I social portano via tempo alla sessualità e il materiale disponibile in rete genera aspettative irrealistiche sull’erotismo. Questo induce alla rinuncia preventiva, all’accantonamento, al relegare la sessualità al fantasticato… Ce ne parlano Gloria Di Capua e Maurizio Lambardi
Gli studi specifici e gli operatori del settore concordano: c’è un calo generalizzato delle attività sessuali e del desiderio erotico in tutti i paesi industrializzati.
«L’igiene è discutibile, la nudità imbarazzante, la posizione scomoda, il piacere momentaneo e le conseguenze tragiche» così Lord Chesterfield descriveva il rapporto sessuale, quasi tre secoli fa. State sorridendo?
C’è ben poco da sorridere stando agli ultimi studi che confermano, a livello mondiale, un calo generalizzato dell’eros e delle attività sessuali in tutti i paesi industrializzati, nessuno escluso, che coinvolge tutte le fasce di età, perfino gli adolescenti. C’è di più: un numero crescente di persone si identifica come “asessuale”, cioè priva totalmente o quasi di desiderio sessuale. È la tendenza della nostra società?
Lo abbiamo chiesto a Gloria Di Capua e Maurizio Lambardi, counselor e coach relazionali ad approccio corporeo, che da oltre due decadi lavorano proprio con single e coppie nel settore crescita personale e relazionale attraverso il Tantra.
– Stiamo diventando una società asessuale?
Il nostro lavoro sul campo conferma purtroppo questa inquietante tendenza. Più che di asessualità parlerei di repressione e negazione dell’impulso erotico, con un balzo indietro nel tempo di un paio di secoli, in particolare per le donne. Non osano neanche parlare dell’argomento, riconoscere di avere un bisogno primario, ammettere di desiderare di provare piacere. Una paura del giudizio e una prigione di schemi mentali obsoleti da piena restaurazione.
– Le donne del terzo millennio sono dunque sessualmente represse come le loro nonne e bisnonne?
Prima ancora di parlare di dati statistici o scientifici, che sembrano lontani e astratti, soprattutto se provengono da oltreoceano, mi limito a qualche banale dato che proviene direttamente dai nostri corsi. Uomini e donne single mostrano pari interesse nei confronti della sessualità consapevole e di come agire per portare il piacere a nuove evoluzioni ed intensità, prive di blocchi emotivi, sensi di colpa e condizionamenti limitanti. Un interesse 3 volte superiore a quello delle coppie, dove magari subentrano altre problematiche legate alla relazione, che impediscono alla coppia di farsi avanti. Il dato interessante è un altro. Quando si tratta di iniziare un percorso che porti in direzione di migliorare la sessualità personale, la quasi totalità degli uomini che aveva manifestato interesse è pronta a procedere, mentre il numero delle donne diventa una ogni 20 uomini. Se non è inibizione e repressione questa…
– Come mai questa maggiore vulnerabilità femminile ad un fenomeno che comunque gli esperti ed i numeri inquadrano come globale?
Fermo restando che è difficile parlare di cause riguardo una situazione ancora non indagata in modo approfondito, è innegabile che la donna sia più esposta perché risente ancora del condizionamento di una sessualità patriarcale, quindi fortemente colpevolizzante e repressiva nei confronti dell’erotismo femminile. È vero che siamo nel 2022, ma non dimentichiamo che una donna adulta di questa epoca ha la madre e la nonna che sono state educate e condizionate in un mondo completamente diverso. Troppe poche generazioni ci separano da una visione della donna e della sessualità che ci illudiamo appartenere al passato remoto.
– Il filosofo coreano Byung-Chul Han sostiene che l’eros è in agonia, che l’uomo contemporaneo ha ucciso il desiderio. Cito come esempio gli studi di Debby Herbenick e Tsung-chieh Fu sul calo del desiderio sessuale in tutte le fasce di età, soprattutto tra gli adolescenti.
Il sesso tra adolescenti – per definizione sesso prematrimoniale – era un tabù, e non a caso quello studio evidenzia un numero quasi doppio di non attività sessuale, che riguarda le ragazze, rispetto ai ragazzi. In qualche modo è un segnale in linea con un “passo indietro” che colpisce più il mondo femminile che quello maschile e comunque riguarda pesantemente le categorie più sessualmente represse in passato: donne e adolescenti. Il fenomeno è comunque generalizzato a tutte le fasce di età e di benessere economico, come dimostrato dal lavoro di Luigi Zoja che parla di declino della sessualità globale.
– Ma allora i social, internet, le restrizioni della pandemia… sono elementi ininfluenti?
Al contrario sono stati e sono degli acceleratori di un fenomeno in essere. I social portano via tempo alla sessualità ed il materiale disponibile in rete genera aspettative irrealistiche sull’erotismo. Se siamo bombardati da corpi perfetti e da prodezze sessuali ai limiti dell’anatomicamente possibile, da erezioni perenni e corpi femminili che recepiscono ogni genere di pratica, abbiamo un immaginario tossico di riferimento, che ci porta a non sentirci all’altezza della situazione o a non considerare possibile di trovare un partner in grado di soddisfare tali requisiti. Questo induce alla rinuncia preventiva, all’accantonamento, al relegare la sessualità al fantasticato. L’amore si fa con due corpi che entrano in contatto, nel consenso assoluto. Richiede presenza fisica e mentale nel qui ed ora, tutte cose che la connessione, i social e le restrizioni della pandemia hanno limitato.
– Un futuro asessuale?
Solo se si obbedisce all’omologazione. Nel nostro percorso tantrico noi invitiamo alla trasgressione continua, perché l’eros e l’amore sono anzitutto esperienze di relazione totale con un altro essere umano. Per relazionarti devi ammettere la differenza, devi concepire che ci sia un altro diverso da te col quale metterti in gioco. Che è esattamente il contrario dell’universo di narcisismo e omologazione verso cui ci spinge la società attuale, soprattutto nelle sue degenerazioni virtuali. L’individuo ha sempre il potere di scegliere di riconoscere, accettare e superare i condizionamenti limitanti. Chiunque opera nel settore della crescita personale e non crede in questo… ha sbagliato mestiere. Un esempio per riflettere. Nulla più del social Facebook esprime meglio le spinte omologanti riguardo il pensiero. Non a caso questo social applica censure pesantissime nella sessualità e nell’erotismo, dedicando molta più attenzione ad un capezzolo, ad esempio, che ad immagini di violenza esplicita verso persone ed animali.
– Torniamo alle filosofie, come quella di Herbert Marcuse, che teorizzavano che la repressione della sessualità e la rinuncia alla felicità fossero elementi imprescindibili per la civiltà?
Sicuramente il controllo sessuale è alla base della civiltà come noi la conosciamo, innegabilmente il consumismo ci ha fatto separare la mente dal corpo, in modo che entrambi potessero essere asserviti al profitto, altri fattori come la recessione economica, la sollecitazione costante della paura di morire (e qui mi riferisco alla gestione dell’epidemia e delle crisi successive) ed i vari tentativi di totalitarismo più o meno velato, puntano tutti nella direzione di renderci asessuati, o meglio: di svalutare la sessualità. Un essere pienamente sessuale è fondamentalmente più libero e meno controllabile, riconosce i condizionamenti e non si lascia pilotare molto facilmente. Per rispondere alla domanda: sono elementi importanti e “comodi” ma non imprescindibili. Anche perché l’umanità non può sopravvivere ad una sua trasformazione di massa in “asessuale”. Ma sta all’individuo ribellarsi, resistere e avvalersi di ogni opzione di scelta a sua disposizione.
Gloria Di Capua e Maurizio Lambardi sono autori di numerosi video-corsi e libri, tra cui Annientare e sottomettere le donne (Anima Edizioni)
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