercizio della felicità e inizia a scrivere una nuova lista: Io mi merito. Io mi merito di essere felice, mi merito di essere in una meravigliosa relazione d’amore con la mia anima compagna, io mi merito… qualsiasi cosa ti venga in mente! E poi, ogni mattina, prenditi il tempo di rileggerla e rileggerla, fino a quando ci crederai. Quando ci crederai, avrai tutto quello che hai deciso di meritare!

Tu accetti solo l’amore che pensi di meritare.
Tu accetti solo la felicità che pensi di meritare.
Tu accetti solo la salute che pensi di meritare.
Tu accetti solo la prosperità che pensi di meritare.
Tutto dipende dal tuo stato interiore.
La tua vita affettiva corrisponde al tuo stato interiore.
La tua felicità corrisponde al tuo stato interiore.
— Dario Canil, Avrah Ka Dabra. Creo quel che dico

Smettiamo di raccontarci che se non ci accettiamo è perché da piccoli non ci siamo sentiti accettati dai nostri genitori. Anche i nostri genitori sono manifestazioni della nostra anima. Li abbiamo scelti prima della nascita perché attraverso di loro la nostra anima può manifestare la sua missione. Infatti la relazione con i nostri genitori influisce molto sulla nostra vita. Più di quanto pensiamo. Soprattutto il legame con nostra madre. La gioia, il lavoro, il successo, l’amore, le amicizie, l’abbondanza… tutto è in qualche modo collegato a quella che è stata la nostra sorgente di vita. Nostra madre ci ha generati. Da lei è dipesa la nostra vita. Nostra madre è vita. Accoglienza, attenzioni, dolcezza, sostegno, coraggio, forza, nutrimento… tutto parte da lì.

Ho dato a lungo la colpa a mia madre. Per il fatto di non sentirmi desiderata e amata. Me la sono raccontata anch’io per lungo tempo. Ma poi ho capito questo: fino a che non avessi imparato a ricevere l’amore di mia madre, nella vita non sarei mai stata capace di ricevere nulla: l’amore mio verso me stessa, l’amore degli altri, l’abbondanza che tutti quanti cerchiamo. Ho capito che avrei dovuto andare a prendermi quell’amore, che tanto desideravo, di mia madre. Lo sentivo come un mio diritto, quello di essere amata da mia madre. Avevo deciso di prendermelo il suo amore.

Ho messo da parte l’orgoglio, la vergogna, il senso di inadeguatezza, la paura di essere giudicata e incompresa, e sono andata a prendermelo. Ho chiesto l’attenzione e l’aiuto di cui avevo bisogno. Le conferme e il riconoscimento. Ho dato il mio primo vero abbraccio a mia madre (mia madre non è per nulla espansiva, baci e abbracci sono sempre stati visti male in casa mia) a 39 anni! Quell’abbraccio di cui parlavo prima, col sorriso e con il cuore aperto, quello in cui dici e ci si sente dire “io ti accolgo. E ti amo!”.

Poi tutto è cambiato! L’amore ha cominciato a fluire. Ovunque. Non sempre è possibile andare a prendersi l’amore dei genitori. Perché purtroppo sono deceduti, perché sono anziani e malati, perché sono lontani, perché la relazione con loro è troppo difficile. […]

L’atto d’amore è prima un innamoramento, ma poi è un atto volitivo. È una decisione. Il potere della decisione è miracoloso: conosco due ragazze che sono guarite da malattie autoimmuni, che le avevano paralizzate, solo grazie alla decisione di guarire! E tu, puoi decidere di volerti bene, puoi decidere di guardare alla tua vita come qualcosa di speciale. È arrivato il momento. Decidi una volta per tutte. E ricordatelo ogni mattina davanti allo specchio:

«Io decido di amarmi. Io decido che questa giornata sia piena di luce e di gioia. Io decido di accogliermi per quello che sono. Io decido di essere me stesso. Io decido di assecondare i miei bisogni e le mie passioni. Io decido di essere ottimista. Io decido di inseguire i miei sogni. Io decido di dire no a chi mi vuole diverso da quello che sono. Io decido di dire sì alla vita. Io decido di amare. Io decido di essere amato. Io decido di essere felice…».

Un po’ alla volta queste frasi saranno: «Io mi amo. Questa giornata è piena di luce e di gioia. Io mi accolgo per quello che sono. Io sono me stesso. Io assecondo i miei bisogni e le mie passioni. Io sono ottimista. Io inseguo i miei sogni. Io dico no a chi mi vuole diverso da quello che sono. Io dico sì alla vita. Io amo. Io sono amato. Io sono felice…».

Francesca Celeste Sprea

Estratto dal libro Anime fiamme gemelle

Francesca Celeste Sprea ti aspetta a Milano il 25 settembre per la presentazione del suo libro Anime fiamme gemelle. Maggiori info a questo link.

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